Soumahoro, è già finito il mito del “parlamentare con gli stivali”?

Soumahoro, è già finito il mito del “parlamentare con gli stivali”?

Aboubakar Soumahoro è stato ribattezzato “il parlamentare con gli stivali” per essersi presentato il primo giorno in parlamento con degli stivali sporchi di fango. Simbolo delle sue umili origini di bracciante immigrato sfruttato. Categoria per la quale si è battuto per anni e che, per gli stessi motivi, gli è valsa la candidatura nella minicoalizione di Verdi-Sinistra italiana. Che ha voluto così dare un segnale di vicinanza agli ultimi.

Simbolismi di cui la politica ha bisogno, candidature che parlano più dei programmi, ai quali non crede più nessuno. Il problema però è che spesso queste candidature si ritorcono contro, diventano un imbarazzo e un problema, poiché il personaggio di turno, in modo diretto o indiretto, disattende le aspettative col proprio comportamento.

La politica italiana è piena di questi casi e forse sarebbe anche opportuno porre fine a questi totem da dare in pasto all’elettorato che puntualmente ci crede. Del resto, Verdi-Sinistra italiana si è candidata col Partito democratico, che di sinistra ha sempre avuto ben poco fin dalla nascita e di fatto, non ci sembra che in 10 anni di governo consecutivo (a parte un solo anno Giallo-Verde) abbia fatto molto per quei braccianti.

Ma torniamo al caso Soumahoro.

Soumahoro cosa ha fatto

Perché si parla di Aboubakar Soumahoro? Senza entrare nel merito del procedimento giudiziario, essendo l’inchiesta solo agli inizi ed in corso, si parla del deputato di origini ivoriane perché la moglie Liliane Murekatete e la suocera Maria Therese Mukamitsindo avrebbero gestito in modo alquanto discutibile delle coop che si occupavano di inserimento di migranti nell’agricoltura. Si tratta dei centri della coop Karibu e del consorzio Aid.

Come riporta Il Giornale, si parla di denunce di alcuni minorenni raccolte da un sindacato della destra e finite in procura: i ragazzi, provati da migrazioni estenuanti e drammatiche, avrebbero subito vessazioni e umiliazioni nei luoghi e nelle strutture in cui avrebbero dovuto trovare finalmente un nuovo equilibrio.

Per due anni non avrebbero preso lo stipendio e sarebbero stati confinati in topaie senza luce né acqua. Insomma, il solito business dell’immigrazione, che va contrastato a partire dagli sbarchi indiscriminati.

Soumahoro si è discolpato con un video dove piange disperato in lacrime. In effetti lui non c’entrerebbe niente con tutta questa vicenda, ma avrebbe solo colpe indirette. Oltretutto, come riporta Il Corriere della sera, a Latina la moglie veniva chiamata Lady Gucci per il suo esibire noti marchi di lusso in post sui Social.

Ecco il video in cui si discolpa:

Soumahoro, ennesimo tentativo fallito a sinistra

Intanto in casa rosso-verde sarebbero già pentiti di questa candidatura. «Ho commesso una leggerezza» a candidare Soumahoro, avrebbe detto il segretario dei Verdi Bonelli alle persone a lui vicine. Anche indignati del fatto che il “parlamentare con gli stivali” starebbe già pensando di fondare un partito proprio, per una “sinistra senza identità“.

Insomma, la perenne ricerca di leader a sinistra che va avanti da quarant’anni, ovvero con la morte di Berlinguer, ha fatto l’ennesimo buco nell’acqua.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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