Smartphone e tumore al cervello. Una correlazione di cui si parla a partire dagli anni ‘90, quando gli smartphone si chiamavano ancora cellulari e ci servivano a stento per telefonare. E solo verso fine decennio ad inviare i mitici SMS. Via via sono diventati un oggetto irrinunciabile, che usavamo per ore durante il giorno, fino all’arrivo degli smartphone. Diventati praticamente un organo artificiale aggiunto a quelli naturali.
Gli smartphone non hanno bisogno di presentazione. Ci possiamo fare di tutto, mandando di fatto in pensione altri oggetti in esso inclusi e facilmente utilizzabili tramite comode app (in primis, le macchine fotografiche).
Quindi, ci accompagnano tutto il giorno e in tutte le occasioni: quando facciamo la doccia per sentire musica; quando siamo sul water al posto della vecchia rivista o del cruciverba; quando siamo in viaggio al posto della macchina fotografica o della cinepresa; quando dobbiamo cercare qualcosa su internet; quando stiamo aspettando l’autobus e ci tiene compagnia tra musica, Social e ricerche; quando siamo a letto prima di prendere sonno (anche se proprio esso ce lo fa prendere molto in ritardo); quando facciamo sport per contarci passi e battiti; quando facciamo la spesa come promemoria; quando cuciniamo una nuova ricetta per guardare il tutorial su Youtube. Ecc, ecc, ecc.
Detto questo, gli smartphone fanno venire il tumore al cervello? Nessuna ricerca lo ha detto con chiarezza, la comunità scientifica è ancora divisa. Del resto, stiamo parlando di un dispositivo diventato praticamente indispensabile.
Tuttavia, uno studio pubblicato sul “Journal of environmental and public health” sembra non lasciare dubbi. Sia per quanto riguarda il numero dei dati in aumento, sia per il posto preciso in cui il tumore viene diagnosticato. Vediamolo di seguito.
Smartphone fa venire tumore al cervello?
Come riporta Libero, i tumori al cervello sono raddoppiati in vent’anni, dal 1995 al 2015. Secondo il succitato studio pubblicato sul “Journal of environmental and public health”, l’incidenza dei tumori cerebrali maligni (glioblastoma) in Gran Bretagna è salita da 2,4 a 5 ogni 100.000 persone.
Lo studio non si addentra nell’analisi scientifica delle cause che hanno determinato il boom, ma fa notare che possa essere collegato all’uso dei cellulari e all’inquinamento atmosferico dovuto al traffico. Significativo è che il 1995 coincida al periodo in cui i cellulari, quelli di prima generazione senza internet, si sono diffusi su vasta scala.
Nel periodo considerato, sempre secondo lo studio, i casi di glioblastoma nel Regno Unito sono stati 81.135. Confrontando quelli registrati nel 1995 con quelli registrato nel 2015, ogni anno si sono avuti in media 1.548 tumori aggressivi al cervello in più ogni anno.
“Lo studio in sé non riguarda i cellulari – ha precisato alla Cnn Alasdair Philips, autore principale dello studio e amministratore di Children with Cancer UK – ma queste neoplasie si manifestano principalmente nelle aree del lobo frontale e temporale, vicino all’orecchio e alla fronte”, cosa che solleverebbe il sospetto nei confronti dei telefonini.
Smartphone, come evitare tumore al cervello
Dunque, ancora una volta si butta l’ennesimo sasso nello stagno. Ma non si dà una risposta definitiva. Anche se in fondo, la conosciamo pure. In questo, almeno, le app di messaggistica ci hanno in parte salvato. Quanto meno, in molti preferiscono chattare o inviare messaggi vocali su WhatsApp e Messanger di Facebook anziché parlare a voce. In tanti, poi, stanno anche prediligendo parlare con le cuffiette.
Tanto che per strada, almeno inizialmente, sembrano tanti mentecatti che parlano da soli. Fino a quando non ti accorgi che hanno una cuffietta all’orecchio. Tuttavia, a parte le apparenze che lasciano sempre il tempo che trovano, fanno bene.