Cos’è la Sindrome di Chuck Cunningham? Chi si sta avvicinando al fantastico mondo della recitazione o è in piena ascesa, potrebbe porsi questa domanda. Preoccupato che tale sindrome possa, in qualsiasi momento della carriera, colpire pure lui.
Se questo può consolare, la Sindrome di Chuck Cunningham colpisce esclusivamente gli attori che recitano in una serie televisiva. O, con un po’ di forzatura, si potrebbe anche accostare a quelli che sono impegnati in una saga cinematografica.
Sindrome di Chuck Cunningham cos’è
Sgomberiamo subito il campo dagli equivoci. Per fortuna, non si tratta di una patologia fisica o psichica. Bensì, come spiega Wikipedia, del fatto che in un’opera televisiva, dove c’è l’aspetto principale della suddivisione in puntate e della serialità in più stagioni, un personaggio inizialmente presente e più o meno importante, sparisca dal copione. Senza che venga fornita alcuna spiegazione.
Una sorta di oblio dunque. La differenza è quindi evidente: in genere, quando gli autori di una serie televisiva decidono di rimuovere un personaggio, o sono costretti – perché l’attore che lo interpretava è venuto meno (per motivi professionali o personali) e lo ritengono insostituibile – lo fanno sì sparire, ma giustificando la sua assenza con un evento improvviso (morte, partenza, ecc.).
La Sindrome di Chuck Cunningham sopraggiunge quando il personaggio sparisce senza che venga spiegato agli spettatori il motivo. La storia va tranquillamente avanti senza di loro, senza che nulla venga modificato. Come se quel personaggio non fosse mai esistito.
Perché si chiama Sindrome di Chuck Cunningham
Il nome deriva da uno dei personaggi della serie cult anni ’70, Happy days, come noto ambientata negli anni ’50. Nei primi episodi, la famiglia Cunningham è composta dai genitori, Howard e Marion, e da tre figli: Richie, Joanie e Chuck. Quest’ultimo, interpretato da Gavan O’Herlihy, è il fratello maggiore e dovrebbe avere il ruolo di mentore verso il protagonista Richie.
Tuttavia, il personaggio diventa sempre più marginale, perdendo terreno nella storytelling in favore del “ribelle” Fonzie. Nato inizialmente come figura marginale, ma che poi diventerà il vero mentore di Richie. Soprattutto in tema di donne.
Nella seconda stagione il personaggio c’è ancora, ma sarà interpretato da Randolph Roberts. Tuttavia, gli sceneggiatori arrivarono alla decisione estrema di sopprimere del tutto il personaggio, ritenuto superfluo. Senza neanche dire al pubblico che fine avesse fatto. Howard e Marion parleranno sempre e solo dei loro “due” figli.
Da allora si è parlato appunto di Sindrome di Chuck Cunningham.
Sindrome di Chuck Cunningham: esempi
Ecco altri casi nei quali la sindrome ha colpito dei personaggi di serie tv:
- Oliver in La famiglia Brady
- Victor Bergman, Paul Morrow e David Kano in Spazio 1999
- Banta Arano in UFO Robot Goldrake
- April Curtis in Supercar
- Cassie Phillips in Matlock
- Eddie in Kickin’ It – A colpi di karate
- Judy Winslow in Otto sotto un tetto
- Ivy e Penny Baker e Brendan Lambert in Una bionda per papà
- Marie e Mrs. Rodriguez della serie Papà a tempo pieno
- Amy Jessup in Fringe
- Daniel Goodman in Bones
- Lunch nella serie di manga e anime Dragon Ball
Anche nelle serie Tv ci sono esempio di Sindrome di Chuck Cunningham. Nella popolarissima soap Un posto al sole, con la cancellazione improvvisa e senza spiegazioni del personaggio di Alfredo Benvenuto. Così come in Maggie & Bianca Fashion Friends, con il personaggio di Leo.