Ecco i veri motivi dell’arresto del Sindaco di Istanbul: Ekrem Imamoglu, sfidante insidioso per il presidente Erdogan.
Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu è stato arrestato pochi giorni prima dell’investitura a candidato unitario delle opposizioni alle prossime elezioni presidenziali. Avrebbe sfidato, e molto probabilmente battuto, Recep Tayyip Erdogan. Da 25 anni alla guida della Turchia, trascinandola ai tempi dell’Impero Ottomano, tanto da guadagnarsi l’appellativo di Sultano. Oggi sicuramente dispregiativo e non certo facoltoso come era un tempo.
L’arresto, ufficialmente per tangenti, di Imamoglu, non è casuale. Ha già sconfitto Erdogan lo scorso giugno alle amministrative, che hanno registrato un crollo di consensi per quest’ultimo. Non a caso, contro di lui si è sprigionata la potenza di fuoco giustizialista dell’establishment al potere in Turchia.
Nel 2023 Imamoglu era stato condannato per «insulti a pubblici ufficiali», reo secondo un tribunale di aver definito «idiota» l’alto consiglio elettorale che nel 2019 aveva annullato la sua vittoria alle amministrative. Tuttavia, nonostante questo, è riuscito a diventare Primo cittadino della città di fatto più importante della Turchia (sebbene ricordiamo che la capitale sia Ankara) sconfiggendo il candidato erdoganiano dopo cinque lustri di incontrastato strapotere.
Ekrem Imamoglu, assieme al suo collega Mansur Yavas, ma rischia di fare la stessa fine di altri politici anti-Erdogan, tra cui Canan Kaftancioglu.
Sindaco di Istanbul arrestato è solo ultimo caso
Come riporta Il Giornale, Canan Kaftancioglu, capo della sezione di Istanbul del Chp e bandita dalla politica, perché condannata nel 2022 a cinque anni di carcere per oltraggio a pubblico ufficiale, insulto pubblico alla repubblica turca e al presidente Erdogan, nei tweet che lo accusano di furto.
La sua piattaforma politica è a sostegno di curdi e omosessuali, per il riconoscimento del genocidio armeno ed è stata la prima a denunciare il femminicidio in Turchia con questo slogan:
Non c’è mai una donna debole, c’è una donna che è stata indebolita
Ricordiamo che Erdogan ha riportato la Turchia sulle orme degli ottomani anche per quanto riguarda la politica estera, espandendo la propria egemonia sul Mediterraneo (soprattutto a danno di Libia, Italia e Grecia) e mantenendo un rapporto ambiguo con Russia e Unione europea.
Ricordiamo che il paese sospeso tra occidente e oriente fa parte della Nato dagli anni ’50 e stava per entrare nella Ue alcuni anni fa, anche dietro proposta di Berlusconi, al fine di avvicinare la Turchia ai valori occidentali. In fondo, ci aveva visto lungo e forse non saremo alla situazione involutiva di oggi.
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