Gli abiti di SHEIN sono tossici? I vestiti di SHEIN fanno venire i tumori? Sul web da un po’ circolano diverse voci che accusano l’ormai noto marchio cinese di vendere vestiti altamente tossici e dannosi per la salute.
In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sul caso con le informazioni disponibili. In effetti, i prodotti a basso costo generano sempre sospetti. Sebbene molto dipenda anche dalla manodopera a basso costo (qui abbiamo parlato su dove sono fabbricati gli abiti di SHEIN).
Dunque, vediamo se gli abiti di SHEIN sono davvero tossici al punto da provocare anche tumori a chi li indossa.
I vestiti di SHEIN contengono piombo?
Come riporta Leelinesourcing, è stata riscontrata una concentrazione apprezzabile di sostanze chimiche tossiche come il piombo. Il quale tra l’altro ne ridurrebbe pure la durata.
Ad onor del vero, diversi marchi utilizzano una sostanza chimica che agisce come resistente alle macchie e, al contempo, mantiene i prezzi bassi.
Un’indagine di mercato dell’Università di Toronto, ha testato 6 campioni di prodotti di marche diverse. Orbene, è emerso che gli abiti SHEIN contengono ftalati dannosi per la salute. Inoltre, i vestiti di SHEIN hanno fatto registrare una quantità maggiore rispetto a quella raccomandata di piombo negli articoli di moda.
Il marchio cinese ha già rimborsato i clienti che hanno acquistato i prodotti incriminati e ha chiesto un’indagine sulla questione.
Sempre lo studio dell’Università di Toronto ha riscontrato che gli abiti SHEIN superano i livelli di sicurezza del piombo. Essi infatti contengono più del 20% dei prodotti di piombo che creano problemi di irritazione della pelle e degli occhi.
Oltre ai possibili danni all’uomo, che vi entra in contatto tramite la pelle, tali vestiti diventano anche pericolosi per l’ambiente. Dato che, se non adeguatamente smaltiti, possono entrare in circolazione nell’ecosistema, colpendo soprattutto gli organismi presenti nell’acqua. E, gira e rigira, finiscono sempre per danneggiare anche noi, quando mangiamo pesce.
Il piombo per gli esseri umani può provocare le seguenti controindicazioni:
- Danni celebrali
- È epatotossina se usata per molto tempo, cioè provoca alterazioni più o meno gravi nelle cellule epatiche stesse
- Sensazioni fastidiose come mal di testa, nausea, vomito e perdita di appetito
Abiti SHEIN contengono sostanze tossiche?
Ne ha parlato anche CBC News, il quale pure cita lo stesso studio, sebbene specificando che si tratti di un programma di CBC previsto in Canada dal nome Marketplace.
Lo studio canadese ha analizzato 38 campioni di abbigliamento e accessori venduti su noti siti e app di moda low cost. Non solo SHEIN, ma anche AliExpress e Zaful. Piattaforme e-commerce a basso costo che vendono articoli destinati non solo ad adulti ma anche a bambini e donne incinte.
Ad occuparsi dell’analisi è stata Miriam Diamond, chimica ambientale e professoressa all’Università di Toronto. I risultati hanno riscontrato che non ci sia solo piombo nel 20% dei vestiti analizzati, ma anche alti livelli di sostanze chimiche come pfas e ftalati.
CBC News ha riportato come esempio quello di una giacca per bambini piccoli, acquistata dal rivenditore cinese SHEIN, la quale conteneva quasi 20 volte la quantità di piombo che secondo Health Canada è sicura per i bambini. Mentre altro esempio citato è quello di una borsa rossa, sempre venduta da SHEIN, la quale conteneva più di cinque volte la soglia.
I ricercatori hanno affermato che è stato utilizzato intenzionalmente il piombo in un modo che era ben al di sopra di quanto dovrebbe essere considerato responsabile o sicuro. D’altronde, il piombo si trova in natura e fino a certe quantità può essere tollerato dall’organismo umano.
Joël Mertens – un esperto di impatto ambientale dei prodotti presso la Sustainable Apparel Coalitionha – ha spiegato che il piombo può essere utilizzato nei pigmenti coloranti tessili. Ma esistono alternative più sicure per ottenere gli stessi risultati.
Il problema però non è solo il piombo. Una borsa acquistata da Zaful conteneva molti ftalati, inclusi DEHP, DiNP e DnOP. Oltre alla borsa, alti livelli di ftalati sono stati individuati in un vestito per bambini (con Elsa di Frozen) e in una borsa rossa, entrambi venduti da SHEIN, in un set impermeabile per bambini e in un set di bavaglini di plastica di AliExpress.
Se è vero che in nessuno di questi casi veniva superato il limite imposto da Health Canada, la preoccupazione rimane molto alta dato che si tratta di bambini. Dunque, c’è il rischio che i prodotti vengano messi in bocca aumentando così l’esposizione agli ftalati. Inoltre, occorre anche aggiungere che la pelle dei più piccoli può assorbire le sostanze chimiche in maniera più facile ed immediata rispetto alla pelle degli adulti.
Gli esperti canadesi hanno affermato che si dovrebbe prestare maggiore attenzione a tutti gli ftalati, molti dei quali sono considerati interferenti endocrini.
Poi ci sono i Pfas, composti fluorurati comunemente usati nell’abbigliamento per garantire l’impermeabilità e la resistenza alle macchie dei prodotti. Molti Pfas sono noti per essere interferenti endocrini. Ma in comune hanno il fatto che tutti sono considerati “forever chemicals” dato che non sono mai espulsi dall’organismo umano, rimanendo quindi in circolazione e pronti a fare danni. Inoltre, anche in questo caso parliamo di sostanze dannose per l’ambiente, visto che non si decompongono neppure col passar dei secoli.
Nella ricerca a fare scalpore è stato per esempio impermeabile rosa, acquistato su AliExpress, che conteneva 220 parti per miliardo (ng/g) di Pfas, considerati troppo alti.
Non crede alla quantità accidentale, ma anche in questo caso rincarata volutamente, Eva Pip. Biologa e professoressa all’Università di Winnipeg.
L’indipendente aggiunge che esposizioni ad alte quantità di PFAS possono provocare alcuni tipi di cancro e il diabete. I ricercatori sostengono che queste sostanze non siano necessarie ma possono facilmente essere sostituite con sostanze alternative quali la cera (idrorepellente) o prodotti chimici degradabili di nuova generazione.
Come vedere se abiti e accessori SHEIN contengono sostanze tossiche?
Sempre la succitata dottoressa Mertens suggerisce ai consumatori di cercare marchi che producano prodotti conformi alla sicurezza, che osservino gli standard emessi da Oeko-Tex o Bluesign. Esse infatti stabiliscono limiti di sostanze in ogni capo di abbigliamento, in base a normative internazionali progressive, tra cui il REACH dell’Ue.
L’importante resta sempre controllare l’etichetta attaccata al prodotto, che deve riportare tutte le sostanze in esso contenute, oltre ovviamente a Taglia e tipo di tessuto. Diffidare dal prodotto in questione se non le riporta e fare una ricerca online delle sostanze contenute.
Ovviamente, purtroppo siamo pure costretti a fidarci di quello che viene riportato, ma riteniamo anche il consiglio di non acquistare su questi siti o su negozi che vendono prodotti a bassissimo costo, utile fino ad un certo punto. Visto che con la crisi che c’è, certi prezzi fanno gola, soprattutto per chi esce di casa tutti i giorni e magari per diverse ore del giorno e quindi necessita di cambiarsi spesso.
Quanto meno, occorrerebbe comunque cercare di evitarli ai bambini, alle donne incinte o in allattamento (visto che possono trasmettere le sostanze tossiche ai neonati) e a chi è già sofferente di allergie cutanee di suo. Più in avanti vedremo come controllare gli ingredienti contenuti nei cosmetici venduti da SHEIN, mentre per i vestiti ci si limita solo al tessuto.
Purtroppo è anche vero che spesso anche i marchi più noti (soprattutto quelli che rientrano nel cosiddetto fast-fashion) producono aggirando gli standard di sicurezza per la salute. Dunque, dobbiamo essere diffidenti anche di loro.
Come suggerisce Alixblog, il modo migliore per evitare i vestiti dall’alta carica chimica resta ovviamente quello di NON comprare vestiti con materiali complessi. O quelli contenenti plastica, pelle, metallo e simili, se non in piccole quantità. Ma prediligere quelli realizzati in tessuti naturali, dato che hanno bisogno di meno sostanze chimiche per essere prodotti.
Prodotti SHEIN provocano tumori?
A fare scalpore è stato il caso di un americano, il quale, dopo aver acquistato un prodotto SHEIN, si è visto anche recapitare un avviso che gli diceva che alcune sostanze chimiche che alcune sostanze contenute potevano causare cancro, malformazioni e altre malattie.
In realtà, si tratta della Proposta 65 della California, una legge approvata nel 1986 che elenca più di 900 sostanze chimiche che possono aumentare il rischio di cancro. Un provvedimento il cui scopo era quello di proteggere l’approvvigionamento idrico dalle sostanze chimiche e di costringere le aziende a sostituirle con altre più sicure. Soprattutto nell’industria cosmetica, quella più esposta all’uso di sostanze chimiche ma al contempo più delicata per le parti delicate del corpo destinatarie dei prodotti cosmetici. Comparto cosmetico già attenzionato per l’uso di animali nei test di laboratorio.
La legge da un lato ha avuto molti applausi, ma anche molte critiche visto che praticamente perseguita il consumatore un po’ ovunque. Una sorta di “ricordati che devi morire” di troisiana memoria.
In generale, la ricerca più importante in questo caso è quella eseguita dall’Università di Toronto. La quale non parla esplicitamente di cancro o tumore, ma di problemi per la salute del cervello, del cuore, dei reni, del fegato e del sistema riproduttivo. Con bambini e donne incinte più vulnerabili.
Probabilmente provocano soprattutto disfunzioni organiche di questi organismi, sebbene abbiamo visto come i PFAS non siano espulsi dall’organismo e la loro giacenza per anni potrebbe portare anche a rischi cancerogeni. Oltre che il diabete.
Non si tratta comunque di un problema solo di SHEIN, ovviamente. Anche perché l’industria dell’abbigliamento utilizza le sostanze chimiche per pigmentare, impermeabilizzare, aumentare la flessibilità e la durata dei vestiti. Tutte caratteristiche più difficilmente ottenibili in modo naturale e a costi anche maggiori.
Cosmetici di SHEIN sono cancerogeni?
Molte donne acquistano anche cosmetici su SHEIN. Per controllare le sostanze in essi contenute, basta pigiare sul prodotto in questione, cliccare poi su Descrizione e lì sono riportate tutte le sostanze contenute.
Una volta conosciute, possiamo cercare su internet se esse sono considerate tossiche per l’essere umano e se, eventualmente, si è allergiche ad essi. Ecco un esempio di schermata:
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