Vediamo come funziona il Servizio civile agricolo, quali sono i bandi previsti, la scadenza e il compenso previsto.
La “battaglia del grano” del 1925 fu una grande campagna impostata dal regime fascista per raggiungere l’autosufficienza nella produzione di cereali, con l’obiettivo di migliorare l’economia agricola e rafforzare la posizione della lira. Fece seguito, tre anni dopo, il piano di “bonifica integrale” per recuperare terre incolte e migliorare l’occupazione nelle campagne (si ricorderà il filmato dell’Istituto Luce che immortala il Duce mentre trebbia il grano a Sabaudia)
Il Governo Meloni, guidato da un partito discendente di quell’epoca, ora lancia il Servizio civile agricolo, rivolto a mille giovani, per colmare la carenza di manodopera nei campi. Che invece la sinistra punta a limare importando immigrati a tutto andare.
Certo, per decenni, dal Boom economico in poi, ai giovani è stata inculcata l’importanza del “pezzo di carta“. Il che li ha spinti alla scolarizzazione e a tenersi lontano da fabbriche e campi. Ciò però ha prodotto un’orda diplomati e laureati, spesso disoccupati, e, di contro, poca manovalanza laddove serve. Anche in termini di tecnici specializzati.
Vediamo come funziona il Servizio civile agricolo, quali sono i bandi e il compenso previsto.
Servizio civile agricolo: come funziona, compenso e bandi
Come riporta ANSA, gli enti del settore possono presentare progetti dal 2 ottobre fino al 28 novembre, richiedendo un tot di giovani. Il totale di volontari previsto sarà di mille unità, tra i 18 e i 28 anni, per un investimento di 7 milioni di euro. Il compenso sarà di 507,30 euro netti mensili.
L’iniziativa è stata lanciata dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, il quale non ha mai mancato di utilizzare la retorica del Ventennio nel suo discorrere. Di concerto con il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Il servizio civile agricolo è stato presentato in occasione del G7 dell’Agricoltura in corso nello splendido Borgo di Ortigia, a Siracusa.
I progetti saranno in realtà di varia natura: prevedendo attività di assistenza e terapeutiche rivolte a persone con disabilità o altri soggetti fragili, offrendo servizi, anche di tipo educativo o ricreativo, per bambini o ragazzi, oppure attuando iniziative di conoscenza, promozione e tutela dei prodotti agricoli e alimentari del made in Italy, fino alla conoscenza e promozione dei corretti stili di vita alimentari. Anche per prevenire e contrastare i disturbi legati all’alimentazione o per ridurre lo spreco alimentare e valorizzare l’economia circolare.
Saranno poi promosse iniziative per lo sviluppo del coworking rurale, di educazione ambientale e alimentare, a tutela della biodiversità animale e del territorio (soprattutto forestale). Occorrerà comunque valutare, alla fine, quanti bandi davvero saranno legati ai servizi e alla formazione e quanti alla manodopera vera e propria.