Ecco cosa ha detto Sergio Mattarella provocando la reazione critica della Russia. Al punto da scatenare diversi attacchi hacker.
In un contesto delicato come quello attuale, nel quale Usa e Russia stanno tornando a dialogare dopo gli anni guerrafondai di Joe Biden, irrompono a sorpresa a gamba tesa le pesanti parole del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella sulla Russia. Paragonandola perfino al Terzo Reich.
A sorpresa, certo. Perché dopo oltre 10 anni al Quirinale, trascorsi in modo sempre bilanciato ed equilibrato, con discorsi saggi e sensati, moniti seminali e mai divisori (per quanto non sempre condivisibili), Mattarella ha fatto un discorso piuttosto esplicito, con paragoni esagerati. E’ come se, per utilizzare il sempre azzeccato gergo calcistico, uno come Javier Zanetti, capitano dell’Inter corretto, facesse un tackle in scivolata da dietro sull’avversario.
Paragonare la Russia alla Germania nazista, come già fatto dall’Unione europea, significa oltretutto cancellare la storia del Novecento. Perché furono i russi, di fatto, a sconfiggere il Terzo Reich di Adolf Hitler. Respingendoli prima in casa e poi spingendoli fino a Berlino. Liberando i campi di concentramento che tanto citiamo nella Giornata della memoria.
Le conseguenze si sono già viste. Hacker russi stanno attaccando in queste ore siti istituzionali, di credito, privati. Una guerra 2.0 che potevamo e dovevamo risparmiarci. Del resto, il Ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, lo aveva promesso: “le parole di Mattarella avranno conseguenze“. Ricordando peraltro che, proprio durante l’operazione Barbarossa del 22 giugno 1941 dei nazisti, partecipò anche un corpo di spedizione italiano.
Ma cosa ha detto di preciso Mattarella da adirare i russi?
Cosa ha detto Matterella sulla Russia
Come ricorda Pagella politica, le parole di Mattarella sulla Russia risalgono allo scorso 5 febbraio, quando il Presidente della Repubblica è stato insignito dell’onorificenza di dottore honoris causa all’università francese di Aix-Marseille.
Ecco i passaggi più significativi:
dagli errori compiuti dagli uomini nella storia non si finisce mai di apprendere
riferendosi alla crisi economica mondiale del 1929 e ai «fenomeni di carattere autoritario» che «presero il sopravvento in alcuni Paesi» prima della Seconda guerra mondiale.
così, negli anni Trenta del secolo scorso, assistemmo a un progressivo sfaldarsi dell’ordine internazionale, che mise in discussione i principi cardine della convivenza pacifica, a cominciare dalla sovranità di ciascuna nazione nelle frontiere riconosciute
definendo «un tentativo vano» le politiche di appeasement adottate in quegli anni dal governo britannico verso l’Italia fascista e la Germania nazista tra il 1937 e il 1939. In realtà, Mussolini più volte aveva messo in guardia Gran Bretagna e Francia rispetto al pericolo nazista, ma non fu ascoltato. Noto è il rapporto epistolare tra il Duce del Fascismo e Churchill. Lettere che sarebbero poi state distrutte alla fine della Seconda guerra mondiale perché compromettenti per gli inglesi.
Mattarella ha dichiarato che in quegli anni
anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. Furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura
La Zakharova ha bollato come blasfeme le sue parole.
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