Camusso e Furlan candidate nel Pd: i sindacati si confermano abbaccati al potere

Camusso e Furlan candidate nel Pd: i sindacati si confermano abbaccati al potere

I segretari della CGIL candidati con il Pd cominciano a diventare un po’ troppi. Bei tempi quando i sindacati facevano le lotte in favore dei lavoratori, quelle vere. Bloccavano strade, interrompevano servizi. E riuscivano ad ottenere grandi traguardi.

Poi dagli anni ’80 in poi, gli epocali cambiamenti industriali hanno portato ad una loro graduale perdita di potere contrattuale. Il primo caso fu in casa FIAT, quando ci fu la prima vera sconfitta sindacale per opera di Agnelli, con la spaccatura tra operai e impiegati.

Questo almeno nel privato. Mentre nel pubblico, a parte i ritardi con cui avvengono i rinnovi contrattuali, riescono ancora a dire la loro. Ma, in fondo, creando anche una disparità incredibile tra dipendenti pubblici, ancora super garantiti, e quelli privati, sempre più precari e schiavizzati. Per non parlare degli autonomi, che nessun partito politico ha difeso in questi anni.

Il Partito democratico, poi, è riuscito laddove non era riuscita neanche la Democrazia cristiana. Che ha governato questo paese ininterrottamente per 45 anni. Ovvero, portarli completamente dalla propria parte, fino a candidarli. Almeno quelli più morbidi e padronali, come CGIL e CISL. Ultimi esempi, Susanna Camusso e Annamaria Furlan.

Camusso e Furlan candidate nel Pd

Susanna Camusso e Annamaria Furlan, come riporta Affaritaliani, saranno candidate nel Pd per le prossime elezioni del 25 settembre. La prima è stata segretaria generale della CGIL dal 3 novembre 2010 al 24 gennaio 2019. La seconda è stata dall’8 ottobre 2014 al 16 febbraio 2021 segretaria generale della CISL.

Segretari CGIL candidati col PD

Come ha giustamente fatto notare Alessandro Di Battista, tre degli ultimi 4 segretari della CGIL sono stati candidati nel Pd: Guglielmo Epifani e Sergio Cofferati. Non proprio una notizia confortante per quanti confidano che questo sindacato li difenda dai padroni. Quando poi chi li rappresenta si candida con loro.

Per quanto riguarda la CISL, si ricorderà il caso di Sergio D’Antoni. Il quale, dopo diversi anni passati al centro, si schierò con l’Ulivo e poi con il Pd dal 2006 fino al 2013. Anno in cui non riuscì ad essere rieletto e si ritirò.

Tornando alla CGIL, non è che con (l’ex combattivo, quando era nella FIOM) Maurizio Landini le cose siano cambiate granché. Chissà se anche per lui arriverà la ricompensa futura con una bella candidatura nel Pd.

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