Sebastian Kurz, chi è il leader austriaco in ascesa che avversa l’Italia

Viso dai lineamenti rigorosi e austeri, tipicamente austriaci. Occhi chiari, come le sue idee politiche. Le stesse con le quali ha conquistato la leadership dell’Austria nel 2017 e a poco a poco si sta imponendo in Europa. Parliamo di Sebastian Kurz.

La sua carriera politica è stata fulminea, in seno al Partito Cristianodemocratico (OVP). E, a quanto pare, la sua ascesa è spianata anche nel Partito Popolare Europeo. Che tra un anno dovrà fare a meno della guida quasi ventennale sicura di Angela Merkel.

Sebastian Kurz è stato anche tra i fermi oppositori degli aiuti economici all’Italia in questi mesi. E di sicuro, sarà anche in questo il degno erede della leader teutonica. All’insegna dell’austerità. Vediamo meglio chi è Sebastian Kurz.

Sebastian Kurz origini

Sebastian Kurz

Come riporta Inside Over, Sebastian Kurz è nato a Vienna il 27 agosto del 1986. Figlio unico di un insegnante e di una segretaria ha manifestato, in giovane età, una grande passione per la politica che l’ha portato ad aderire, ad appena sedici anni, al Partito Cristianodemocratico austriaco. Abbandona però gli studi in Legge.

Il primo incarico gli viene assegnato nel 2007, quando, a soli 21 anni, diventa Presidente Provinciale della sezione giovanile dell’OVP di Vienna. Poi Presidente Federale della sezione giovanile del partito.

Tra il 2007 ed il 2011 è stato membro della Dieta Provinciale di Vienna e del Consiglio della città. Nel 2011 entra nell’esecutivo nazionale come Segretario di Stato per l’Integrazione.

Il primo incarico da Ministro gli viene conferito 2 anni dopo, quando diventa addirittura Ministro degli Esteri nel governo di larghe intese siglato tra il suo partito e i socialdemocratici, guidato da Faymann. E’ il più giovane della storia austriaca ad avere avuto questo incarico.

Sebastian Kurz, come ha imposto la sua politica

sebastian kurz foto

Come Ministro degli esteri, Kurz si distingue soprattutto in occasione della crisi migratoria del 2015.

Per esempio, impose la chiusura della cosiddetta Rotta Balcanica, sfruttata da centinaia di migliaia di migranti per raggiungere il cuore dell’Europa.

Inoltre, condusse importanti colloqui tenutisi a Vienna che portarono allo storico accordo sul Nucleare iraniano nel 2015. Ai quali parteciparono Stati Uniti, Iran, Cina, Russia, Germania e Francia. Patto poi disconosciuto da Trump.

Nel 2017 diventa leader Partito Cristianodemocratico, facendolo proprio e avviando anche una app per avvicinare i giovani. Svecchiandolo drasticamente.

Riuscì così a vincere le elezioni anticipate candidandosi come cancelliere, con la “Lista Kurz-Nuovo Partito Popolare”. I punti forti del programma elettorale, in vista del voto, erano legati al contrasto dell’immigrazione clandestina, al rafforzamento dei confini esterni dell’Unione Europea, alla restrizione del diritto di asilo nel Paese.

Dunque, Sebastian Kurz anziché fondare un partito nuovo per importsi, come fatto per esempio da Macron in Francia uscito dai socialisti, ha sfruttato quello storico in cui già era. Ma facendolo proprio e ammodernandolo.

E ci è riuscito egregiamente, ottenendo il 31,5 per cento dei consensi e 62 seggi parlamentari su 183.

L’OVP è cresciuto di oltre sette punti percentuali rispetto alle consultazioni del 2013 e la buona prestazione dei radicali del Partito della Libertà portò alla formazione di un governo di coalizione tra le parti. Kurz è divenuto, a 31 anni, il più giovane leader politico del mondo.

La riconferma

kurz e putin

Tuttavia, l’esperienza tra i due partiti è durata solo un paio di anni. In quanto uno scandalo ha travolto i radicali ed ha portato alle dimissioni del leader Heinz Christian Strache.

Ma a parte ciò, tra i due partiti c’erano anche differenze politiche sostanziali. Di fatto, radicali e socialisti hanno votato la sfiducia al suo governo il 27 maggio del 2019.

Con le nuove elezioni di settembre, l’OVP ha però perfino aumentato i suoi consensi. Arrivando al 37 per cento dei voti.

Dato che i radicali dell’FPOE, ex alleati, hanno perso oltre il 10% dei consensi, Kurz ha dovuto contrattare con i Verdi. I quali sono andati oltre il 14% dei voti. La trattativa è stata molto lunga, conclusasi solo il 2 gennaio del 2020, con un accordo che ha dato il via al primo governo nero-verde della storia austriaca.

La nuova coalizione ha concordato un programma politico basato sul contrasto al cambiamento climatico, sulla promozione dell’energia rinnovabile e sul contrasto all’immigrazione clandestina. Il partito di Sebastian Kurz si è aggiudicato ministeri chiave come Interni, Esteri, della Difesa ed Economia.

Coronavirus in Austria

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Il Governo Kurz II ha affrontato anche egregiamente la Pandemia del Covid-19, con una rigida chiusura stabilita il 16 marzo. Ma dal 6 aprile si è già tornati ad una graduale normalità. Solo da poco è stato riaperto anche l’ingresso agli italiani.

Una gestione brillante che ha portato l’indice di popolarità di Sebastian Kurz a sfiorare il 50%. Il quale ora dovrà però vedersela con la crisi economica che investirà anche l’Austria nei prossimi mesi.

Al momento della scrittura, il numero dei casi di Covid-19 in Austria sono stati 17.341, con 690 decessi. Su un totale di 8,859 milioni di abitanti al 2019.

Perché ascesa di Kurz non è una buona notizia per l’Italia

kurz conte

Il governo guidato da Kurz è entrato in conflitto più volte, nelle ultime settimane, con quello presieduto dal premier italiano da Giuseppe Conte.

Due le ragioni: la chiusura dei confini nazionali e l’opposizione al Recovery Fund franco-tedesco.

Nel primo caso, infatti, l’Austria aveva riaperto tutti i confini nazionali, tra con Italia e Slovenia. Nel nostro caso, in quanto riteneva che da noi la Pandemia non era ancora sotto controllo. Chiusura poi rimossa il 16 giugno.

Kurz si è infatti eretto a leader dei cosiddetti frugal four (Austria, Svezia, Danimarca e Olanda), i Paesi del Centro-Nord Europa che non ritengono necessario elargire sovvenzioni a fondo perduto da 500 miliardi di euro ai Paesi più colpiti dal Covid-19 (tra cui c’è ovviamente l’Italia). E che invece preferirebbero erogare prestiti condizionati ad una riforma della politica economica europea. La trattativa è ancora in corso.

Insomma, l’ascesa politica di Sebastian Kurz non è proprio una buona notizia per l’Italia. Ci stiamo già ritrovando un Paese ostile nei nostri confronti, non più subalterno e accodante alle politiche tedesche come è stata l’Austria fino a qualche anno fa. Ma fermo e indipendente nelle sue posizioni.

Un problema che riguarda e riguarderà in futuro le politiche economiche e quelle migratorie in primis. Anche perché, come detto, Kurz ha tutte le carte in regola per prendersi anche il Ppe dopo il ritiro della Merkel.

Certo, l’Austria non è la Germania. Ma ormai il paese tedesco non è più da mesi la locomotiva veloce e sicura dell’Ue. Così come la Francia ha grossi problemi interni, sociali ed economici. I paesi scandinavi vivono sempre con un piede dentro ed uno fuori. La Gran Bretagna si è invece chiamata definitivamente fuori. Mentre i Paesi del mediterraneo sono destinati ancora ad un ruolo marginale. Che potrebbe peggiorare quando la crisi economica post-coronavirus mostrerà il suo vero volto.

E poi, già quasi un secolo fa, un austriaco ribaltò i rapporti di forza austriaco-tedeschi. Sconvolgendo il futuro dell’Europa e del Mondo.

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