L’attacco è stato voluto e riguarda le basi Unifil nel sud del Libano, di cui fanno parte circa 1.100 soldati italiani.
Che Israele sia fuori controllo, è palese da tempo. Ormai gli Stati Uniti d’America non la gestiscono più, mentre con l’Onu è ormai guerra aperta da tempo. Tanto che, mentre Netanyahu parlava all’ultima assemblea, l’aula gradualmente si svuotava. Sarà che gli ha rivolto contro parole come “siete una palude antisemita”, mentre ai libanesi intimava di “liberarsi di Hezbollah, altrimenti farete la fine di Gaza”.
Ora però dalle parole è passata ai fatti. E proprio contro noi italiani. Non si tratta della solita scusa dell’errore con scuse al seguito, o di operazioni militari giustificate dalla presunta presenza di basi nemiche. L’attacco è stato voluto e riguarda le basi Unifil nel sud del Libano, di cui fanno parte circa 1.100 soldati italiani.
Una missione iniziata nel 2006 e che è servita per spegnere il fuoco nella zona. Una delle poche missioni nelle quali l’Onu ha dimostrato che serva a qualcosa, in oltre mezzo secolo di storia.
Israele attacca basi italiane Unifil in Libano
Come riporta, tra gli altri, Contropiano, 2 delle basi colpite sono italiane e la terza è il quartier generale della missione. In quest’ultima, a Naqura, sono stati feriti due soldati indonesiani dopo che un carro armato israeliano ha sparato contro una torretta di osservazione della base.
Fonti dell’intelligence militare libanese hanno riferito da subito che Israele ha aperto il fuoco contro la base UNP 1-31 sulla collina di Labbune, nell’area di responsabilità del contingente italiano.
Secondo le fonti locali, dopo che un drone israeliano ha ripetutamente sorvolato la base – avendo quindi tutto il tempo e l’agio di identificare con la massima precisione l’identità dei “bersagli” – i colpi israeliani hanno preso di mira l’ingresso del bunker dove sono rifugiati i soldati italiani.
Alcune telecamere che si trovano negli avamposti italiani di due basi di Unifil sono state distrutte da colpi di armi portatili. Trattandosi di fucili, si dimostra ulteriormente l’intenzionalità dell’attacco.
Quale sarà il prossimo passo di Israele? L’Onu farà ancora finta di guardare? Di sicuro, il governo italiano, a parte la formale convocazione d’urgenza da parte del Ministro della difesa Crosetto all’ambasciata italiana per chiedere spiegazioni, non farà null’altro.