Scuola, nuove regole Covid-19: discriminati i non vaccinati

Introduzione

Approvato il nuovo decreto-legge approvato nel pomeriggio del 2 febbraio nel corso del Consiglio dei Ministri. A far discutere sono soprattutto le nuove regole per la scuola relative alla gestione del Covid-19.

Del resto, quando si parla di diritti fondamentali come l’istruzione, che riguardano soprattutto minorenni, l’attenzione è doppia. La Lega ha contrastato il provvedimento, tra No e assenze. Molto critica anche Fratelli d’Italia.

Altre questioni contenute nel DPCM riguardano gli stranieri in Italia, le ridotte restrizioni per i vaccinati (come per esempio le zone rosse), nonché il Green pass illimitato per chi la terza dose. Che presta il fianco all’ipotesi di un Green pass a vita, per ora solo bollata come complottista.

Ma torniamo alle regole per la scuola riguardanti vaccinati e DAD e perché puzzano tanto di discriminazione per gli studenti non vaccinati.

Covid-19: quali sono le nuove regole per la scuola

Come riporta Bologna Today, i provvedimenti sono suddivisi per grado d’istruzione.

Nelle scuole per l’infanzia

  • fino a 4 casi di positività le attività proseguono in presenza
  • dal quinto caso di positività, le attività didattiche sono sospese per cinque giorni.

Nella scuola primaria

  • fino a quattro casi di positività, si continuano a seguire le attività didattiche in presenza con l’utilizzo di mascherina FFP2 da parte di docenti e alunni con più di 6 anni di età e fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso accertato positivo al COVID-19. Inoltre, è obbligatorio effettuare un test antigenico rapido o autosomministrato o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto
  • dal quinto caso coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni o che hanno effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza con l’utilizzo di mascherine FFP2 da parte di docenti e alunni con più di 6 anni di età per dieci giorni; per tutti gli altri le attività proseguono in didattica digitale integrata per 5 giorni

Nella scuola secondaria di primo e secondo grado

  • con un caso di positività tra gli alunni, l’attività prosegue per tutti in presenza con l’utilizzo della mascherina di tipo FFP2 da parte di alunni e docenti
  • con due o più casi di positività tra gli alunni, coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni o che hanno effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza con l’utilizzo di mascherine FFP2 per dieci giorni; per tutti gli altri le attività scolastiche proseguono in didattica digitale integrata per 5 giorni

Conclusioni

Sulla vaccinazione anti-covid ai bambini anche gli stessi medici hanno suggerito prudenza ed avanzato perplessità. La Svezia, per esempio, l’ha sospesa, perché i potenziali rischi sono più alti dei potenziali benefici (ne ho parlato qui).

In Italia Italia invece si riga diritto, discriminando i figli di quanti non se la sono sentita di vaccinarli. Non mettendo a rischio di certo la vita dei loro coetanei. E il caso Mattarella ben conferma quanto il nostro Parlamento sia comunemente allineato a maggioranza su molte cose.

Pd, Forza Italia e Italia viva parlano la stessa lingua ormai. I Cinquestelle sono spariti. Liberi e Uguali è invece fintamente di sinistra. La Lega abbaia in Tv e nelle piazze ma poi nelle sedi che contano non morde.

Fratelli d’Italia si sta invece distinguendo, ma occorre sempre capire se lo fa per mera speculazione elettorale e cosa farebbe andata al governo.

Insomma, stiamo messi molto male.

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