L’albero di Natale della discordia
Nel testo si precisa che «non si può assistere in silenzio alla spirale di irragionevolezza imboccata dalla giunta comunale con la mercificazione e l’uso insensato fino alla utilizzazione selvaggia del suggestivo ambiente paesaggistico napoletano». Il sottosegretario ai Beni culturali, Antimo Cesaro, avvierà nelle prossime ore una propria istruttoria per verificare ogni conformità procedurale e autorizzativa. «Ma sul principio – rivela – non posso che esprimere anche io qualche perplessità e accogliere l’allarme preoccupato che viene dagli intellettuali, dai docenti universitari e dalle associazioni di Napoli».
Al Corriere del Mezzogiorno Cesaro spiega anche perché: «Si tratta di una macchina effimera, tipica dell’epoca barocca, che altera con la sua imponenza artificiale la bellezza del paesaggio fino a modificare lo sky line della città antica. Insomma, un artificio di cui non si avverte la necessità. In linea di principio – aggiunge il sottosegretario – so bene che è sempre complicato riuscire a trovare il giusto equilibrio tra la promozione del territorio, con le opportune ricadute economiche delle festività natalizie, e il rispetto della dignità dei luoghi. Prendo atto della scelta dell’amministrazione comunale e tra istituzioni è giusto confrontarsi, senza mai favorire interventi a gamba tesa. Tuttavia, la poderosità dell’iniziativa spinge a più caute riflessioni».
Insomma, la ruota panoramica di Salerno e le Luci d’Artista rappresentano termini di comparazione inadeguati? «Nel caso dell’Albero del lungomare di Napoli — riprende Cesaro — il vero tema è: la città, con la sua peculiare tradizione natalizia, la sua arte presepiale, quella pasticcera del periodo, il suo brand, si riconosce in questa opera? Essa può costituire davvero un valore aggiunto? E anche in termini di costi-benefici, non sarebbe meglio puntare sulla valorizzazione delle proprie risorse identitarie per attrarre turisti? Se non si risponde a questi quesiti si rischia, davvero, di affidarsi, come denuncia l’appello, a visioni pantagrueliche del Natale».
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Ma la giunta De Magistris vuole andare avanti
Ma a Palazzo San Giacomo non sembrano (per ora) cambiare idea. «L’albero si farà», conferma Nino Daniele, assessore comunale alla Cultura in questi giorni alle prese con la definizione del calendario di eventi natalizi per la città che, da quanto trapela, dovrebbe avere come motivo conduttore i giocattoli e i bambini. «Ma — puntualizza — come ho spiegato al Corriere del Mezzogiorno , siamo ben lieti di accogliere le riflessioni sollevate da personalità di spessore come quelle che hanno sottoscritto l’appello». «Ovviamente — sono sempre riflessioni di Daniele — siamo pronti a discutere di come riempirlo di contenuto questo albero; di come eventualmente meglio contestualizzarlo con il luogo dove verrà installato. Insomma, di tutte le dinamiche culturali che potranno circondarlo.
A noi non interessa la polemica fine a se stessa, per questo aspettiamo suggerimenti preziosi su come migliorare il progetto». Pensiero, questo, condiviso per intero dalla giunta. E soprattutto dal sindaco de Magistris che, tramite il suo ufficio di Gabinetto, sta seguendo direttamente l’iter della conferenza dei servizi che alla fine dovrà licenziare definitivamente il progetto dell’albero che è finito addirittura sul tavolo del presidente del Consiglio. Un motivo di attrito in più per de Magistris, visti i suoi rapporti pessimi col capo del governo.
Chissà cosa deciderà Renzi sull’albero di Natale napoletano. Nel frattempo, il suo compagno di partito Vincenzo De Luca, ha sovvenzionato da Governatore della regione Campania, l’ormai tradizionale kermesse delle Luci d’artista nella sua Salerno. Dove, da 23 anni, funge da Ras. Non ce n’era bisogno, visto che va avanti da giusto dieci anni senza finanziamenti e migliorando pure anno per anno.