Ripercorriamo la storia di Sammy Basso e da quale malattia era affetto.
Sammy Basso ci ha lasciati ieri, a soli 28 anni. Era il più longevo malato al mondo affetto dalla sindrome della progeria di Hutchinson-Gilford. E’ stato colto da un malore improvviso mentre si trovava in un ristorante del Trevigiano.
Noto per un documentario ma anche per varie ospitate televisive, tra le quali al Festival di Sanremo del 2015 condotto da Carlo Conti (dal prossimo anno di nuovo alla guida della kermesse ligure).
Nella sua breve esistenza – e proprio spinto dalla brama di vivere complice una malattia che gli ha conferito fin dalla tenera età bassissime aspettative di vita – Sammy ci ha insegnato il Senso della vita. La necessità di non sprecarne neppure un minuto. La volontà di lasciare una traccia di sé positiva ai posteri. Mettendo in pratica, anche per severe necessità, quel proverbio con cui tanti si riempiono solo la bocca privando esso del suo vero senso: “vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo“.
Proprio perché per lui ogni giorno era prezioso, ha cercato di dedicarne ciascuno a viaggi e, soprattutto, alla ricerca. E proprio questa voglia di fare, lasciare un’impronta, far sì che la sua pur breve esistenza non sia stata vana, gli ha permesso di vivere fino a 28 anni. Ad oggi un record per chi soffre di questa rarissima malattia genetica.
Ricordiamo chi era Sammy Basso e la malattia di cui soffriva.
Chi è Sammy Basso: la biografia
Come riporta RaiNews, Sammy Basso è nato il 1º dicembre 1995 a Schio. Alla nascita non presentava alcun segno della malattia, ma, a poco più di due anni, i medici del Dipartimento di pediatria della Azienda Ospedaliera-Universitaria di Padova consigliano ai suoi genitori di sottoporlo a una consulenza genetica, avendo notato qualcosa di insolito.
Non si erano sbagliati: al piccolo Sammy viene diagnosticata la sindrome della progeria di Hutchinson-Gilford. La malattia, seppur grave e particolarmente debilitante, non lo ostacola nel suo normale percorso di vita. Di sicuro, ha inciso anche la forza di volontà dei genitori, fondamentali nella crescita per quanto possibile normale, di un ragazzo gravemente malato.
Consegue così prima la maturità scientifica al Liceo Scientifico St. “J. Da Ponte” di Bassano del Grappa, e poi si laurea n Scienze naturali e Molecular Biology all’Università di Padova.
E’ diventato particolarmente famoso in Italia e non solo, dopo essere stato protagonista del docu-film National Geographic intitolato ‘Il Viaggio di Sammy‘, che racconta il suo viaggio lungo la Route 66, negli Stati Uniti, da Chicago a Los Angeles, con i genitori ed uno dei suoi migliori amici, Riccardo. Non sarà di certo il suo unico viaggio.
L’ultimo è stato in Cina, dopo il quale ha pure raccontato ironicamente di essersi fidanzato con una ragazza cinese, che però lo ha mollato perché “troppo intelligente“.

Già, perché Sammy, nonostante tutto era aveva anche il potere dell’ironia e della simpatia.
Scienziato, scrittore e attivista, pochi giorni fa, Sammy aveva vinto il premio Rizzi a Venezia nella categoria “Ambiente e Società“. Impegnato nella ricerca scientifica, nel 2005 ha fondato l’Associazione Italiana Progeria (A.I.Pro.Sa.B.), per diffondere le conoscenze sulla propria malattia e per promuovere la ricerca.
Qual era la malattia di Sammy Basso
Sammy Basso era affetto dalla sindrome della progeria di Hutchinson-Gilford, una patologia ultra-rara caratterizzata da “invecchiamento precoce” delle cellule e dell’organismo ma non del cervello. Sindrome che ha anche ispirato la pellicola con Brad Pitt e Cate Blanchett: Il curioso caso di Benjamin Button.