Con Salvini Ministro meno morti in mare: lo studio che dà torto ai radical chic

Appena è tornato il Pd al Governo, sono tornati anche a raffica gli immigrati sulle coste italiane.

Uno scenario al quale ci siamo però abituati, visto che dalla dipartita di Gheddafi (voluta da Sarkozy per nascondere i suoi traffici con il Raìs libico e per favorire le compagnie francesi in Libia) sono ormai 10 anni che vediamo giungere barconi salvati dalla nostra guardia costiera.

In questi anni poi sono sorte delle vere e proprie navette per trasportarli. Con l’assurdità che battono bandiera straniera e ce li portano a noi deliberatamente. Con l’Ue che continua nel suo decurtisiano “arrangiatevi“.

Navette che trasportano furbamente qualche donna incinta per non avere problemi, in linea con quanto fanno i gommoni degli scafisti.

L’unica parentesi felice si era avuta col Governo Conte I, quando come Ministro degli interni c’era Matteo Salvini. Il quale impose la politica “dei porti chiusi“. Che i radical chic contrastavano perché disumana, anche sotto l’effige del Pd. Che a Roma con quegli immigrati ci ha fatto indirettamente begli affari.

Peccato poi vedere Conte e i Cinquestelle rimangiarsi tutto il giorno dopo, trattando Salvini come un Hannibal cannibal, eppure avendolo sostenuto fino al giorno prima.

Ed ora, i numeri danno proprio ragione alla politica di Salvini. Durante il suo mandato i morti in mare sono stati quasi azzerati.

Ecco i 2 studi.

Meno immigrati morti in mare con Salvini

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Foto di tivissima da Pixabay

Come riporta Il Giornale, che riprende uno studio pubblicato dal giornale olandese De Telegraf, nel periodo di tempo in cui Matteo Salvini aveva ricoperto l’incarico di ministro dell’Interno, il numero di sbarchi e di morti in mare era considerevolmente diminuito.

Il corrispondente italiano Maarten Van Aalderen spiega come nel 2017, quando a governare era la sinistra, “in Italia erano entrati quasi 120mila migranti“. “Ci furono anche più di 3mila morti quell’anno, una media di quasi dieci al giorno“, sottolinea il quotidiano olandese.

Una situazione insostenibile, quella del 2017, tanto che le elezioni del 2018 avevano portato al successo della Lega.

Questa la spiegazione di De Telegraf:

Come ministro dell’Interno, Salvini ha cambiato radicalmente rotta (…) si è semplicemente rifiutato di permettere ai migranti di mettere piede sul suolo italiano. A volte c’erano casi eccezionali. Ma nella prima metà del 2019, erano arrivati solo più di 3000 migranti

Poi si fa il confronto:

Quel numero è aumentato di nuovo dopo che Salvini si è dimesso dal governo nell’agosto di quell’anno, eppure quasi 1.300 migranti sono annegati in tutto il 2019. Ancora troppo. Ma se lo confronti con gli anni precedenti e se consideri che abbiamo già quasi lo stesso numero di vittime a luglio, è una cifra notevolmente bassa

Immigrazione tornata ad aumentare nel 2021

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Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay

A fare da eco a questi dati ci pensa l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), agenzia Onu incaricata di occuparsi del tema immigrazione.

Infatti, ha rilevato che nei primi sei mesi del 2021 il numero di cittadini stranieri morti durante la traversata del mar Mediterraneo è stato superiore rispetto ai decessi verificatisi nei primi sei mesi del 2020.

Nel report presentato settimana scorsa, Oim parla infatti di 1.146 morti avvenute nell’arco di tempo compreso fra i mesi di gennaio e giugno 2021. Il maggior numero di vittime è stato registrato nella tratta Libia – Italia, con 741 decessi. A seguire vi è il tragitto compiuto per raggiungere le isole Canarie dall’ Africa occidentale: nel tratto di Oceano Atlantico si sono verificate almeno 250 morti.

149 migranti, inoltre, avrebbero perso la vita nel tentativo di raggiungere la Spagna seguendo la rotta del Mediterraneo occidentale, mentre 6 sarebbero morti nel Mediterraneo orientale, cercando di arrivare in Grecia.

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