Avete qualche problema con lo smartphone, il pc, il tablet, il blog, un sito internet? Lui ve lo risolverà sicuramente. Basta digitare su Google quale sia la problematica che vi sta complicando la vostra vita tecnologica e tra i primissimi risultati della ricerca vi comparirà senza dubbio il suo sito: aranzulla.it. Il proprietario è lui, Salvatore Aranzulla, 25 anni, di origine catanese, nato e cresciuto a Mirabella Imbaccari. Là, dove finisce l’Italia e pure le vostre preoccupazioni. Con i suoi articoli, Salvatore Aranzulla vi spiegherà passo per passo cosa dovete fare, corredando il testo con immagini esplicative. Perché il buon Salvatore pensa a tutto. E gli conviene, visto che il suo portale gli frutta punte di guadagno elevate tramite banner Adsense, fino a un milione di euro l’anno. Vediamo meglio chi è Salvatore Aranzulla, e come è diventato il ricco dispensatore di consigli che è [sta_anchor id=”aranzulla”]oggi[/sta_anchor].
Quanto guadagna Salvatore Aranzulla
Il suo sito è tra i trenta più visitati d’Italia, il primo di divulgazione tecnologica. Calcustat gli accredita cifre sbalorditive: 1,79 milioni di pagine viste al giorno; 1,43 milioni di visitatori unici (il pur seguitissimo Dagospia si ferma a 116.000, giusto per dare un’idea); 5.366 dollari di entrate quotidiane; 3,92 milioni di dollari il valore del sito.
Secondo Nielsen, l’istituto di ricerca indipendente con sede a New York che misura l’audience dei mass media, su 30 milioni d’italiani che si collegano abitualmente alla Rete, ben 3,3 milioni finiscono per abbeverarsi agli oltre 5.000 contenuti messi online dal giovanotto in 12 anni di attività. Il che fa di Aranzulla.it il primo sito d’informazione tecnologica nel nostro Paese. Tanto da ricevere una media di 1.000 mail al giorno con richieste di aiuto e almeno 800 messaggi su Facebook, dove conta oltre 250.000 fan.
Chi è Salvatore Aranzulla
Salvatore si racconta a Il Giornale. «Nell’agosto del 2001, undicenne, andai con papà e mamma in un negozio di elettrodomestici. Volevano acquistare un condizionatore. Appena dentro, vidi la parata di computer in esposizione, con i monitor illuminati. Insistetti e piansi talmente tanto che alla fine i miei genitori, impietositi, dovettero acconsentire ad acquistarmene uno. Ricordo che era equipaggiato con Windows Me».
Ad insegnarglielo è stato «Enzo Giarrizzo, un tecnico amico di mio padre, che purtroppo è mancato prematuramente. Andavo da lui e stavo a guardare. Non è che a Mirabella Imbaccari ci fosse molto altro da fare». Ho studiato anche sul sito Html.it. Ho cominciato a compilare da solo le prime pagine da mettere sul Web. A 12 anni già avevo il mio sito e diffondevo una newsletter d’informatica. A 14 mi cercò Massimo Mattone, direttore dei mensili Internet Magazine e Win Magazine, per affidarmi una rubrica. Gli davano 15-20 euro a cartella. Con le edizioni Condé Nast arrivava a 200 euro.
«A 17 anni pensavo di diventare criminologo. M’interessavano le problematiche legate alla sicurezza e alla prevenzione dei reati e ci scrissi anche un libro, cui ne seguirono altri quattro per Mondadori Informatica, uno dei quali allegato al mensile Focus. Finito il liceo scientifico, mi trasferii a Milano per frequentare la Bocconi. Mi sono laureato da pochi mesi in economia aziendale e management. Il mio sito mi ha seguito nel monolocale di 20 metri metri quadrati che ho affittato in zona Porta Romana».
Il successo di Salvatore Aranzulla
Afferma che l’unico autore del suo sito è lui stesso, sebbene a volte ricorra all’aiuto di 15 collaboratori esterni. «Gestisce il sito ovunque mi trovi. Spesso a Milano mi capita di lavorare mentre pranzo da Panino giusto. Il fatto che il sito sia valutato 5 milioni di dollari non deve indurre a conclusioni affrettate: le stime sono fatte sul mercato americano, dove i banner pubblicitari vengono pagati più che in Italia. In termini di valore relativo i ricavi sono calati. Se appaiono in aumento, è solo perché dall’anno scorso i miei visitatori sono raddoppiati, passando da 200.000 a 400.000».
Google gli stabilisce «Dodici milioni, con 6 milioni di utenti unici, vale a dire persone che non eseguono accessi multipli. Invece Nielsen, che basa i propri calcoli su un panel d’internauti costantemente monitorato e consente così ai suoi clienti di pianificare la pubblicità, mi mette al primo posto nel segmento computer news, con una quota di mercato del 35 per cento».
Il segreto del suo successo
«Scrivo come un dodicenne: soggetto, predicato, complemento oggetto. Cerco di farmi capire indipendentemente da età, grado d’istruzione e competenze linguistiche di chi mi legge. Non do nulla per scontato. Faccio l’esatto contrario di voi giornalisti». Il quesito che in assoluto ricorre di più è: «Come rendere più veloce il pc». Mentre quello degli ultimi tempi è: «Come rendersi invisibili su Whats app».
Guadagnare comodamente da casa aggiornando un sito o un blog è il sogno di tanti. Un sogno non impossibile da realizzare, basta trovare la chiave giusta. E Salvatore Aranzulla l’ha trovata sicuramente.
tralasciando un’analisi sulla genesi e crescita del blog aranzulla, anche se ce ne sarebbe da dire……altro se ce ne sarebbe da dire….tanto che qualcosina voglio dirla, breve brevissima.
s.a. fa i soldi grazie in minima parte a se stesso e in grossa parte grazie ai copia/incolla da altri siti per soddisfare i più banali sos lanciati da tutto il web. Dopodichè il sig. Salvatore Aranzulla si scopre infettato dal peggiore dei virus che appesta gli umani, la malattia si manifesta con l’incapacità di rinunciare ad accumulare danaro a dispetto di qualunque limite ma sopratutto a dispetto di qualunque regola.
Tutti gli stronzi arricchiti a fatica zero, l’elenco è infinito, ma per fare un noto esempio – zuckerberg – colui il quale, pezzo di merda da sopprimere nella soda caustica partendo lentamente dai piedi, senza battere ciglio si è inculato tutti coloro i quali hanno fatto la sua fortuna, sputtanandone i cosidetti dati sensibili a destra e a manca, ancora per sommare milioni ai milioni.
Il sig. aranzulla, (certo è una questione di proporzioni), ma per la serie “piccoli stronzi crescono” accoglie paternamente in sè il suddetto virus, non lo combatte, anzi, lo coccola. E muove i primi passi nella palude della slealtà (reato etico minore) ma che prelude, viste le analogie di ben altre biografie, a nulla di buono.
Ora che si è “guadagnato”, non ridete, uno spazio adeguato, aranzulla compie il primo passo autoritario, pone la condizione sine qua non, batte i tacchi, braccio destro teso e sguardo orgoglioso verso l’orizzonte e…….cazzo, da oggi a voi la scelta. Il mio sapere o il vostro adblocker ! e si dimentica di quando sperava che nel suo timido blog a porte spalancate entrasse qualcuno.
Allora sig. “ma mi faccia il piacere” aranzulla, questo è un mondo fatto di pochezze e miserie umane, sono certo che tanti disattiveranno il proprio adblocker convinti di non potere rinunciare a chissa quali verità lei potrà ancora svelare ai loro occhi.
Voglio però anche sperare che qualcuno capisca quale piccolo uomo lei sia, e che di lei il mondo può in tutta serenità fare a meno. Mi auguro che qualcuno venga sorpreso da quanto sia facile trovare senza fatica nel web tanto e più di ciò che lei propina.
Voglio usare una delle tante frasi noiosamente identiche che lei usa ripetutamente nelle inutili, e per nulla simpatiche, premesse a certi suoi discorsi esplicativi che potrebbero durare anche solo un quarto di tempo, risparmiando al prossimo i tre quarti rimanenti per fare qualcosa di meglio:
–sono giorni (giorni??) che vaghi per il web senza trovare una valida soluzione ai gravi problemi che affliggono il tuo portatile. Non disperare, siediti comodo e vedrai che tutto sarà più semplice di quanto pensi….ecc. ecc.
Ma che cazzo aranzulla!! Manca solo che organizzi viaggi a medjugorje per notebook e principianti senza speranza. La sua fortuna, aranzulla, sta nell’ignoranza altrui, forse è il caso che ridimensioni un tantino l’autostima e magari si faccia una ragione del fatto che le enciclopedie sono per personaggi di ben altro livello.
Quello che la Ferragni fa in un mese insomma
Luca Scialò non ce ne fotte un cazzo di quanto guadagna la gente diocane
con i mongoli e’ facile fare i soldi. guarda il governo.
Beato lui
1,43 milioni di visitatori unici al giorno…i suoi articoli sono sempre ai primi posti su google..Da una settimana sto provando a studiare i suoi metodi, come hai scritto tu.. soggetto, predicato, complemento oggetto..domanda e risposta, la parola chiave accompagnata da altre frasi inerenti..ho visto che fanno molto.Non ne capisco molto si seo comunque io mi accontenterei anche di 1 milione di visitatori al giorno
Condivido appieno! 🙂
Parlandone l’altra volta con te mi è venuta l’idea di approfondire un pò il personaggio. Cosa dire, in gamba.
Grazie come sempre per le condivisioni 😉
Tu mi riservi spazio sul blog e io ti ispiro: gli inglesi lo chiamano “gentlemen’s agreements”! 🙂 🙂