Sage Stallone, la triste storia del figlio di Sylvester

Sage Stallone, la triste storia del figlio di Sylvester

Sylvester Stallone ha incarnato più di tutti i ruggenti anni ’80 americani, dove edonismo ed egoismo si imponevano come valori imperanti. I quali poi saranno diffusi anche in Europa, e nel nostro paese. Personaggi come Rocky e Rambo, proposti ancora in anni recenti, hanno fatto la storia del cinema di Hollywood.

Purtroppo però non tutti conoscono un dramma personale che ha colpito il mitico “Sly“. Ovvero, la morte del figlio Sage, avvenuta il 13 luglio 2012, quando aveva solo 36 anni.

Anch’egli attore, è apparso anche in alcune pellicole insieme al padre, specie agli esordi. Ripercorriamo la storia di Sage Stallone.

La storia di Sage Stallone, figlio di Sylvester

Come riporta Wikipedia, Sage Stallone nacque a Los Angeles il 5 maggio 1976, dal primo matrimonio tra l’attore Sylvester Stallone e Sasha Czack. Esordì al cinema in Rocky V (1990), nel ruolo dell’unico figlio di Rocky Balboa e Adriana Pennino (Talia Shire): Robert Balboa jr.

Nella pellicola, il bel rapporto tra Rocky e Robert viene bruscamente interrotto dall’avvento nelle loro vite di Tommy Gunn, il quale sogna di fare il pugile allenato proprio da Rocky. Quest’ultimo si impegnerò molto con lui, trascurando quindi il figlio, poiché gli riaccende la passione per la boxe, essendo stato costretto ad “appendere i guantoni al chiodo” dopo il massacrante incontro col russo Ivan Drago (come visto nel precedente Rocky IV).

Il rapporto tra i due si ricucirà quando, di contro, quello tra Tommy e Rocky si deteriorerà essendo sopraggiunto il dorato successo per il promettente pugile, che ha così inquinato il loro genuino rapporto maestro-allievo.

Tra l’altro, il ruolo di Robert era stato interpretato da un altro figlio di Rocky, Seargeoh, sebbene ancora neonato.

Sage Stallone recitò poi in un’altra pellicola insieme al padre, Daylight – Trappola nel tunnel (1996), impersonando uno dei pochi superstiti nel tunnel. Nello stesso anno, a soli vent’anni, fu cofondatore della compagnia Grindhouse Releasing, insieme a Bob Murawski, montatore cinematografico. Il marchio di questa società verrà utilizzato dall’amico Quentin Tarantino nelle scene iniziali dei film Kill Bill vol. 1 e Grindhouse.

Nel 2006, invece, rifiutò la parte sempre del figlio nel film Rocky Balboa, sesto capitolo della saga. Dove i due saranno sempre in contrasto, poiché Robert Jr. si sente oscurato dall’ombra del padre. Il ruolo andò poi a Milo Ventimiglia, che riapparirà anche nel finale di Creed II.

Sare, soprannominato da parenti e amici Stoney, il primo maggio 2007 si sposò con Starlin Wright, ma il matrimonio venne annullato nel marzo 2008. Tra le curiosità, annoveriamo il fatto che possedeva il famoso obiettivo Carl Zeiss Planar 50mm f/0.7 di Stanley Kubrick, creato per le scene del film Barry Lyndon (1975), dove non furono usate luci artificiali.

I film di Sage Stallone

Vediamo la filmografia completa di Sage Stallone:

  • Rocky V, regia di John G. Avildsen (1990);
  • The Evil Inside Me, regia di Tim Everitt (1993);
  • Daylight – Trappola nel tunnel, regia di Rob Cohen (1996);
  • American Hero, regia di Jeff Burr (1997);
  • Reflections of Evil, regia di Damon Packard (2002);
  • Chaos, regia di David DeFalco (2005);
  • Vic, sua stessa regia (2006) – cortometraggio;
  • Moscow Zero, regia di María Lidón (2006);
  • Oliviero Rising, regia di Riki Roseo (2007);
  • Promises Written in Water, regia di Vincent Gallo (2010);
  • The Agent, regia di Vincent Gallo (2010) – cortometraggio.

Dunque, da uno sguardo alla panoramica della sua filmografia, si deduce che Sage non abbia avuto una carriera di spessore. Ha provato anche come regista, girando due film: il succitato Vic, un cortometraggio, e un documentario, Alan Yates Uncovered (2005). Vic è stato però anche insignito del premio Miglior cineasta esordiente al Boston Film Festival nel 2006.

E’ stato anche doppiatore nel film The Manson Family, regia di Jim Van Bebber (1997).

Sage Stallone come è morto

Il 13 luglio 2012 Sage Stallone fu trovato morto nel suo appartamento a Studio City, Los Angeles, dalla donna di servizio. La portavoce di Sylvester Stallone, Michelle Bega, rilasciò una breve dichiarazione il giorno successivo:

Stallone è distrutto e sopraffatto dal dolore della perdita improvvisa del figlio. I suoi pensieri vanno alla madre di Sage, Sasha. Sage era un giovane pieno di talento, una persona meravigliosa. La sua perdita sarà sentita per sempre

Lo stesso giorno, papà Sly chiamò il sito TMZ.com e rilasciò la prima dichiarazione diretta, senza portavoce.

Sono addolorato, voglio che speculazioni e affermazioni discutibili siano fermate. Quando un genitore perde un figlio, non c’è dolore più grande. Perciò sto implorando le persone di rispettare la memoria del mio talentuoso figlio e provare compassione per la sua amorevole madre. Questa perdita straziante si farà sentire per il resto della nostra vita. Sage è stato il nostro primo figlio e il centro del nostro universo e sto chiedendo umilmente a tutti di lasciare in piena pace la memoria di mio figlio

Il 30 agosto 2012 i risultati dell’autopsia svelarono che il giovane morì per arresto cardiaco causato da una aterosclerosi: completamente assenti tracce di droga, fu rilevata una piccola quantità di antidolorifico che però non sarebbe bastata ad ucciderlo. Ciò pose fine alle speculazioni che volevano il giovane morto per altre cause non accidentali.

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