Dieci anni fa veniva impiccato Saddam Hussein, l’Italia si gode il petrolio iracheno

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 3 Gennaio 2017

Erano le sei del mattino ora locale – le 4 in Italia – quando il 30 dicembre 2006 veniva impiccato il Presidente e dittatore dell’Iraq Saddam Hussein. Saddam Hussein è morto rapidamente, col viso scoperto, la testa alta, la dignità e il coraggio. Finiva così a 69 anni, 24 dei quali passati alla guida dell’Iraq dopo un Golpe, la sua esistenza. La condanna a morte di Saddam Hussein fu pronunziata da un tribunale speciale iracheno – che lui non riconobbe mai – e confermata in appello per crimini contro l’umanità. Prima di morire, lanciò un appello agli iracheni: “restate uniti” e li esortava a diffidare dagli iraniani. Gente per lui “inaffidabile e pericolosa”. Ma anche noi occidentali lo abbiamo tradito, mettendo le mani sul suo petrolio.

Dieci anni fa moriva Saddam Hussein: il tradimento degli Usa

saddam husseinDel resto, i rapporti con l’Iran furono sempre conflittuali e gli Usa, anche nel Golfo Persico, hanno fatto il bello e il cattivo tempo. Prima concessero armi chimiche agli iracheni, poi tradirono Saddam dichiarandogli due volte guerra. Sempre per volere dei Bush, padre prima e figlio poi. Sebbene la seconda, nel 2003, sulla scia di quanto già fatto in Afghanistan due anni prima, più incisiva. Che durò quasi nove anni con danni maggiori di quelli subiti in Vietnam (ne ho parlato qui). Saddam Hussein era diventato un personaggio scomodo per gli Usa, interessati più al suo petrolio che alla libertà del suo popolo. Gli attentati dell’11 settembre avevano offerto un ottimo motivo per rimuoverlo definitivamente. E a quella pazzia abbiamo partecipato anche noi. Ricavandone oggi, al netto delle 38 vittime italiane lì cadute, i frutti economici principali.

Iraq diventa primo fornitore di Petrolio dell’Italia dal 1955

petrolio iraqL’unica colpa di Saddam Hussein nei confronti degli occidentali è quella di aver nazionalizzato il petrolio, sottraendolo alle loro grinfie. Gli ispettori dell’Onu non hanno mai trovato le armi di distruzione di massa per cui veniva incolpato dagli Usa (che, tra l’altro, proprio loro gli hanno dato nel conflitto contro l’Iran), né ha mai ospitato terroristi islamici. Paradossalmente, con la sua destituzione e quella di Gheddafi, gli occidentali hanno favorito il loro proliferare. Ma tornando al petrolio, stando a quanto riporta IlSole24Ore, l’Unione petrolifera nel preconsuntivo petrolifero 2016, sottolinea che l’Iraq, per la prima volta dal 1955, diventa il nostro principale fornitore, con un peso di circa il 21 per cento. L’area mediorientale si afferma come principale mercato di approvvigionamento, con un peso del 37,1%, in aumento di circa 10 punti percentuali rispetto al 2015. Sono ancora modesti i volumi in arrivo dall’Iran, nonostante l’eliminazione dal 1 gennaio delle sanzioni europee. La quota dei Paesi dell’ex Urss (Russia, Azerbaijan, Kazakistan) e’ invece scesa dal 39% al 35%. Sono in totale 28 i Paesi che forniscono l’Italia. E “stranamente” è l’aria Mediorientale quella che occupa la fetta maggiore.

Come canta la grande Loredana Bertè: “dedicato ai cattivi. Che poi così cattivi non sono mai”. Di seguito voglio invece riportare il video dell’impiccagione di Saddam Hussein.

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