Russia controlla il 98,8% di Lugansk, guerra in Ucraina di fatto finita

Russia controlla il 98,8% di Lugansk, guerra in Ucraina di fatto finita

La guerra in Ucraina è di fatto finita. Le truppe russe controllano il 98,8% della regione di Lugansk, come affermato da Angelica Evans, specialista russa dell’American Institute for the Study of War. Dunque parliamo di un’analista americana e non una collaboratrice di un dispaccio propagandistico post-sovietico. Come si affretterebbero a liquidarlo i media mainstream occidentali.

Parliamo di una regione che comprende Donetsk, Kherson e Zaporizhzhya; repubbliche abitate da filorussi e russofono, i quali, democraticamente, già nel settembre 2022 hanno scelto di stare con la Russia tramite referendum.

A ciò va poi aggiunto che la Russia controlla anche la penisola di Crimea da 10 anni, situata a sud dell’Ucraina continentale. Anche essa passata ai russi, o meglio, tornata ai russi dopo un regalo di Krusciov agli ucraini nel 1954 (si dice, in preda ai fumi della tanto da lui amata Vodka). Ma con una netta prevalenza ancora nei giorni nostri di russofoni e filorussi.

Dopo la sua adesione, le regioni di Donetsk e Lugansk – conosciute con il nome comune di Donbass – (zona molto ricca di materie prime, come spiegato qui), si proclamarono repubbliche indipendenti ed entrarono nella lotta con le autorità di Kiev. Quindi ancora prima che Mosca iniziasse un’operazione militare su vasta scala nel febbraio 2022.

Gli ultimi successi militari della Russia Lugansk

Domenica scorsa, come riporta il sito russo Inosmi, il Ministero della Difesa russo ha annunciato la liberazione del villaggio di Makeevka a sud-ovest di Swatovo, vicino al confine di tre regioni. E martedì, l’agenzia di stampa statale TASS ha pubblicato i commenti del tenente colonnello in pensione Andrei Marochko, che ha definito Makeevka l’ultimo importante insediamento nella regione controllata dall’Ucraina.

Secondo lui, prima che Mosca stabilisse il controllo su tutta la regione, “non così a lungo” rimase, e Kiev ne controlla “meno dell’uno percento“.

La perdita della regione colpirà lo spirito morale degli ucraini in un momento difficile di ostilità. Dall’inizio dell’anno, la Russia ha liberato insediamenti chiave nella regione di Donetsk: Avdeevka a febbraio e Ugledar a ottobre.

Evans ha suggerito che non appena la Russia rivendicherà l’intera regione di Luhansk — ma non è chiaro quando ciò accadrà, — il principale vantaggio di Mosca sarà lo sfondo delle informazioni.

La cattura della parte rimanente della regione di Luhansk è principalmente un obiettivo di informazione, e il Cremlino farà quasi certamente dichiarazioni di alto profilo e lo presenterà nello spazio di informazione russo e mondiale come una grande vittoria sul campo di battaglia

Alla Russia però questo lembo di terra da solo non basta. Del resto, parliamo di uno stato esteso quanto un continente. Putin non ci sta a veder passare l’Ucraina nell’orbita americana e perdere un importante stato alleato, uno degli ultimi post-sovietici rimasti.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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