Roccella, chi è il Ministro contro aborto e LGBTQI+

Roccella, chi è il Ministro contro aborto e LGBTQI+

Il Governo Meloni ha un chiaro orientamento di destra. Una destra conservatrice, più che liberalista, che ha una visione della società e dell’economia tradizionalista e sovranista. Questo almeno se si guarda ai nomi dei Ministeri e dei Ministri, come quello di Eugenia Roccella, Ministro per la famiglia e la natalità.

Certo, siamo per ora ad una operazione di facciata (o forse è meglio dire di faccetta) e occorrerà vedere i fatti. Anche perché la designazione all’Economia del braccio destro di Draghi, Giorgetti, e di un atlantista e filo-Ue come Tajani agli esteri, già dicono che su Economia ed Esteri non cambierà nulla.

E sui diritti civili? Le idee di Eugenia Maria Roccella non lasciano ben sperare. Eppure aveva iniziato dall’altra parte della barricata.

Eugenia Maria Roccella chi è

E pensare che Eugenia Maria Roccella ha iniziato nei Radicali e manifestava in favore del diritto all’aborto. Nata a Bologna nel 1953, due figli, è figlia di Franco Roccella, uno dei fondatori del partito Radicale. Ed è lì che muove i primi passi politici.

Come riporta Il Fatto quotidiano, negli anni ’70 inizia il suo attivismo femminista che, ad onor del vero, rivendica ancora oggi. Entra nel Movimento di liberazione della donna e nel 1975 scrisse il libroAborto, facciamolo da noi” (prefazione di Adele Faccio). E’ dunque in prima linea nelle manifestazioni per l’interruzione di gravidanza, contro la violenza di genere e per le pari opportunità. Era anche la Golden Age del Partito radicale, sebbene nel 1979 si candida senza venire eletta.

Poi, il voltafaccia. Torna a fare politica nella seconda metà degli anni 2000 e lo fa nel neonato Popolo della libertà, ottenendo anche ruoli governativi. Prima come Sottosegretaria al Welfare (2008) e alla Salute (2009). Poi nel 2013 aderisce a Nuovo centro destra, fondato da Angelino Alfano, in rotta con Forza Italia.

Poi passa al gruppo Misto dove è tra le fondatrici di “Identità e azione” (Idea) guidato da Gaetano Quagliariello.

In quegli anni, in concomitanza con l’impegno istituzionale, si impegna anche dal punto di vista civico. Fa la portavoce del Family day (2007) e crea il primo comitato contro l’utero in affitto (2013). Nel 2011 firma una lettera aperta ai cattolici con Roberto Formigoni perché sospendano il giudizio su Berlusconi e il caso Ruby.

Ha infine aderito a Fratelli d’Italia e nel 2022 viene prima eletta in Parlamento e poi nominata Ministro per la famiglia e la natalità.

Roccella e l’aborto

Riguardo l’aborto, da quando lo proponeva da giovane, da donna attempata ci si è rivolto contro. Per esempio, qualche mese fa dalla Gruber diceva “L’aborto è il lato oscuro della maternità“.

Quando era deputata nelle file dell’Ncd si è distinta per la sua strenua difesa dei “medici obiettori di coscienza”, arrivando a sostenere che non sono un’ostacolo all’attuazione della legge 194 negli ospedali. Mentre ha più volte contestato l’opportunità della diffusione della pillola dei cinque giorni dopo. Ed è stata tra le prime a opporsi all’aborto farmacologico, definendolo un mezzo “per smantellare attraverso una prassi medica la legge 194” e arrivare ”all’aborto a domicilio“.

Già nel 2010, invocava “un tagliando” per la legge sull’aborto. Mentre ora da Ministro all’Avvenire ha detto:

Vorrei prima di tutto occuparmi delle donne e della maternità. Penso che ci sia molto da fare per ridare alla maternità il prestigio e la centralità che le spettano

Per carità, giusto promuovere la natalità, perché i neonati sono il futuro di un Paese. Ma lo Stato non deve in alcun modo decidere sul corpo di una persona.

Roccella contro la comunità LGBTQI+

In questi anni, il neo Ministro Roccella si è detta contro le unioni civili, chiedendo anche il lancio di un Referendum. Si è espressa prima contro il DDL Scalfarotto prima e il DDL Zan poi. Già nel 2009 riteneva che “il problema dell’intolleranza verso gli omosessuali sicuramente esiste, ma non credo però si tratti di un’emergenza“.

E’ anche contro il divorzio breve, l’eutanasia e la fecondazione eterologa. Ma, chissà perché, non siamo sorpresi.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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