Risiko! Napoli è la versione del famoso gioco proposta per il suo 45mo compleanno. Ecco le regole e come si gioca.
Correva l’anno 1954 quando il regista francese Albert Lamorisse inventò per puro scopo didattico (insegnare la geografia ai figli) un gioco che divenne popolare tra milioni di giocatori in tutto il mondo, attraversando trasversalmente più generazioni: “La Conquête du Monde” (“La conquista del Mondo”). Commercializzato successivamente con il nome Risk o Risiko! Proposto per il suo 45mo anniversario in una edizione speciale: Risiko! Napoli.
E così, sebbene non cambino sostanzialmente le regole, a cambiare è lo scenario raffigurato sulla cartina geografica, sulla quale muovere le proprie truppe: non più continenti e paesi del mondo, bensì la più bella città del Mondo con le sue 10 municipalità, pronte a farsi la guerra.
Una versione atipica e originale, che potrebbe anche essere interessante, se non fosse per un piccolo particolare: Napoli è una città da decenni realmente afflitta e mortificata da una guerra, quella di Camorra. Tra famiglie e paranze pronte a prenderne il comando, in una lotta fratricida nella quale spesso sono morti anche degli innocenti. E che intrappola fatalmente la Sirena Partenope, condannandola a una impossibile redenzione.
Insomma, un gioco da tavolo di cui Napoli non aveva bisogno, anche perché già ci pensano raffigurazioni cinematografiche come le serie Gomorra o Mare fuori, ma anche innumerevoli film dagli anni ’80 ad oggi, ora grotteschi, ora drammatici.
Come si gioca a Risiko! Napoli
La confezione contiene:
- 1 tabellone
- 6 dadi
- 60 carte
- 400 carri armati
- 80 bandierine
- 1 istruzioni
Come spiega Wired Italia, le 10 municipalità con i loro 42 distretti vengono accoppiate per creare 6 continenti, proprio come la versione originale. La conquista serve anche per ottenere armate extra.
Numero massimo di giocatori 4, ma è possibile giocare fino a 6-7 giocatori aggiungendo armate extra se si possiedono altre scatole.
Chissà cosa ne avrebbe pensato Lamorisse, morto prematuramente nel 1970 a soli 48 anni in Iran, precipitando in elicottero, dove era impegnato per le riprese del documentario Le vent des amoureux. Per la cronaca, la sua opera più nota è il cortometraggio Le ballon rouge (Il palloncino rosso) del 1956, che gli valse la Palma d’Oro Grand Prize al Festival di Cannes e un Oscar per la migliore sceneggiatura.
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