Rino Gaetano fu ucciso? La tesi alternativa

Rino Gaetano fu ucciso? La tesi alternativa
Salvatore Antonio Gaetano, nome anagrafico di Rino Gaetano, cantautore nato a Crotone, considerato il “figlio unico” della canzone italiana. Ricordato per la sua voce ruvida e spontanea, per la graffiante ironia delle sue canzoni nonché per la denuncia sociale e politica, celata dietro i suoi testi apparentemente leggeri e disimpegnati.
 
Impegno celato che gli sarebbe costato la vita, almeno stando a quanto sostiene Bruno Mautone – avvocato ed ex sindaco di Agropoli – nel libro «Rino Gaetano. Assassinio di un cantautore».
 

La tesi di Rino Gaetano ucciso

 
Come riporta il  Corriere del mezzogiorno il volume, nelle librerie dal 2 giugno 2013, oltre a ricostruire infatti la carriera del noto cantautore romano, punta l’obiettivo sul 2 giugno del 1981, giorno in cui Rino Gaetano perse la vita in seguito ad un incidente stradale. Queste le parole di Mautone:
 
Quella notte ino Gaetano aveva un appuntamento con la morte. Il cantautore è stato ucciso (…) Il volume prende spunto dai testi delle canzoni di Gaetano. Quei testi fanno costante riferimento ai misteri più importanti del dopoguerra d’Italia, dal caso Sindona allo scandalo Lockeed alla morte di Enrico Mattei. Rino Gaetano era a conoscenza dei retroscena di quei misteri, e qualcuno ha deciso di tappargli la bocca

A spingere l’autore del libro ad interessarsi della morte del cantautore sarebbero state soprattutto le incongruenze emerse subito dopo l’incidente, avvenuto intorno alle tre di notte a Roma, sulla via Nomentana.

Ben cinque ospedali romani interpretarono non sufficientemente la gravità delle ferite riportate da Gaetano (…) nonostante un gravissimo trauma cranico, il cantautore è stato praticamente lasciato morire. Tutto questo proprio il 2 giugno, festa della Repubblica. Un caso? Provate a leggere attentamente i testi delle canzoni di Rino Gaetano, e capirete che la sua morte, alla fine, non è stata una tragica fatalità

In contemporanea con la presentazione del volume, Mautone ha chiesto la riapertura delle indagini:

Presenterò un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, con allegato il libro. Voglio che la magistratura faccia chiarezza sulla morte di Rino

I messaggi criptati nelle canzoni di Rino Gaetano

Secondo Mautone, intervistato da Libero, i testi di Rino Gaetano sono piene di riferimenti alla cultura e al simbolismo massonico. Ecco i tanti esempi di Mautone:

In Fiorivi, sfiorivano le viole cita il marchese La Fayette che ritorna dall’America importando la Rivoluzione e un cappello nuovo, Mameli che scrive una canzone tutt’ora in voga, e poi ancora Otto von Bismarck-Shonhausen

Allora parla di tre personaggi chiave della massoneria europea del diciottesimo e diciannovesimo secolo in una canzone d’amore. La rivoluzione importata da Lafayette era quella americana, cioè quella massonica per eccellenza. La canzone tutt’ora in voga di Mameli è l’inno nazionale, Fratelli d’Italia, quando è noto che i massoni sono soliti chiamarsi tra di loro fratelli.
 
Dai titoli dei dischi si capisce anche il percorso di vicinanza prima, e allontanamento poi, del cantautore dalla massoneria. Nel 1973 Gaetano pubblica I love you Marianna. La Marianna è il simbolo della rivoluzione francese, che è una rivoluzione massonica. Nel 1974 tocca a Ingresso Libero, intendendo l’apertura delle logge alle nuove affiliazioni. Poi Gaetano rompe con gli ambienti massonici e nel 1976 incide Mio fratello è figlio unico, dove l’immagine paradossale rappresenta l’isolamento nella loggia.
 
In Berta filava, una canzone del ’75-’76, spiega lo scandalo Lockheed (un caso di corruzione affinché l’aeronautica italiana adottasse veivoli della casa americana, ndr). Berta sarebbe Robert Gross, detto Bert, presidente della Lockheed. Rino cantava: “Berta filava con Mario e con Gino”, che sarebbero Mario Tanassi e Gino Gui, due ex ministri della Difesa coinvolti nell’inchiesta. Ma dal rapporto, prosegue la canzone, nasce un bambino che non era di Mario e non era di Gino. Cioè Rino sottintendeva che la responsabilità non fosse di Gui e Tavassi, esattamente come si è scoperto dopo. I due ministri erano dei capri espiatorii messi lì per coprire responsabilità più alte. Ma non è il solo esempio.
 
In Nun te reggae più Rino Gaetano cita la spiaggia di Capocotta, cioè il delitto Montesi, e nella stessa canzone canta auto blu, sangue blu, ladri di Stato e stupratori.
 
Per l’omicidio di Wilma Montesi furono incriminati Piero Piccioni, figlio del ministro degli Esteri Attilio, e Ugo Montagna, un marchese. Le auto blu, un riferimento ai palazzi romani del potere. Il sangue blu, la nobiltà. Ladri di stato, perché le hanno rubato la vita alla ragazza venendo poi clamorosamente assolti. Stupratori, perché avevano violentato la ragazza. Rino Gaetano tutte queste cose le sapeva.
 

La sorella Anna non crede che Rino fu ucciso

 
In un’intervista sempre a Libero, la sorella Anna non crede però alla tesi di Mautone:
 
Rino fu soccorso a dovere. La presenza dei pompieri sul luogo dello scontro, evocata come qualcosa di insolito dall’avvocato, si spiega con la necessità di estrarre il corpo dalle lamiere. Purtroppo aveva un trauma cranico per il quale il Policlinico non era attrezzato a operare, e gli altri ospedali, contattati telefonicamente, nemmeno.
Prendiamo l’omicidio di Wilma Montesi (21enne trovata senza vita sulla spiaggia di Torvajanica nel ’53: i sospetti sono arrivati all’altà società romana, ma il caso è rimasto insoluto). Rino cita il caso in Nun te reggae più ma non significa niente. Lo fece pure in una poesiale scritta nel ’64, quando era un bambino.
 
Anna fu anche contrariata dalla fiction Rai a lui dedicata, per come ne esce il fratello.
 
Pura fantasia a scopo pubblicitario? O c’è della verità? Chissà, del resto da questa Italietta dei continui misteri irrisolti, ci si può aspettare di tutto.
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0 Risposte a “Rino Gaetano fu ucciso? La tesi alternativa”

  1. era di sicuro uno ke andava contro e irrideva i potenti…ma da quì a vederlo come un potenziale sovversivo da ammazzare ce ne passa…..bufala totale x me…

  2. Che le sue canzoni fossero scomode è risaputo (era davvero avanti ed originale con i suoi testi)…..ma addirittura un complotto mi sembra esagerato…pensate recentemente ho letto di Jim Morrison che risulterebbe ancora vivo……questo è il bello dei miti musicali, farli vivere e rivivere all'infinito

  3. se fossero veri i sospetti sarebbe tragico! io pur non conoscendo i dettagli, penso piuttosto che le sue fossero intuizioni, sensibilità, denunce.. come ora ne leggiamo e sentiamo in abbondanza, ma che allora potevano gettare qualche ombra di sospettocerto che siamo proprio un paese..strano!!

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