Rinascimento Disney: quei 10 film che hanno salvato l’azienda

Rinascimento Disney: quei 10 film che hanno salvato l’azienda

Per Rinascimento Disney si intende quel periodo che va dal 1989 al 1999, quando una serie di film risollevarono l’azienda.

Con il termine “Rinascimento Disney” (in originale Disney Renaissance) ci si riferisce a quel lasso di tempo che va dal 1989 al 1999 che hanno rilanciato Walt Disney Feature Animation, dopo alcuni decenni di appannamento e minor successo. Se almeno si compara il riscontro commerciale dei film animati Disney venuti dopo la morte del fondatore Walt (avvenuta nel 1966) rispetto ai capolavori prodotti tra gli anni ’30 e gli anni ’60. Capolavori, certo, perché racchiudevano in sé tutta la massima qualità in termini di disegno, colonna sonora e trama.

Un mix di fattori che rivedremo appunto dalla fine degli anni ’80 e per tutto il corso del decennio successivo. In questi anni, infatti, sono ben 10 i film Disney di enorme successo di pubblico e critica. Vediamo quali.

L’antefatto

Perché la Disney stava fallendo dopo la morte di Walt Disney, avvenuta il 15 dicembre 1966? Come riporta Wikipedia, oltre alla morte di Walt occorre anche sommare quella del fratello Roy O. avvenuta 5 anni dopo.

Pertanto, il franchise fu lasciato nelle mani di Donn Tatum, Card Walker e del genero di Walt, Ron Miller. La parte creativa dei lungometraggi animati fu affidata prevalentemente a Wolfgang Reitherman. A parte qualche eccezione come Gli Aristogatti, Robin Hood e The Rescuers, nel periodo di 18 anni successivo alla morte dei fratelli Disney non ebbero lo stesso successo dei precedenti lavori dello studio.

Un duro colpo fu inferto quando, durante la produzione di The Fox and the Hound (1981), l’animatore di lunga data Don Bluth lasciò il dipartimento di animazione della Disney per fondare il suo studio rivale, la Don Bluth Productions, portando con sé 11 dei 65 animatori della Disney. Un’operazione che però si concluderà nel 1995, non riuscendo a soffiare il primato a quest’ultima, producendo nel complesso 8 film.

La società cercò di correre ai ripari apportando profondi cambiamenti organizzativi a metà degli anni ’80, a partire dai vertici. Ma i risultati non furono immediati, anzi. La pellicola The Black Cauldron del 1985 fu un vero flop ai botteghini.

Quali sono i film del Rinascimento Disney

Per fortuna, come racconta Long Take, il periodo di appannamento si conclude proprio con la fine del decennio. Con la Disney che si rilancia in pieno nel 1989, con La Sirenetta (The Little Mermaid) che dà il via a un decennio strepitoso in cui risplendono animatori come Glen Keane (premio Oscar nel 2018 per il cortometraggio Dear Basketball), registi come Ron Clements e John Musker. Ma anche le colonne sonore faranno la differenza, grazie a un compositore come Alan Menken, capace di trionfare agli Oscar nella categoria “Miglior colonna sonora” e “Miglior canzone” per ben 4 film: La Sirenetta, La Bella e la Bestia, Aladdin e Pocahontas.

Le storie torneranno ad essere di alta qualità, con la sceneggiatura che approfondisce i personaggi, non ammorbidisce i cattivi (come invece avvenne nei film tra gli anni 70 e 80, aspetto considerabile tra i fattori principali del calo) e, soprattutto, torna al taglio dei film classici della Golden age (anni ’30-’60). Si torna dunque a lungometraggi animati adatti a tutti e non solo alle famiglie.

Ma quali sono i film del cosiddetto Risorgimento Disney? Detto della sirenetta Ariel, che di fatto apre la strada, l’anno successivo tocca a Bianca e Bernie nella terra dei canguri (The Rescuers Down Under) , nel 1991 a La Bella e la Bestia (Beauty and the Beast), nel 1992 tocca ad Aladdin, prima pellicola animata ambientata in Medioriente, diventato un successo anche nei videogame, con versioni per console e Pc.

Nel 1994 tocca poi a un altro grande successo: Il re leone, con il quale il colosso americano segna forse il punto più alto toccato in questi anni. Oltretutto, La sirenetta e La Bella e la bestia daranno vita a un merchandising di successo e ad altre versioni ancora oggi ricorrenti.

Nel 1995 è il turno di Pocahontas, la quale apre a sua volta la strada a un’altra svolta: le protagoniste non sono più ragazze incantate che attendono il “principe azzurro“. Ma donne consapevoli e protagoniste del proprio destino, autentiche guerriere. Il tutto, a passo con il Girl power ormai radicato nella società e nella cultura occidentale. Ma c’è anche un’altra rivoluzione: la protagonista per la prima volta non ha i tratti somatici occidentali. Infine, Pocahontas è a oggi l’unico film Disney che si rifà a un fatto realmente accaduto.

Nel 1996 un grande successo fu anche Il gobbo di Notre Dame (The Hunchback of Notre Dame), che rivisita in salsa animata il capolavoro di Victor Hugo, sdoganando anche la versione “musical” a teatro dello stesso.

Hercules nel 1997 regala una versione (ma forse sarebbe il caso di dire rivisitazione) comica ed efficace della mitologia greca e sarà anche un successo nei videogiochi, grazie a un home game sulla Play Station 1.

Nel 1998 abbiamo un’altra donna-eroina: Mulan. Anche qui si tratta di una pellicola che segna un’altra svolta: per la prima le ambientazioni sono in Cina, paese, almeno ideologicamente e oggi si direbbe anche economicamente e geopoliticamente, non proprio amico degli americani.

L’ultimo film che rientra nel Rinascimento Disney completando il cerchio è Tarzan (1999). Anche qui parliamo di una colonna sonora straordinaria, curata dal grande Phil Collins, che ha cantato perfino in diverse lingue. Anche Tarzan fu un buon successo come videogioco per Play Station e Pc.

Oggi la Disney cerca un nuovo ciclo vincente, visto che il Nuovo Millennio sta registrando un nuovo periodo di stanca. Con nessuna pellicola che ha ottenuto il successo dei due periodi d’oro ’30-’60 e ’89-’99.

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