Rimini, per Forbes meta imperdibile del 2019: le ragioni oltre la movida

Rimini, emblema dell’Italia che vuole divertirsi. Tra Hotel di lusso, alberghetti di poche stelle, affittacamere, B&B e campeggi, Rimini cerca di accontentare tutti i gusti. Attirando, insieme alla vicina Riccione, soprattutto per la sua instancabile Movida estiva. Anche Mussolini prediligeva quest’ultima per i suoi bagni estivi. E forse non è un caso che siano ancora oggi tante le bancarelle e i negozi che vengono prodotti riecheggianti il Duce e il Fascismo. Malgrado la Legge Fiano.

A Rimini ci sono stato nel 2006, una bella vacanza di 15 giorni in albergo. Certo, già allora qualcuno tra gestore dell’albergo e quelli dei locali, si lamentava della concorrenza spietata di Paesi più vicini. Croazia in primis, alla quale si aggiungevano la Spagna e la Grecia.

Figuriamoci quale sia la situazione oggi. A 12 anni di distanza e con l’arrivo di altre mete low cost. Soprattutto quelle post-comuniste e quelle esotiche. Nonché con una crisi economica feroce di mezzo.

Comunque, Rimini ha ancora il suo fascino, reso eterno dal grande Fellini e ancora apprezzato dai turisti stranieri. Anche americani. Tanto che la rivista economica Forbes l’ha addirittura qualificata come la meta imperdibile del 2019. E non solo per la succitata movida, né, ovviamente, per il suo poco cristallino mare.

Vediamo dunque le ragioni che rendono per Forbes Rimini metà imperdibile 2019

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Rimini foto

Come riporta SiViaggia, per Forbes Rimini è una meta imperdibile innanzitutto per la Domus del Chirurgo. Sita all’interno d’un area archeologica di 700 metri quadrati, è un’antica domus risalente al II secolo d.C. divenuta celebre per i tanti reperti rinvenuti al suo interno. Gli oggetti e i mosaici, ben conservati, hanno permesso di ricostruire l’identità del suo proprietario, e i 150 strumenti chirurgici non hanno lasciato spazio ai dubbi: un tempo, qui, viveva un chirurgo. Un medico militare, per la precisione, dal momento che gli strumenti recuperati venivano impiegati prevalentemente per ferite e traumi ossei.

Ma, a conquistare gli americani, è stata soprattutto la testimonianza di Federico Fellini. Che qui nacque, e la cui memoria è oggi ancora ben presente in città. Soprattutto nel Borgo di San Giuliano, l’antico borgo marinaro che il regista de “La Dolce Vita” tanto amava. Sito a due passi dal centro storico, nell’XI secolo era un quartiere popolare di stretti vicoli e casette basse.

Le pellicole di Fellini sono intrise delle suggestioni di questo borgo, e il quartiere ricambia coi suoi murales e le citazioni dedicate proprio al grande regista. E, oggi, è il posto giusto per regalarsi una passeggiata al riparo dalla frenesia di Rimini, immersi in un’atmosfera autentica e legata al passato.

Sempre legato alla memoria di Fellini, è un altro dei luoghi che Forbes ha citato: il Cinema Fulgor. Qui, il regista andava da bambino. Qui si rifugiava a vedere quei film che gli sarebbero poi serviti come ispirazione per i suoi lavori futuri; oggi, dopo cinque anni di lavori, il cinema ha riaperto. Ed è diventato una tappa imperdibile, per chiunque si regali un breve soggiorno a Rimini.

Ispirato all’epoca d’oro di Hollywood, e disegnato da Dante Ferretti, ora trasmette pellicole classiche. E alla sua apertura, lo scorso ottobre, ha seguito quella di un altro luogo storico della città: il Teatro Galli. Costruito nel 1843, e aperto al pubblico nel 1857 con l’anteprima dell’”Aroldo” di Verdi, andò pressoché distrutto durante la II Guerra Mondiale. Dopo 75 anni, ecco che ha riaperto i battenti.

Tutte cose che all’epoca snobbai. Dall’alto (o dal basso) dei miei 24 anni e della voglia di divertirmi. Potrebbe essere una motivazione aggiuntiva per tornarci.

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