RIFONDAZIONE COMUNISTA CONFERMA FERRERO SEGRETARIO, MA ORMAI VA VERSO LA SCOMPARSA
IL PARTITO, GIA’ RIDOTTO ALL’OSSO, ESCE DAL CONGRESSO PURE SPACCATO
In un post di quattro anni fa avevo già previsto quale fine avrebbe fatto Rifondazione comunista, fresca di nomina del nuovo Segretario nella persona di Paolo Ferrero. Titolo proverbiale (in tutti i sensi): Una noce nel sacco non fa rumore. Ora il partito riconferma Ferrero e con lui, quello spirito di scissione e isolamento che in questi anni ha portato il partito alla quasi sparizione. Certo, ne va apprezzata la coerenza di non aver più cercato alleanze col Partito democratico, almeno a livello nazionale. Che in passato, quando esistevano ancora Ds e Margherita, in effetti sono durate il giro di qualche mese. Alle ultime elezioni politiche, non è andata bene l’avventura di Rivoluzione civile, accozzaglia di partitini capitanata dal poco entusiasmante ex Pm Ingroia. Un po’ come avvenne nel 2008 con la Sinistra arcobaleno; progetto solo apparentemente nuovo, ma che presentava un radical chic di vecchio stampo quale leader: Fausto Bertinotti e tanti esponenti politici in giro da un bel po’. La conferma di Ferrero spacca ulteriormente ciò che resta di Rifondazione, come già fece a fine 2008 con l’uscita di Nichi Vendola che formò Sel.
LA VITTORIA DI PIRRO – Il congresso nazionale del Prc (tenutosi a Perugia dal 6 all’8 dicembre scorsi), per la prima volta non era riuscito ad eleggere il segretario del partito ed aveva eletto un Comitato politico nazionale al quale era stato affidato questo difficile compito.
Su 153 componenti del nuovo Cpn, 79 sono posizionati sulla linea del segretario uscente Paolo Ferrero; 39 dell’area di Essere Comunisti (Grassi) avevano sostenuto gli emendamenti al documento della maggioranza; 23 sono espressi dal terzo documento (Targetti), 12 fanno riferimento alla corrente di Falcemartello.
La già debole maggioranza di 79 sostenitori della linea di Ferrero è scesa però a 67 in sede di Comitato Politico Nazionale tenutosi l’11 e 12 gennaio scorsi.
LE IDEE DI FERRERO – Paolo Ferrero ha così commentato in un’intervista i risultati del Comitato Politico Nazionale del Prc che lo ha eletto segretario con meno del 50% dei voti: “La consultazione ha dato un responso chiarissimo, con una larga maggioranza di compagne e compagni che hanno indicato il mio nome come segretario e parallelamente posto una grande domanda di rinnovamento. Questo abbiamo fatto nel Cpn, dove la proposta di segreteria che ho avanzato e che è stata approvata, vede un significativo rinnovamento, ben 6 su 10 dei suoi membri non ne facevano parte”. Per Ferrero le lacerazioni interne al Prc possono essere ricomposte: “L’unica strada per rilanciare Rifondazione non può essere la danza immobile della trattativa tra le correnti ma il tentativo di ridare fiato e senso alla nostra impresa politica. Io penso che le differenze politiche che abbiamo tra di noi, perlomeno quelle dichiarate, siano inferiori a quel che appare e che quindi sia possibile rilanciare il partito e su questo rilancio costruire le condizioni per arrivare ad una effettiva gestione unitaria del partito”.
VERSO UNA NUOVA SCISSIONE? – Sembra pensarla piuttosto diversamente Claudio Grassi, leader della corrente di Essere Comunisti, nella maggioranza dopo il congresso di Chianciano nel 2008, firmataria del documento di maggioranza nel recente congresso di Perugia ma che in sede di Cpn ha votato contro la rielezione di Ferrero a segretario del partito: “Il fatto più rilevante, mai avvenuto nella storia di Rifondazione Comunista, è che sia il segretario che la segreteria sono di minoranza, cioè sono stati eletti da meno della metà dei partecipanti al voto” – afferma Grassi – “Ma c’è un fatto ancor più significativo di questo ed è il dato politico: sia il segretario che la segreteria sono stati eletti grazie al terzo documento che – attraverso le modalità di voto che ha scelto – lo ha consentito. Il partito è quindi guidato da una parte del primo documento (che non casualmente ha inserito in segreteria chi ha sostenuto l’emendamento contro l’unità dei comunisti), con l’appoggio esterno della terza mozione. Tutto questo porterà Rifondazione ad avere un profilo politico ancor più settario ed in una condizione di ancor maggiore isolamento, politico e sociale, rispetto la situazione attuale”.
La corrente di Grassi – Essere Comunisti – non ha digerito affatto i risultati del Cpn ed ha convocato per sabato prossimo a Roma un’assemblea dei propri militanti la quale annuncia che andrà avanti “il percorso della costruzione della Sinistra di Alternativa”, un assist verso l’interlocuzione privilegiata con Sel ma anche una promessa di scissione neanche troppo velata. Con un Vendola che ormai dichiara di voler in qualche modo “integrare” Sel nel Pd, viene da chiedersi se non sia l’ennesimo salto nel baratro delle componenti che hanno ereditato e sgretolato l’esperienza del Prc.mozione.Tutto questo porterà Rifondazione ad avere un profilo politico ancor più settario ed in una condizione di ancor maggiore isolamento, politico e sociale, rispetto la situazione attuale”.
In bocca al lupo a Paolo Ferrero. Un Segretario dal cognome “dolce” ma dal presente amaro.
(Fonte: Contropiano)
SE fossero intelligenti , questi comunisti , si farebbero dare denari per la propaganda del P.C.I. dal Caimano, al secolo Berlusconi . SE scompare il PCI con chi si fà paladino contro per difendere la libertà.??? (dai coglioni che ci credono.!!)
:-))) Mi sto sentendo male….
Luca, se ti legge Enzo gli viene uno scipun…;-)
Purtroppo la Sinistra (quella vera non il PD) non sarà mai unita seriamente.Saremo sempre divisi in tutto. Perchè ci piace.