REUNION DEI LITFIBA, LA TAPPA DI ROMA

Qualche mese fa avevo annunciato la reunion dei Litfiba e la mia intenzione di partecipare alla tappa di Roma, da vecchio fan che per anni ha vissuto il rimorso di non averli mai visti suonare dal vivo prima della scissione tra Piero Pelù e Ghigo Renzulli. Per fortuna sono riuscito nel mio intento e lunedì scorso ho visto la ritrovata coppia più il tastierista Federico Sagona (che aveva già collaborato negli ultimi anni con Pelù da solista), il bassista Daniele Bagni (rientrato nella band dopo dieci anni e componente del gruppo nella seconda metà anni ’90), e il batteria Pino Fidanza (entrato nei Litfiba da qualche anno), alla tappa del Palalottomatica.
Prima di entrare nel merito del concerto, è giusto spendere due parole sul tour, che è andato benissimo. Tutte le quattro date previste sono andate “sold out” nel giro di un paio di mesi dall’inizio della prevendita, e data l’alta richiesta pervenuta nella loro città natale, Firenze, è stata aggiunta in questa città anche una seconda data il giorno successivo a quella già prevista. Ma non finisce qui. La premiata coppia si era già ritrovata in tre date estere a marzo a Losanna, Monaco di Baviera e Zurigo, e ha annunciato un tour estivo successivo a quanto pare all’uscita di un album, di cui, a parte l’essere preceduto da un singolo “Sole nero”, non si sa molto altro. Ecco le date per chi fosse interessato: Noci – Foro Boario: (18 luglio); Napoli – Arena Flegrea: (19 luglio); Roma – Festival Roma in Rock – Le Capannelle: (22 luglio); Arezzo – Parco della Fortezza Medicea Il Prato: (24 luglio); Collegno – Parco della Certosa Reale: (26 luglio); Carpi – Piazza Martiri: (27 luglio); Villafranca di Verona – Parco del Castello: (29 luglio); Bergamo – Fiera: (31 luglio); Grottammare – Stadio: (5 agosto); Majano – Piazza: (7 agosto); Cagliari – Fiera: (10 agosto); Campofelice di Roccella: (13 agosto); Catanzaro: (16 agosto).
Un consiglio…fate presto ad acquistare i biglietti!
 
Veniamo al concerto di Roma. Innanzitutto vale subito la pena dire che è stato meraviglioso, con  Pelù solito trascinatore ed animale da palcoscenico, e una scaletta pienamente soddisfacente: si è partiti con Proibito, dopo una coinvolgente intro di Piero; poi si è continuato a pogare con Resta; poi è arrivata una canzone simbolo del gruppo, Cangaceiro. Sono seguite canzoni meno travolgenti ma di certo non meno intense, quali Paname, Bambino, Il Volo, Sparami, Lulù & Marlene, Dio. E’ arrivata poi l’amatissima dai fan Spirito, la coinvolgente Tex, Ferito, la mistica Fata Morgana, la struggente Animale Di Zona, un’altra canzone manifesto del gruppo A Denti Stretti, l’appassionante Cuore Di Vetro, l’ironica Gioconda, e ancora Ritmo #2, l’auspicante Ci Sei Solo Tu, la doppietta rivoluzionaria proveniente dall’album Terremoto: Maudit e Dimmi il Nome, la dissacrante El Diablo (con tanto di citazione da scomunica su Raitzinger). Infine la chiusura all’insegna dell’album Spirito con Lacio Drom e Lo Spettacolo, pezzo quest’ultimo che ha concesso ai fan un’ultima grande “pogata” per poter sfogare le residue (seppur non poche) energie rimaste.
Nessun pezzo contenuto nell’album “Infinito”, l’ultimo prima dello scioglimento; un album che Pelù e Renzulli non hanno mai nascosto essere stato quasi una forzatura, un obbligo contrattuale. E per onestà e sincerità verso i fan nessun pezzo di quel prodotto è stato eseguito.
Se proprio devo trovare qualche pelo nell’uovo, sicuramente il più evidente è quello relativo al suono propagatosi all’interno del Palalottomatica, il quale, essendo un palazzetto chiuso, è poco adatto al sound duro dei concerti rock; ma se la cupezza del suono è un elemento forse tipico di tutti i palazzetti, una delusione specifica del palazzetto romano mi è pervenuta dalle sue dimensioni. Ma forse anche in questo caso si spiega con il fatto che fino ad allora avevo assistito ai concerti in stadi di calcio di medio-grandi dimensioni.
Per quanto riguarda la band, i tre musicisti che hanno accompagnato Piero e Ghigo non sono stati al loro livello, mostrando scarsa inventiva, padronanza del palco e incisività nel suono. Inoltre, sarebbe stato opportuno l’inserimento di una seconda chitarra da accompagnare a quella di Renzulli, che, seppur nella sua bravura, da solo non colma il vuoto.
Tutte i difetti sopra elencati sono comunque evidenziabili “a bocce ferme” dopo il concerto, ma durante il suo svilupparsi il coinvolgimento è tale che passano in secondo piano.
Di seguito posto qualche foto e video. Grandi Litfiba! Avete soffiato una travolgente ventata di rock sulla musica italiana.

Palco:
01 palco















































Piero Pelù:


02 piero













































Ghigo Renzulli:


03 ghigo













































Video apertura concerto:



Video “Lo spettacolo”, con delirio finale:


5,0 / 5
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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