Renzi la Strega fonda Italia viva: ennesimo atto di un politico arrivista

E alla fine lo ha fatto. Una scelta di cui si parla da tempo, da inizio 2017 per la precisione. Da quando cioè perse il Referendum costituzionale nel dicembre 2016 e si dimise da Segretario del Partito nonché da Premier. Parlo ovviamente di Matteo Renzi e della sua scelta di lasciare il Partito democratico per fondarne uno nuovo: Italia viva.

In 2 anni e mezzo questa opzione è stata ventilata spesso, in quanto l’ex Sindaco di Firenze era diventato scomodo e fastidioso per il Pd. Una sorta di estraneo in casa, che nel giro di 3 anni è passato dall’essere il leader che lo aveva portato alle stelle – l’ormai lontano 41% alle europee del 2014 – all’essere un membro divisore, da mandare via.

Del resto, Renzi è stato un leader che ha diviso. Ha costretto all’uscita i vecchi esponenti diessini, come Bersani e D’Alema, a colpi di rottamazione. Poi ha lacerato altri rapporti, rientrando nel partito dopo il succitato passo di lato. Confermando di pesare ancora, visto che alcuni dei pochi sindaci Pd che hanno vinto le ultime amministrative sono renziani.

Oggi il Partito democratico è un coarcevo di correnti diverse, diviso su tante cose eccetto la conservazione delle poltrone. E la necessità di entrare a Palazzo Chigi dalla finestra, dopo che gli elettori li cacciano dalla porta.

Renzi sceglie sempre il momento giusto per fare certe scelte e far parlare di sé. Fonda Italia viva all’indomani della nascita del Governo Conte bis, facendo così tremare il parlamento. Conferma di essere un arrivista, un ambizioso, uno che vuole bruciare le tappe ma per ora si è scottato lui.

Ma chi ne farà parte? Quanti voti potrebbe [sta_anchor id=”renzi”]prendere[/sta_anchor]?

Chi farà parte di Italia viva di Renzi

Come riporta ADNKronos, di sicuro lo seguirà Teresa Bellanova, Ministro dell’agricoltura vessata per l’abito vistoso scelto per il giuramento e perché ha solo la terza media. Sarà lei la referente di Renzi nel Governo Conte bis. Farà da talpa nell’esecutivo.

C’è anche il vicepresidente del Partito democratico Ettore Rosato. E poi Ivan Scalfarotto, ovviamente Maria Elena Boschi, mentre tra i deputati coinvolti nell’operazione ci sarebbe anche la sottosegretaria Anna Ascani, Michele Anzaldi, Luigi Marattin (in pole come capogruppo), Silvia Fregolent, Mauro Del Barba, Carmelo Miceli. Con l’ex segretario anche il deputato Luciano Nobili.

Tra i parlamentari che seguono Renzi anche Roberto Giachetti, referente del Pd in quel di Roma. Via con Renzi anche il senatore Davide Faraone, Mattia Mor, Francesco Bonifazi, ex tesoriere del Pda. Così come Lucia Annibali.

I ‘renziani moderati’ di Base riformista, la componente Lotti-Guerini, restano a soepresa invece nel Pd. Alessia Morani e Simona Malpezzi, lasciando palazzo Chigi dopo il giuramento da sottosegretari, sembrano confermarlo. Del resto, la poltrona è stata faticosamente raggiunta.

Italia viva di Renzi sondaggi

Renzi italia viva

Come ha detto lo stesso Renzi, i parlamentari che lo seguiranno saranno 25 deputati e 15 senatori, un Ministro e un sottosegretario.

Renzi ha spinto così Zingaretti all’accordo col M5S, ma resta nella maggioranza con un piede dentro ed uno fuori. Punta a far logorare reciprocamente i due partiti e attrarre voti al proprio mulino. Del resto, stare all’opposizione e spararle grosse gli riesce bene. Proprio come l’altro Matteo.

Italia viva potrebbe poi rosicchiare voti a Forza Italia, ormai in caduta libera. Tanto che si parla di una possibile adesione di Mara Carfagna al partito, ormai in rotta con il partito del Cavaliere.

A mio avviso, il partito di Renzi potrebbe raggiungere un 12-15 percento dei voti. Sebbene poi alla fine dovrà sempre allearsi col Pd per andare al governo, locale e nazionale.

La scelta di Matteo Renzi conferma quanto la politica italiana sia fatta di leader arrivisti ed egoisti. Vedi anche Luigi Di Maio, Giuseppe Conte, Matteo Salvini. Gente che pensa a gonfiare il proprio Ego e le palle da dire ai cittadini.

Comunque, in fin dei conti, credo che Renzi abbia fatto la scelta migliore. Per se stesso e per il partito. Ormai la convivenza era diventata complicata e lui avendo un proprio seguito e una spiccata capacità persuasiva, era sprecato come comprimario di un Partito che non ha mai risolto le proprie contraddizioni interne (ne parlavo all’epoca in un articolo di ottobre 2007).

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Una risposta a “Renzi la Strega fonda Italia viva: ennesimo atto di un politico arrivista”

  1. È noto che fondano nuovi partiti per rifarsi il look. Quella dei 5S era un operazione più raffinata: creare la novità. Poi sappiamo come è andata a finire…

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