Renzi prova a mettere le mani sulla città
Giovedì scorso, Renzi è venuto a Napoli per parlare di Bagnoli, con le sue solite slide. Un summit a cui però il primo cittadino non ha partecipato, visto che il quartiere distrutto dalle fabbriche, è stato commissariato e dunque sottratto alla gestione del Comune. Renzi accusa l’amministrazione locale di non aver fatto nulla per il rilancio di Bagnoli, dimenticando così più cose:
- la prima, che neppure la sua parte politica, in 18 anni, ha fatto nulla per quel quartiere nella fase post-industriale;
- che de Magistris ha fatto molte cose per quel quartiere dalle alte potenzialità turistiche, su tutte, lo scioglimento del carrozzone ideato proprio da Bassolino: Bagnoli Futura. Inutile e dispendioso per il Comune, utile solo per distribuire prebende e alimentare il voto di scambio;
- ultima, che la bonifica spetta al Governo nazionale, dato che Bagnoli è ascrivile come ”sito di interesse nazionale”. E, come si dice a Napoli (e forse pure altrove): senza soldi non si cantano messe. Se è vero che Renzi nella sua precedente (e fino ad allora unica) visita a Napoli, nell’agosto 2014, aveva firmato un protocollo, i fondi per la bonifica il Comune non li ha mai ricevuti. Anzi, ha subìto, così come tutti gli altri enti locali, solo tagli.
Non contento della visita di mercoledì, Renzi è venuto a Napoli pure sabato. In visita al Museo di Capodimonte, sito all’interno del Real Bosco di Capodimonte. Apprezzandone la ricchezza culturale e vegetativa del posto. Una delle tante bellezze di Napoli, ridotta però in uno stato fatiscente, tra impalcature che coprono il museo (dopo la morte di un adolescente sotto la Galleria Umberto, la città ne è piena) ed erbacce che coprono invece il bel panorama. E poi ha fatto una visitina alla storica stazione di Pietrarsa, la prima linea ferroviaria (Portici-Napoli) d’Europa.
Vedremo se dopo le elezioni Renzi tornerà altre volte a Napoli. Probabilmente, solo se ci sarà come Primo cittadino la sua burattina Valeria Valente (candidata del Pd). Nel frattempo, questa sua duplice visita, mi fa venire in mente due cose: un proverbio e una canzone.
Quanto al proverbio, tutto napoletano:
Caro Renzi, ”fatt accattà a chi nun te sape”
Quanto alla canzone, è quella di Luciano Libabue: Walter il mago:
”Con una giacca sbagliata, Walter il mago si presenterà di nuovo qua. Ci fingeremo stupiti, che non ci costa niente farlo sentire una star”.
È sempre così: si avvicinano le elezioni e improvvisamente i politici giurano e soprattutto spergiurano di essere interessati a tutti i problemi reali dei cittadini!