La ‘solita’ Sicilia sceglie Renato Schifani come Governatore

La ‘solita’ Sicilia sceglie Renato Schifani come Governatore

Sicilia, terra meravigliosa. Esplosione di bellezze paesaggistiche, tesori culturali, prelibatezze enogastronomiche. Miscuglio di etnie, primo approdo per chi fugge da morte certa, avamposto dell’Europa. Ma anche terra degli sprechi, delle svolte puntualmente rinviate, delle lupare, dei cronici alti tassi di disoccupazione, drammatici per donne e giovani. Dove l’elezione di Renato Schifani a Governatore è l’immagine plastica di tutto ciò.

Renato Schifani è stato infatti eletto presidente della regione Sicilia appoggiato da una coalizione di centro-destra. In seno alla quale l’ascesa di Fratelli d’Italia è stata frenata dal Movimento cinque stelle e dal vulcanico Sindaco di Messina Cateno De Luca. Ma dove proprio la sua Forza Italia ha registrato numeri incoraggianti per Berlusconi e gli altri.

Del resto la Sicilia, da quando si vota il presidente della Regione, a parte la parentesi del pittoresco Rosario Crocetta, ha sempre votato centro-destra. L’elezione di Renato Schifani rispecchia in pieno questa tradizione sicula.

Non certo un candidato di primo pelo, ma “Il principe del foro del recupero crediti“, così come lo definì l’ex Ministro Filippo Mancuso (peraltro unico ministro nella storia della Repubblica ad essere sfiduciato direttamente dalle Camere) ha un lungo passato nelle file di Forza Italia.

Renato Schifani chi è

All’anagrafe Renato Maria Giuseppe Schifani, è nato a Palermo l’11 maggio 1950. Come riporta Wikipedia, dopo la laurea, Schifani trovò lavoro come impiegato presso il Banco di Sicilia di Palermo, abilitandosi avvocato nel 1976, e specializzandosi in seguito nel recupero crediti. Divenendo inoltre, negli anni ottanta, un avvocato specializzato in processi in Cassazione e, dagli anni novanta, avvocato urbanista.

Già iscritto alla Dc, nella corrente andreottiana, è passato a Forza Italia nel 1995, dove fu eletto l’anno seguente come senatore, dopo una breve esperienza da consigliere comunale. E’ stato presidente del Senato nella XVI legislatura della Repubblica Italiana.

La sua militanza in Forza Italia è stata interrotta dal 2013 al 2016, negli anni di maggior declino del berlusconismo. Passando prima nel Nuovo Centrodestra di Alfano e poi in Area Popolare. Passata la bufera nel partito di Berlusconi, torna in Forza Italia e nella XVIII legislatura è nuovamente eletto senatore.

Non mancano per Schifani diverse controversie giudiziarie, per le quali rimando a questo articolo de Il Fatto quotidiano. Politicamente, lo si ricorda soprattutto per il lodo Schifani, una legge approvata il 20 giugno 2003, che sospendeva i processi in corso contro le «cinque più alte cariche dello Stato». Guarda caso, proprio in un periodo nel quale l’allora Premier Berlusconi era coinvolto nel processo SME. La legge fu dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale il 13 gennaio 2004. Qualcosa di molto simile avvenne anni dopo con il Lodo Alfano.

Nel 2003 Schifani entrò in polemica anche con Rita Borsellino e Maria Falcone, ree, secondo il neoeletto presidente della Sicilia, di aver strumentalizzato i loro rispettivi fratelli appannaggio della loro militanza a sinistra.

Ora a 72 anni Renato Schifani inizia questa nuova avventura come Governatore della Sicilia e promette la realizzazione del Ponte sullo stretto. “Chista si chiama meravigghia..ca ti pigghia e ti scumpigghia…”.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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