Referendum No Green pass: dove votare e perché è una Mission impossible

In questi giorni è partito il referendum No Green pass. Il quale, per essere sottoposto alla disamina della Corte costituzionale, ha bisogno del raggiungimento di almeno 500mila firme.

L’Italia è praticamente l’unico paese dell’Unione europea ad aver adottato un siffatto Green pass, esteso da metà ottobre pure ai dipendenti pubblici e privati. E la cosa potrebbe non fermarsi qui, se la platea dei vaccinati non si allargherà come il Governo auspica.

Esiste comunque una minoranza che non si arrende. E dopo essersi organizzata su Telegram con iniziative come la creazione di una mappa che riporta le attività che non lo accettano, ora ha anche organizzato un Referendum No Green pass.

Di seguito vediamo dove firmare il Referendum No Green pass, chi lo promuove, i quesiti posti e perché è burocraticamente una Mission impossible.

Referendum No Green pass quesiti

referendum no green pass come votare
Screenshot dal sito ufficiale

Come riporta Filodiritto, i 4 requisiti quesiti sottoposti agli elettori sono:

Sono quattro i quesiti proposti per il referendum no green pass:

Quesito 1

Volete che sia abrogato il DECRETO-LEGGE 22 aprile 2021, n. 52 (Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19) convertito con modificazioni dalla L. 17 giugno 2021, n. 87, limitatamente all’art. 9 (Certificazioni verdi COVID-19) e successive modifiche ed integrazioni?

Quesito 2

Volete che sia abrogato il Decreto-Legge 23 luglio 2021, n.105, (Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche)?

Quesito 3

Volete che sia abrogato il DECRETO-LEGGE 6 agosto 2021, n. 111 (Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti)?

Quesito 4

Volete che sia abrogato il DECRETO-LEGGE 10 settembre 2021, n. 122 (Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza da COVID-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario-assistenziale.)?

Chi c’è dietro Referendum No Green pass

Come riporta SkyTg24, il capofila del referendum è l’avvocato Paolo Sceusa. Il quale, spiegano i promotori, denunciò “un comportamento del governo italiano, tale da incrinare il patto di lealtà tra istituzioni e popolo“. Vale a dire l’omissione, poi corretta con una rettifica, di un passo della Gazzetta ufficiale europea relativa alle persone che “hanno scelto di non essere vaccinate” e nonostante ciò non devono essere oggetto di discriminazioni.

Al suo fianco ci sono anche l’avvocatessa Olga Milanese, il docente di diritto Luca Marini, i professori Francesco Benozzo, Ugo Mattei e Alberto Contri.

Forte sostenitore del referendum no green pass anche l’ex direttore di Rai 2, Carlo Freccero, che ha definito il green pass “l’embrione della futura tessera di identificazione digitale a cui mira il Grande Reset attualmente in attuazione“.

Dove firmare Referendum No Green pass

Screenshot dal sito ufficiale

Per aderire al referendum no green pass, hai due possibilità.

Come firmare referendum No Green pass: sul sito ufficiale

In tal caso, puoi recarti qui sul sito ufficiale dell’iniziativa e seguire tutte le indicazioni riportate. Premesso che comunque si tratta di una operazione un po’ laboriosa, dato che si tratta di una raccolta firme per un referendum abrogativo. Quindi non è sufficiente la modalità veloce che richiede solo una email ed il proprio nome.

Come riporta Money, però, per la firma online bisognerà pagare 3 euro e altrettanti per la marcatura temporale poiché i promotori, come riportano alcune testate, non avrebbero fatto in tempo ad attivare la piattaforma gratuita dove è necessario soltanto l’accesso con Spid, l’identità digitale.

Nel caso della piattaforma gratuita, i costi sarebbero stati a carico dei promotori anziché dei cittadini.

Come firmare referendum No Green pass: fisicamente presso i punti raccolta firme

E’ prevista comunque anche la raccolta firme classica, presso banchetti ubicati in piazze, nei pressi di ville comunali, per strada, presso studi legali, ecc.

Sempre sul sito ufficiale dell’iniziativa, viene aggiornato un elenco di dove si trovano i punti raccolta firme. Puoi accedervi qui.

Come collaborare per Referendum No Green pass

Se oltre alla firma, vuoi contribuire attivamente a promuovere il referendum, oltre a condividere questo articolo sui Social puoi scaricare i moduli, farli vidimare presso le autorità competenti e organizzare dei tavoli per la raccolta. Trovi tutte le istruzioni qui.

Quante possibilità ci sono

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Gif da Giphy.com

L’impresa per i promotori del referendum non è assolutamente facile. Innanzitutto, occorre raggiungere l’obiettivo delle 500mila firme richieste dalla Costituzione.

Una volta raggiunte, i quesiti saranno sottoposti al parere della Corte costituzionale che si esprimerà sulla loro legittimità.

Anche quantunque il parere fosse positivo, si andrebbe con molta probabilità a votare non prima della primavera del 2022. Quando il Green pass sarà in vigore già da almeno 9 mesi.

Ma c’è un altro fattore che rende molto ardua questa impresa: il 30 settembre 2021 si chiude il conteggio per tutti i procedimenti referendari aperti durante l’anno poiché, come stabilisce la legge, non è possibile indire alcuna iniziativa di questo genere a ridosso delle elezioni del Presidente della Repubblica.

Quindi, il tempo a disposizione è stato di poco più di 10 giorni, essendo l’iniziativa partita tardi. Inoltre, abbiamo visto quanto sia macchinoso il voto online e occorrerebbe preparare dei punti raccolta firme in fretta e furia.

Certo, il dissenso intorno al Green pass è molto elevato, più di quanto i media vogliono farci credere. Quindi, l’impresa è difficile, ma non impossibile.

Ma anche se tutto andasse positivamente, si andrebbe come detto a votare solo tra molti mesi. E chissà quale situazione ci sarà in quel momento. Quanto meno, l’iniziativa potrebbe essere un forte segnale di dissenso da inviare a chi ci governa. Sebbene si mostri sordo e cieco nei confronti del parere popolare.

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