Reddito di cittadinanza bocciato da Bankitalia e Finlandia: doppio schiaffo per i Cinquestelle

Dopo più di un mese e mezzo dal voto, la formazione di un Governo sembra ancora lontana. Prima le consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi quelle del Presidente del Senato Casellati, ora quelle del Presidente della Camera Roberto Fico.

Si è tentato prima con un’alleanza tra il Movimento cinque stelle e centro-destra, ma i veti del primo e gli sfottò ai loro danni di Berlusconi, hanno reso l’impresa impossibile. Di Maio ha anche aperto ad un’alleanza con la Lega usando parole del tipo “con Salvini faremo grandi cose”, ma quest’ultimo non vuole staccarsi dall’ex Cavaliere per una questione di principio. E forse anche per quanto da quest’ultimo fatto per la Lega ad inizio 2000. Per cui il Carroccio sente una riconoscenza a vita.

Allora si sta tentando una nuova strada, grazie all’impegno di Fico: un’alleanza M5S-Pd. Il che avrebbe il sapore del paradossale: due formazioni politiche che per tutta la campagna elettorale si sono dette di tutto e di più, finirebbero al Governo insieme. L’ennesima presa in giro per quanti hanno sperato finalmente nella svolta e in una rottura rispetto alle politiche portate avanti dal Pd in questi ultimi 7 anni. Ma anche quei pochi elettori rimasti al Pd si sentirebbero presi in giro.

Ma a parte i teatrini della politica, il Movimento cinque stelle in questi giorni ha incassato un doppio schiaffo per quanto riguarda un suo cavallo di battaglia: il Reddito di cittadinanza. Il quale, peraltro, sembra già scomparso dall’agenda di governo. Eppure per molti, è stato l’asso nella manica per prendere voti al Sud.

Infatti, il Reddito di cittadinanza è stato bocciato sia dalla Banca d’Italia che dal Paese che figura tra i principali fautori di questo strumento: la Finlandia. Vediamo perché.

Banca d’Italia boccia il Reddito di cittadinanza

Come riporta Il Giornale, n una relazione del Capo del Servizio Struttura economica di Bankitalia, emergerebbe una presa di posizione chiara da parte dell’istituto sulla proposta numero uno del programma grillino. Come riporta l’HuffPost, l’intestazione del dossier è eloquente: “Commento alla proposta di reddito di cittadinanza del Movimento Cinque Stelle”. Il giudizio su questa misura che trova posto nel programma pentastellato è chiara: “È distorsiva e disincentivante”. Di fatto secondo palazzo Koch questo provvedimento potrebbe favorire in modo serio il lavoro sommerso. Insomma la Banca d’Italia ha voluto far luce sulle probabile conseguenze che potrebbe avere sulla nostra economia questo tipo di provvedimento.

Di fatto Bankitalia collega il reddito di cittadinanza grillino al Reddito d’inclusione varato dal governo Gentiloni. Il messaggio è abbastanza chiaro: “Se il prossimo governo decidesse di espandere la copertura degli strumenti di contrasto alla povertà, l’opzione più realistica e convincente sarebbe il potenziamento del ReI”.

Ma anche su questo aiuto alle fasce più deboli varato dal governo le critiche non mancano:

“Il ReI e ancor più il RdC possono avere effetti distorsivi sul mondo del lavoro. Il RdC produrrebbe effetti disincentivanti sull’offerta di lavoro anche più accentuati, dato l’importo elevato del beneficio e la lunghezza indefinita del programma”.

Poi la stoccata che mette in discussione la proposta grillina: “Questo tipo di provvedimenti potrebbero non essere sufficienti a contrastare l’incentivo a permanere nel programma, anche ricorrendo al lavoro sommerso”. In questo quadro va sottolineato un precedente che riguarda in questo caso la Finlandia che ha sospeso una misura simile al reddito di cittadinanza dopo 12 mesi di sperimentazione.

Anche la Finlandia boccia il Reddito di cittadinanza

Come riporta Il Corriere della sera, la Finlandia ha infatti deciso di mettere fine all’esperimente perché, appunto, non funziona. Dopo che, per un anno interno, sono stati versati 560 euro al mese a duemila cittadini senza lavoro, il governo si è infatti messo a cercare un nuovo sostegno contro la disoccupazione.

L’esperimento del reddito di cittadinanza è durato un anno soltanto. la Finlandia ha deciso, in questi giorni, non solo di non farlo diventare strutturale ma nemmeno di rinnovarlo. Per dodici mesi duemila cittadini disoccupati, di età compresa tra i 25 e i 58 anni, hanno ricevuto una assegno di 560 euro (esentasse) al posto dei normali sussidi contro la disoccupazione. La somma erogata è leggermente più bassa dai 780 euro al mese proposti dal Movimento 5 Stelle in campagna elettorale. I disoccupati ricevevano i soldi direttamente sul proprio conto corrente e continuavano ad arrivargli anche quando accettavano una lavoro dal centro per l’impiego. “La cosa più strana – ha detto alla Cnbc una dei beneficiari del reddito di cittadinanza, Mika Ruusunen – è che anche se dovessi cominciare a guadagnare un milione di euro all’anno continuerebbero a darmeli”.

In Finlandia, come ricorda L’Inkiesta, il reddito di cittadinanza è stato fortemente voluto dal primo ministro Juha Sipilä del Partito di Centro Finlandese.

“Per il governo non è tanto o non solo una misura di lotta alla povertà, in un Paese che ha già strumenti di welfare molto robusti (sussidi di disoccupazione, sussidi per la casa, sussidi per i figli eccetera) – si legge – è, piuttosto, un modo per tagliare la burocrazia e per ridurre i disincentivi alla ricerca di lavoro e alla creazione di nuovo lavoro”.

Ora il passo indietro. Il ministro delle Finanze Petteri Orpo ha fatto sapere che “il Paese andrà verso un percorso più simile al modello inglese” che cerca di mettere insieme i benefici e i crediti d’imposta in un solo sistema.

Intanto il M5S rimuove il reddito di cittadinanza dal suo programma

di battista di maio

E forse non è un caso che nei dieci punti del contratto di governo presentati da Di Maio è scomparsa l’etichetta “reddito di cittadinanza” per lasciare il posto ad un’altra etichetta che parla di “potenziamento dei sistemi attuali di sostegno al reddito”.

Insomma, come direbbe Woody Allen, l’ultima è stata un’altra elezione da “prendi i voti e scappa”.

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