Vediamo cos’è il Rainbow kiss, come si pratica, quali sono i rischi.
Ciclicamente, è proprio il caso di dirlo, sui Social si torna a parlare con insistenza di Rainbow kiss, traducibile in Bacio arcobaleno. Un nome accattivante, che spinge alle più colorite ipotesi.
In realtà, si tratta di una pratica molto particolare, che non è esente da rischi. Vediamo meglio di cosa si tratta e quali rischi comporta.
Cos’è il Rainbow kiss
Come spiega la dottoressa Roberta Rossi interpellata dalla rivista Style de Il Corriere della sera, si tratta di un mero scambio di liquidi corporei tra due partner all’interno di una coppia etero. Da praticare quando la donna ha il ciclo.
Lo scopo per la coppia è quello di scambiarsi i rispettivi liquidi organici: l’uomo riceve il sangue delle mestruazioni, la donna il seme maschile. Un modo per sentirsi ancora più uniti, e tutt’uno, visceralmente.
tDifficile risalire all’origine di questa pratica, ma non sembra comunque recente. Tuttavia, è tornata in auge tramite i Social, ultimo TikTok, finendo per incuriosire molti utenti.
Come si fa il Rainbow kiss
La coppia pratica se sso orale vicendevolmente, attraverso il tradizionale “69“, quando lei ha le mestruazioni. L’uomo in questo modo riceve in bocca il sangue derivante da queste ultime, la donna invece il liquido seminale maschile.
Dopodiché i due si scambiano un bacio appassionato, per scambiarsi i rispettivi liquidi.
Il Rainbow kiss è pericoloso?
A quanto pare sì. In quanto, spiega sempre la dottoressa Rossi, attraverso questa pratica la coppia rischia di trasmettere infezioni ses sualmente trasmissibili dato che la muscosa della bocca è molto delicata. Senza differenze di genere.
Ciò significa che, qualora uno dei due avesse delle malattie e in bocca ci fossero piccole ferite, si potrebbe verificare un passaggio di infezioni attraverso queste piccole porticine. Inoltre, anche se venisse praticata tra partner abituali esisterebbe il rischio zero, visto che uno dei due o entrambi potrebbero essere portatori asintomatici di qualche malattia o infezione trasmissibile.
E non si tratta per forza di malattie ses sualmente trasmissibili. Si pensi alla clamidia, che potrebbe essere trasmessa in situazioni diverse dal contatto diretto. Dunque, anche essere accorti da quel punto di vista non ci rende esente da rischi.
L’ideale sarebbe fare prima delle analisi del sangue, anche approfondite e specifiche, per stare più sicuri. Fermo restando che andrebbero poi ripetute periodicamente, perché le condizioni di salute potrebbero cambiare.
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