Si parla molto di viabilità sostenibile, con una forte spinta verso le auto elettriche. Ma anche il monopattino elettrico viene presentato come panacea contro le emissioni di Co2. Ma è davvero così? Quanto inquina un monopattino elettrico? Vediamolo di seguito.
Come calcolare quanto inquina un monopattino elettrico
Energia-Luce ha ideato un interessante approfondimento sull’argomento. La prima cosa che occorre valutare è come calcolare l’inquinamento prodotto da un monopattino elettrico.
Se è vero che, non utilizzando combustibili fossili, l’emissione di anidride carbonica è minima durante il loro utilizzo, è altrettanto vero che bisogna tenere in considerazione tutto il loro ciclo di vita. Dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento. E’ dunque necessario considerare:
- Le emissioni dirette (durante l’uso quotidiano)
- Le emissioni emesse durante il ciclo di produzione, trasporto e smaltimento dell’oggetto
Quanto inquina un monopattino elettrico?
Dividiamo le fasi di vita di un monopattino.
Produzione
Partendo dalla loro nascita, occorre sapere che la fase di produzione e assemblamento dei monopattini elettrici avviene in Estremo Oriente. Area geografica dove non c’è ancora molta attenzione riguardo la tutela dell’ambiente. Basta solo dire che le aziende non sono obbligate a rispettare criteri di sostenibilità. In primis riguardo la scelta dei materiali utilizzati per la produzione.
Importazione
Una volta prodotti, devono affrontare un viaggio intercontinentale fino al mercato italiano ed europeo. Si tratta per lo più vi viaggi via mare, forse la tipologia più inquinante esistente.
Utilizzo
Finalmente la prima buona notizia: la CO2 emessa nella fase di utilizzo del monopattino elettrico è molto bassa, pari a solo 2,5 g/km. Questo rappresenta un grande vantaggio rispetto ai mezzi di trasporto tradizionale che in media emettono dai 20 ai 50 g/km. Considerando che un monopattino percorre tra i 300mila e i 500mila chilometri, la durata non va oltre i 24 mesi per un uso smodato.
Va anche detto che il monopattino elettrico tende ad essere un palliativo alla camminata a piedi o alla bici. Quindi si tende ad utilizzarla per brevi spostamenti, ma quindi più frequenti. E questo finisce quindi per produrre un inquinamento che avremmo evitato da pedoni o da ciclisti.
Ricariche
Occorre tenere conto pure delle emissioni necessarie per le operazioni di ricarica dei monopattini. Capita poi che quelli utilizzati dai Comuni sono raccolti da veicoli tradizionali, che producono altro inquinamento.
Smaltimento
Quando finiscono il loro ciclo di vita, occorre anche smaltire le batterie. Un problema serio, che coinvolte anche le auto elettriche.
Quanto inquinano i monopattini elettrici?
I dati dello studio di Arcadis confermano che l’ammontare di anidride carbonica emessa dai monopattini elettrici in sharing equivale a circa 105,5 g/km. La differenza diventa minima se confrontato a quanto emette un’automobile tradizionale che trasporta 3 passeggeri (111 g/km per persona). Al contrario, i monopattini elettrici in sharing, con una batteria che in media ha una capienza di 0,187 kW, emettono più CO2 rispetto ad un’automobile elettrica con una persona a bordo (103 g/km).
Il grafico di seguito può aiutare a comprendere il confronto:
Dunque, gli enti locali dovrebbero puntare di più su treni, tram e metro come palliativo delle auto. Dato che contano emissioni di circa 6 g/km per persona, seguiti da autobus elettrici e tradizionali che sono rispettivamente 21 g/km e 74 g/km.
Il tutto, considerando anche la pericolosità per il trasporto urbano in generale dei monopattini elettrici. Dato che il più delle volte chi li adopera poi non mette il casco, o li utilizza senza il rispetto delle regole stradali. E, ancora, corre seri rischi alla luce della situazione dissestata delle strade.
La speranza è che le compagnie di monopattini in sharing (come Lime, Tier, Helbiz e Dott) attueranno strategie più sostenibili: un sistema diverso di raccolta dei monopattini, di ricarica e smaltimento.