C’è stato un tempo in cui l’Occidente elogiava Vladimir Putin, lo ringraziava ed esortava alla fertile collaborazione. E’ stato un tempo non troppo lontano, anzi, metaforicamente parlando, è stato praticamente ieri. Ovvero, fino a poco più di un anno fa. Sebbene, la storia ci consegni tanti casi del genere, tra i più eclatanti quello di Gheddafi.
E proprio come accaduto con il leader libico, anche nelle decisioni calate dall’alto dai soliti burattinai che governano il Mondo, anche nel caso di Putin, a perderci di più tra i paesi occidentali siamo noi italiani. Allo stesso modo per il gas, ma diversamente per le altre materie prime nel caso di Putin, e per i flussi migratori incontrollati nel caso di Gheddafi.
E in questo riconoscimento generale della figura di Putin si inserisce anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nell’ambito di una visita a Mosca del 2017, tessé le lodi del presidente russo. Presidente ancora in carica, per la mancata intesa tra i partiti proprio come avvenne con Napolitano. E che in questi giorni ha rinnovato il sostegno incondizionato dell’Italia all’Ucraina.
Quando Mattarella ringraziava Putin
Come ricorda Faro di Roma, In quell’occasione Mattarella affermò che la Russia fosse un partner importante per l’Italia e offrì la mediazione italiana per superare gli ostacoli e le divergenze createsi con l’Unione Europea per ristabilire i rapporti Russia UE su base paritaria nell’interesse comune.
Durante il colloquio Mattarella e Putin affrontarono proprio la situazione in Ucraina. Mattarella rivelò la sua preoccupazione per l’assenza di sviluppi significativi sul terreno riferendosi alla guerra civile nel Donbass voluta dal Presidente filo-eruopeo Petro Poroshenko, messo al potere tramite un colpo di stato nel 2014, il quale inviò le milizie neo-naziste ad attaccare le Repubbliche indipendentistiche di Donetsk e Luhansk abitate da una popolazione a maggioranza russa.
Eventi che oggi i media mainstream cancellano dal racconto del conflitto, ma che sono alle origini di quanto sta accadendo oggi.
Mattarella esortava a partire dal pieno rispetto degli Accordi di Minsk, accettati dall’Unione Europea, che prevedevano la salvaguardia dell’integrità territoriale dell’Ucraina, la sua neutralità rispetto alla Russia e alla NATO e l’autonomia delle repubbliche di Donetsk e Luhansk. Accordi oggi completamente saltati, per iniziativa dell’Ucraina, fomentata dagli americani.
Quando Mattarella esortava Putin a risolvere la situazione ucraina
Mattarella si augurò che Putin esercitasse tutta la propria influenza affinché venissero riposte le armi e per la stabilizzazione dell’Ucraina. Richiesta che però l’ancora attuale Presidente della Repubblica italiana rivolgeva anche a Usa e Ucraina. Cosa che oggi è sparita dai suoi discorsi, addossando tutte le colpe ai russi.
La Stampa all’epoca riferì che “dietro le quinte” Mattarella esortava Putin ad agire al più presto in Ucraina per evitare che la situazione incancrenisse diventando incontrollabile.
Una esortazione che oggi è diventata un tabù ma è quanto ha effettivamente fatto il presidente russo dal 24 febbraio 2022: entrare nei territori del Donbass per aiutare i russi contro i soprusi del governo di Kiev perpetuati da anni.
Questo invece è il video della conferenza congiunta tra i due presidenti. Mattarella sottolineava anche il ruolo della Russia nella lotta al terrorismo, esprimendo le condoglianze dell’Italia per l’attentato qualche giorno prima consumatosi alla metropolitana di San Pietroburgo: