Gli Usa sostengono da tempo i curdi, ma sia Assad che Erdogan concordano sul fatto che l’occupazione statunitense debba finire immediatamente.
Se il primo atto di Viktor Orban come Presidente Ue di turno è stato quello di recarsi sia da Zelensky che da Putin nel tentativo di promuovere la pace, irritando il resto dell’Unione, quest’ultimo sta provando invece a mediare tra due paesi in conflitto “di fatto” da oltre un decennio: Siria e Turchia.
Le truppe turche occupano ancora parti del territorio siriano settentrionale, anche per eliminare definitivamente il popolo curdo. Inoltre, la Turchia è stata la prima tra gli alleati della NATO a spingere per un cambio di regime a Damasco, sostenendo in segreto a tale scopo l’ISIS, al-Qaeda e ad altri insorti jihadisti. Ma Assad è ancora ben saldo al suo posto.
Tuttavia, di recente le priorità di Ankara sono cambiate, poiché il paese guidato da Recep Erdogan pur volendo ancora sdradicare i gruppi paramilitari curdi siriani nel nord della Siria, vorrebbe eliminare la presenza delle truppe statunitensi sul territorio. Inutile dire che Assad ci tiene alla sovranità su propri territori.
Gli Usa sostengono da tempo i curdi e le loro aspirazioni per una regione autonoma (ovviamente non per una questione di umanità, bensì di calcolo geopolitico, in perfetto stile a stelle e strisce), ma sia Assad che Erdogan concordano sul fatto che l’occupazione statunitense debba finire immediatamente. Tra i due potrebbe porsi come mediatore Vladimir Putin, dati gli ottimi rapporti con Assad e i buoni rapporti con Erdogan, migliorati negli ultimi tempi.
Erdogan e Assad si stanno riavvicinando anche grazie a Putin
Come riporta Associated press, Erdogan avrebbe detto a Putin:
Non ho potuto incontrare il mio caro amico per molto tempo (riferendosi ad Assad, ndr)
E Putin gli avrebbe risposto:
Continuiamo a lavorare attivamente su alcune delle linee più importanti della politica internazionale. Siamo in contatto costante con voi. I nostri ministeri e le nostre agenzie si scambiano costantemente informazioni e coordinano le posizioni su aree chiave
Erdogan ha sottolineato l’importanza di adottare misure concrete per porre fine alle instabilità che creano terreno fertile per le organizzazioni terroristiche, soprattutto nella guerra civile siriana. E che la Turchia è pronta a collaborare per trovare una soluzione.
Ciò avviene una settimana dopo che Erdogan ha letteralmente scioccato la sua popolazione e i suoi funzionari dicendo che al momento non c’è alcun ostacolo che impedisca il ripristino dei legami ufficiali con la Siria.
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