Putin dopo Ucraina invaderà Moldavia? Cosa c’è di vero

Putin dopo Ucraina invaderà Moldavia? Cosa c’è di vero

Introduzione

Mentre per la fine della guerra in Ucraina è stata fissata addirittura una data ipotetica – il 9 maggio, in concomitanza con la grande parata nazionale preparata in occasione dell’anniversario della vittoria sul Nazismo – si sta ipotizzando addirittura anche un nuovo fronte bellico ordito da Vladimir Putin. Vale a dire la Moldavia.

Del resto, alcuni commentatori delle principali reti televisive, affermano che Putin vorrebbe addirittura ricostruire l’Unione sovietica prima di morire. Non prendendo minimamente in considerazione, forse più volutamente confidando nella loro intelligenza, di quanto fatto dagli Stati Uniti a mezzo Nato proprio tra le ex repubbliche URSS.

Ma torniamo alla Moldavia e vediamo cosa c’è di vero in questa ipotesi.

Putin invaderà Moldavia?

Come riporta Money, la Moldavia è un Paese fragile. Anzi, “il più fragile della zona” come l’ha definita Nico Popescu, ministro degli Esteri del paese, dato che è l’unico Paese dell’area non all’interno dell’alleanza Nato. Inoltre, risulta essere il paese economicamente più povero tra le ex repubbliche sovietiche.

La Russia punta ad ottenere il controllo del Sud dell’Ucraina, al fine di tagliarla fuori dall’accesso al Mar Nero. Precondizione che porterebbe alla fine della guerra. Per raggiungere tale obiettivo Mosca potrebbe puntare non solo alla conquista del Donbass, ma anche di Odessa, l’ultimo porto importante dopo la separazione della Crimea nel 2014.

Per riuscire a fare, ciò, a detta degli analisti, la Russia potrebbe muovere le truppe dal confine ucraino a occidente, dove si trova il cuscinetto armato e filo-russo della Transnistria.

Proprio all’inizio del conflitto, il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, principale alleato di Putin, mostrò le linee di attacco o possibile attacco proprio verso la Transnistria e la Moldavia.

Importanti sono ora le parole del generale del Cremlino Rustam Minnekayev:

Il controllo sull’Ucraina meridionale è un’altra via d’accesso alla Transnistria, dove pure si evidenziano episodi di discriminazione contro i residenti russofoni

La Russia starebbe inoltre impostando un modus operandi comunicativo simile a quello usato per il Donbass, parlando di “liberazione” del territorio moldavo della Transnistria, autoproclamato indipendente, giacché composto da una maggioranza russofona. Inoltre, da quando la Moldavia ha aperto le porte ai rifugiati ucraini, si parla insistentemente di profughi ubriachi, molesti e violenti. Screditando quindi gli ucraini.

Transnistria cos’è e dove si trova

Come riporta Wikipedia, la Transnistria è uno Stato indipendente “de facto“, non riconosciuto dai Paesi membri dell’ONU, essendo considerato de iure parte della Moldavia. E’ governato da un’amministrazione autonoma con sede nella città di Tiraspol.

La regione dichiarò in maniera unilaterale la propria indipendenza come Repubblica Moldava di Pridnestrov’e il 2 settembre 1990. Due anni dopo è stata interessata da una guerra, terminata con un cessate il fuoco garantito da una commissione congiunta tripartita tra Russia, Moldavia e Transnistria. Che ha anche deciso la creazione di una zona demilitarizzata tra Moldavia e Transnistria comprendente venti località a ridosso del fiume Dnestr.

Il 18 marzo 2014 il governo della Transnistria ha chiesto l’adesione alla Russia in seguito alla annessione della Crimea alla Russia. Dunque, è una situazione molto simile a quella del Donbass.

Conclusioni

Dunque, dire che la Russia vuole invadere la Moldavia suona più come una fake news dei media mainstream. Per agitare il Mondo rispetto ad una strategia imperialista di Putin. La Transnistria già da anni non si sente parte della Moldavia e chiede di diventare una regione russa. Quindi, tutt’al più, la Russia potrebbe “chiudere il cerchio” nella volontà di avere pieno accesso sul Mar Nero annettendo anche questo territorio dopo Crimea, Donbass e Odessa.

Occorre ora vedere cosa accetterà di fare l’Ucraina. Se deciderà di ottenere l’adesione a Ue e Nato perdendo però completamente l’accesso sul mare. Come ben dimostra questa immagine.

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