Primo uomo sulla Luna, ex capo agenzia spaziale russa parla di mancanza di prove

Primo uomo sulla Luna, ex capo agenzia spaziale russa parla di mancanza di prove

Con la fine della Guerra fredda, tra Usa e Russia era iniziata anche una collaborazione nelle missioni spaziali. Tuttavia, la guerra in Ucraina ha di nuovo allontanato le due super potenze e riacceso le paure che possa scatenarsi una guerra nucleare. Insomma, l’orologio della storia è tornato indietro di settant’anni.

E così, i russi entrano a gamba tesa anche nella annosa discussione relativa al Primo uomo sulla Luna, se cioè questo evento sia davvero avvenuto oppure si sia trattato di una clamorosa messa in scena.

Inutile qui rilanciare la questione, sulla quale abbiamo ampiamente parlato qui, oltre ad altri articoli successivi. Ora però un nuovo contributo lo dà Dimitry Rogozin, l’ex capo della società spaziale russa Roscosmos. Il quale parla di assenza di prove sulla missione Apollo del 1969.

Primo uomo sulla Luna: le parole di Rogozin

Come riporta IFLScience, Rogozin asserisce di aver chiesto prove ufficiali alla NASA sull’allunaggio del 1969 quando era vice primo ministro della Russia, ma ricevette solo una copia di un libro del cosmonauta Alexei Leonov.

Quando il presidente Vladimir Putin lo ha designato capo dell’Agenzia spaziale russa Roscosmos nel 2018, Rogozin ci ha riprovato, ma è stato accusato dagli stessi vertici russi di minare la cooperazione “sacra con la NASA”.

Queste le sue parole:

Ho anche ricevuto una chiamata arrabbiata da un funzionario di alto rango che mi accusava di ‘ aggravare la situazione internazionale ’ con i miei dubbi,

Non mi è stato chiaro come gli Stati Uniti, a quel livello di sviluppo tecnologico degli anni ’60 del secolo scorso, abbiano fatto ciò che ancora non possono fare adesso?

I dubbi dell’ex capo di Roscosmos sul Primo uomo sulla Luna sono di tanti

In effetti è ciò che ci chiediamo in tanti. E come confermano le recenti missioni americane fallite. Tra l’altro, come mai ora si mandano dei manichini mentre allora, con una tecnologia di 54 anni, addirittura si metteva tranquillamente a rischio la vita degli esseri umani.

Per la cronaca, Rogozin è stato licenziato dal suo ruolo di capo dell’agenzia Roscosmos nel luglio 2022, anche per le sue tante esternazioni poco felici. E da allora ha trascorso gran parte del suo tempo a alimentare le fiamme dell’invasione russa dell’Ucraina. In un Tweet poi rimosso, ha detto che la Russia deve porre “fine all’Ucraina una volta per tutte.” Poiché:

L’Ucraina è una minaccia esistenziale per il popolo russo, la storia russa, la lingua russa e la civiltà russa

Insomma, il personaggio è quello che è. Ma su una cosa ha ragione: perché gli Usa non forniscono prove concrete sull’allunaggio? Perché in oltre mezzo secolo non ci sono più tornati sulla Luna?

Il sempre attento Massimo Mazzucco, in un suo video postato stamane su Youtube, ha invece spiegato perché i russi per anni non hanno mai posto queste questioni. Proprio per non minare il già labile rapporto diplomatico tra le due superpotenze. Le quali, ad onor del vero, già negli anni ’70 sotto l’amministrazione Nixon si era timidamente riavvicinate. D’altronde, lo stesso Rogozin ha ammesso di aver ricevuto un “rimbrotto” dai vertici russi per le sue domande.

Magari, ora che i rapporti tra i due paesi si sono definitivamente guastati, la verità sul Primo uomo sulla Luna potrebbe finalmente venire a galla.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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