Polizia americana senza freni: uccide disabile senza gambe

La crudeltà della polizia americana alza ancora l’asticella. Da anni ormai produce casi di cronaca raccapriccianti, soprattutto ai danni di afroamericani. Il che la taccia di razzismo, oltre che di violenza.

Neanche il tempo di “digerire” lo choc per la morte di un uomo di colore avvenuta il 10 gennaio, che ne arriva un’altra. Ancora più assurda.

Ad inizio anno, infatti, Tyre Nichols, 29enne, è deceduto dopo tre giorni di agonia a seguito delle percosse di 5 agenti nell’ambito di quello che doveva essere un “normale” controllo stradale. Nicholos era stato fermato il 7 gennaio scorso per “guida spericolata” ed è morto il 10 gennaio dopo tre giorni di agonia.

Il caso aveva fatto anche esso scalpore giacché ad uccidere l’uomo di colore erano stati 5 poliziotti anche essi di colore. Quindi non si tratta di uno dei tanti casi che rientrano nel filone di protesta che ha fatto nascere il Black lives matter. Dove ad uccidere neri di bassa estrazione sociale e scolarizzazione sono dei bianchi in divisa.

Ora a fare clamore è la morte di Anthony Lowe, un uomo, manco a dirlo afroamericano, con le gambe amputate e sulla sedia a rotelle.

Polizia americana uccide uomo con le gambe amputate e sulla sedia a rotelle

Come racconta Time, Anthony Lowe era un uomo con entrambe le gambe amputate e per questo costretto sulla sedia a rotelle, ucciso dalle forze dell’ordine a Huntington Park, nel sud della California. I fatti risalgono allo scorso giovedì, 26 gennaio. Ma il caso sta destando scalpore nelle ultime ore a causa di alcuni video che avrebbero catturato gli ultimi attimi di vita di Lowe.

Uno di questi video ritraggono l’uomo che si allontana zoppicando da due agenti di polizia mentre impugna quello che sembra essere un grosso coltello. Tatiana Jackson, sorella di Lowe, si chiede cosa ci sia di

così minaccioso in un doppio amputato disabile con un coltello, che ha reso necessario sparare?

Quello che emerge dalle prime ricostruzioni è che l’intervento delle forze dell’ordine era stato motivato dalle denunce di un accoltellamento, presumibilmente commesso da qualcuno su una sedia a rotelle intorno alle 15:40 di giovedì scorso. Avevano dunque incontrato Lowe, identificandolo come il sospettato. L’uomo avrebbe però opposto resistenza, e a detta loro li avrebbe persino minacciati di usare il coltello contro di loro (circostanza, questa, che i pochi frame della sorveglianza non hanno registrato).

Gli agenti avrebbero dunque provato a sedarlo utilizzando dei taser, che si sarebbero rivelati inefficaci. A quel punto gli avrebbero sparato, uccidendolo sul colpo.

Ecco uno dei video:

La ferocia della polizia americana è emersa con forza soprattutto durante l’amministrazione Obama. Il che faceva pensare ad una possibile risposta “ariana e xenofoba” di un certo corpo dello stato americano rispetto alla realtà di avere un uomo di colore.

Ma le violenze sono proseguite anche durante la successiva amministrazione Trump e ancora oggi che al potere c’è un altro bianco, di nuovo democratico, che peraltro come vice ha proprio una donna di colore.

C’è insomma un problema insito nella polizia americana che va risolto. Probabilmente una eccessiva militarizzazione con tanto di disumano e poco empatico addestramento, che prescinde anche dal colore della pelle. Visto che a perpetrare le violenze sono anche poliziotti di colore.

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