Petrolio, nuovo aumento in arrivo: quanto ci costerà tra benzina e bollette

Viene definito non a caso oro nero. Parliamo del Petrolio, chiamato tale per il suo prezzo sempre alto e proibitivo. Del resto, il Petrolio è il liquame che muove gli ingranaggi del Mondo: fa muovere i mezzi di trasporto, i macchinari industriali, contribuisce alla realizzazione di diversi materiali. Ma il petrolio muove anche guerre e contrasti. Interessi sulla pelle dei popoli.

Secondo alcune stime, il Petrolio si starebbe esaurendo. E qualche anno fa avrebbe già raggiunto il suo picco e la domanda starebbe superando l’offerta. Altre stime invece danno l’oro nero ancora in grande salute, almeno fino al 2050. Del resto, si stanno aprendo nuovi interessanti giacimenti laddove si stanno sciogliendo i ghiacciai. Con Russia e Usa pronti ad una nuova, è proprio il caso di dirlo, guerra fredda. O guerra sui ghiacci. Mentre Obama, che aveva suscitato le speranze degli ambientalisti, nel 2014 ha dato il consenso a nuove trivellazioni nei ghiacciai dell’Alaska.

Gli aumenti del petrolio sono poi dovuti alla “sete di domanda” di paesi in ascesa economica come Cina e India da un lato, e dalla riduzione dell’offerta da parte di Paesi instabili come Venezuela, Iran, Libia ed Iraq dall’altro. Il che sta anche trasformando la Russia in un nuovo partner vitale per Cina e India, complici soprattutto le politiche sanzionatorie di Trump a danno dell’Iran. Principale fornitore di petrolio dei due paesi asiatici.

L’aumento del Petrolio non ha conseguenze solo sull’aumento della benzina, ma anche sugli aumenti degli alimenti e sulle bollette per le utenze domestiche. A questo punto è giusto chiedersi fino a che punto potranno arrivare i rincari. In soccorso delle famiglie italiane prova a giungere il Codacons. Ecco le stime poco rassicuranti.

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Come riporta Qui finanza, Codacons sottolinea come l’impennata dei costi prevista dovrebbe essere pari a 8.1 miliardi di euro. Una cifra esorbitante, ovviamente lontana dai singoli nuclei italiani, che tradotta diventa però: 340 euro a famiglia.

Un colpo non di poco conto, considerando soprattutto i nuclei più ampi. Il 2018 è entrato nella sua ultima fase, con aumenti rispetto al 2017 dell’11.4% per le tariffe della luce e del 13.6% per quelle del gas. Il nuovo anno non farà di meglio purtroppo, anzi. Resta infatti da capire quale sarà l’impatto degli aumenti del petrolio su industrie e imprese. Queste dovranno fronteggiare costi maggiori, portando dunque a un aumento di molti beni.

Il trasporto su ruota potrebbe divenire, indirettamente, il peggior nemico del cittadino. Resta da capire però in che misura inciderà il promesso taglio delle accise. Intanto sul web cresce l’agitazione, il che porta molti a cadere vittima di bufale orchestrate ad arte. C’è infatti chi, per ottenere qualche like alle proprie pagine, guadagnando dunque in maniera indiretta, ha annunciato il taglio delle accise della benzina da parte di Salvini, nel giorno in cui cambiano le etichette dei carburanti. Una fake news e nulla di più, con tanto di data dell’entrata in vigore del decreto fissata al 31 novembre (un giorno che non arriverà mai).

Sarà una terza parte di anno molto delicata dunque. Aumenti per benzina e diesel, così come per i principali generi alimentari. Secondo l’associazione dei coltivatori diretti, l’aumento medio atteso è superiore al 27%, in un paese dove l’88% dei trasporti commerciali avviene su gomma.

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