Dietro il vice di Trump c’è un certo Peter Thiel, co-fondatore di PayPal e Facebook. Pronto a portare gli Usa alla guerra con l’Iran.
Da anti-Trumpiano a Trumpiano convinto. E non è il solo. Il Tycoon si è ripreso il partito repubblicano, che ormai, quasi totalmente, lo sostiene con forza. Tra questi, c’è anche JD Vance, quarantenne, classico self-made man americano. Nato povero, con madre tossicodipendente, diventato un imprenditore di successo da adulto. Nominato Vice di Donald Trump se dovesse vincere le elezioni.
Le storie che piacciono agli americani, quelle propinateci da una storytelling tipica degli anni ’80, quando il capitalismo rampante si apprestava a prendere il dominio del mondo. Peccato che poi le cose siano andate diversamente. E il capitalismo ha mostrato tutte le sue debolezze, sia nel mondo che all’interno degli stessi Usa. Dove la povertà dilaga.
E poi in America si sa, ogni politico di successo ha bisogno di un sostegno finanziario importante. E dietro Vance c’è un certo Peter Thiel, uno di quei miliardari che ha fatto dell’uso immorale della tecnologia la sua arma segreta. Ripercorriamo la sua biografia.
Chi è Peter Thiel, che muove le fila del vice di Trump
Come riporta Maurizio Blondet, Peter Thiel ha accompagnato personalmente Vance a Mar-a-Lago (casa vacanza di Trump, quella dei famosi documenti segreti) per rattoppare la sua precedente posizione “Mai Trump”.
Peter Thiel possiede Palantir che ha utilizzato la sua tecnologia di intelligenza artificiale per colpire oltre 45.000 palestinesi, la maggior parte dei quali erano donne e bambini innocenti.
Palantir ha stipulato contratti multipli da miliardi di dollari con Israele, tra cui “Progetto Nimbus“, “Lavander…”.
Ora sembra che il prossimo obiettivo sia l’Iran, nel mirino degli americani da un ventennio e che forse sarebbe già stata attaccata se Bush avesse avuto un terzo mandato a disposizione. Basti pensare che JD Vance, nel suo primo giorno come vicepresidente di Donald Trump, ha dichiarato:
L’America deve entrare in guerra contro l’Iran
La guerra con l’Iran equivarrebbe a miliardi di profitti per Peter Thiel e Palantir. Certo, tra i fattori più apprezzati di Trump troviamo il fatto che sia stato il primo e ad oggi unico presidente americano dal dopoguerra a non aver dichiarato nuove guerre. Tuttavia, questo è il vento che lo sta spingendo verso la riconferma e lui non può far altro che lasciarsi trasportare, come accade a tutti gli inquilini della Casa Bianca.
Del resto, si sospetta che alle prossime Olimpiadi di Parigi ci sarà un grande attentato, che sarà additato agli iraniani. Un modus operandi già visto in passato, basti pensare all’11 settembre. Già per l’attentato a The Donald sono stati incolpati gli iraniani.
Di origini tedesche, Thiel si è formato nella Silicon Valley, sebbene abbia maturato un’ideologia differente, ultraconservatrice. E’ contro le tasse, il governo, qualsiasi forma di aiuto statale. Il mondo, nella sua visione, è una giungla dove solo il più forte sopravvive. Idee che lo hanno aiutato oggi a possedere un patrimonio stimato in 4,8 miliardi di dollari.
Fondatore di PayPal e Facebook
Come scrive Wired, Peter Thiel è tra i co-fondatori di PayPal e Facebook:
Nonostante la sua notorietà sia una briciola di quella di Elon Musk, l’avventura imprenditoriale di Peter Thiel prende il volo proprio in compagnia di quello che è oggi l’uomo più ricco del mondo. Nel 1998, i due fondano infatti PayPal, che quattro anni più tardi verrà venduto a eBay per 1,5 miliardi di dollari. Dalla cessione, Peter Thiel ottiene 55 milioni di dollari. Una piccola parte di questi soldi, 500mila dollari, decide di investirli in una piccola realtà che, dopo la fondazione in un dormitorio di Harvard nel 2004, ha messo le tende a Menlo Park: Facebook.
Quei 500mila dollari si sono trasformati, in seguito alla vendita della maggior parte delle sue azioni dopo la quotazione in borsa di Facebook del 2012, in oltre 600 milioni di dollari. Fino al febbraio del 2022, inoltre, Thiel ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della società nel frattempo ribattezzata Meta, diventando uno dei più longevi e fidati consiglieri di Mark Zuckerberg.
Poi ha fondato Palantier, società di cui abbiamo parlato prima. Come ogni miliardario americano, ossessionato dal successo e impaurito dall’invecchiamento, Peter Thiel ha investito una parte considerevole delle sue risorse economiche per sostenere le tante società che studiano come ritardare il più possibile l’invecchiamento.
Insomma, un bel personaggio, che muoverà le fila della prossima amministrazione Trump. Lì dove ti giri ti giri, non scappi.
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