Pescatori liberati dalla Libia, cosa c’è dietro? Le ipotesi alternative

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 21 Dicembre 2020

E’ una domenica di festa per la Sicilia e l’Italia tutta. Oltre che per Tunisia, Indonesia e Senegal. I 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati in Libia sono stati liberati in data 17 dicembre e oggi hanno finalmente fatto ritorno a casa dopo essere stati anche sottoposti a tampone. I pescatori liberati in Libia sono rimasti sotto sequestro per ben 108 giorni.

Ricordiamo che si tratta di due equipaggi di due pescherecci italiani di Mazara del Vallo:Antartide” e “Medinea, in totale 18 persone. Così suddivise: 8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi. I quali erano detenuti illegittimamente da inizio settembre con l’accusa da parte del generale Haftar, che controlla la Cirenaica, di avere violato le acque territoriali. Pescando dunque in un’area ritenuta di loro pertinenza. Come stabilito dalla convenzione del 2005 che prevede l’estensione della Zee, acronimo di Zona economica esclusiva compresa tra 12 a 74 miglia.

Ora però è partito il balletto delle ipotesi su cosa ci sia dietro il rilascio dei pescatori di Mazara del Vallo detenuti in Libia. Di seguito le più papabili.

Pescatori di Mazara del Vallo liberati: ipotesi su cosa c’è dietro

mazara del vallo pescatori libia

L’ipotesi principale, come riporta il quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat, notizia poi ripresa anche da alcuni siti italiani, è quella di uno scambio di prigionieri tra il governo italiano e quello di Bengasi.

Si tratterebbe di 4 cittadini libici condannati in Italia come scafisti. I quali sono anche dei calciatori. Il quotidiano citerebbe “fonti libiche ben informate”, secondo cui “l’accordo di scambio di prigionieri con l’Italia si è concluso sullo sfondo di una mediazione regionale”.

Certo, si tratta di una ipotesi e per ora neanche documentata. Certo è però che il Generale Haftar, pochi giorni dopo il sequestro dei marittimi siciliani, aveva ricattato l’Italia avanzando proprio questa proposta di scambio.
Tuttavia, occorre anche aggiungere che la cosa sarebbe anche grave e surreale. Considerando che i 4 libici recriminati da Haftar siano stati condannati dalla nostra giurisdizione a scontare 30 anni di carcere per traffico di esseri umani e omicidio di 49 immigrati. Tant’è che il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, ha già bollato questa proposta di Haftar come “ripugnante”.

Come riporta Notizie.it, tra l’altro, in queste ore sta prendendo quota un clamoroso retroscena. Stando a Marco Marrone, l’armatore del ‘Medinea’, il rilascio sarebbe stato possibile grazie a Silvio Berlusconi, il quale avrebbe contatto il suo amico Vladimir Putin. Tra i due, come noto, c’è una forte amicizia e il presidente russo a sua volta sarebbe molto amico del Generale Haftar.

Non escludiamo comunque questa pista. Visto come ci siamo ridotti da diversi anni in termini di politica estera. Ancora di più nei confronti di un paese la Libia, un tempo nostra colonia, poi diventata “amica” con Gheddafi grazie alla mediazione di Craxi prima e Berlusconi poi e ora invece territorio ostile. Il tutto a danno delle nostre aziende che lì lavoravano, oltre che per la fornitura di gas libico.

Pescatori liberati in Libia: ipotesi alternative dietro rilascio

haftar

Ma dietro la liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo sequestrati in Libia ci sarebbero anche altre ipotesi. Come riporta Il primato nazionale, riguarderebbero:

  • possibile riscatto pagato dall’Italia
  • oboli versati alle milizie che controllano la Cirenaica
  • mediazione di qualche stato terzo, come l’Egitto

Difficilmente sapremo la verità, visti i precedenti. Per ora abbracciamo queste persone che stavano facendo solo il proprio umile, quanto prezioso, lavoro.

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3 Risposte a “Pescatori liberati dalla Libia, cosa c’è dietro? Le ipotesi alternative”

  1. La nostra “intelligence” è brava in queste cose, mano al portafoglio e via, tutto ritorna come prima. Lo avevano già fatto in altre circostanze simili e più di così non riescono a fare.
    Saluti

  2. Siccome abbiamo un ministro degli esteri Gigino Di Maio che prima andava a vendere le bibite oggi ministro degli esteri della minkia, quindi quale capacità gli sono conferite per portare i nostri pescatori a casa ? nessuna, di fatto li hanno tenuti 108 giorni. Avendo una caratura bassa politicamente parlando, per cui non avendo capacità carismatica e dialettica per portare a casa i nostri pescatori si sono dovuti inginocchiare al Generale Haftar, il quale ha dettato lui le regole chiedendo indietro 4 scafisti che facevano la tratta degli esseri umani. Lo hanno fatto di nascosto per non essere scoperti della figuraccia di merda che hanno fatto vergognatevi. Un grandissimo augurio di buon Natale a tutti i pescatori compreso le loro famiglie buon Natale.

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