Gomorra la serie: chi sono personaggi nella realtà

Introduzione

Chi sono i personaggi di Gomorra nella realtà? La fortunata serie di Sky, Gomorra, è tornata su Tv8 da lunedì scorso. Il canale in chiaro del colosso televisivo. E stasera si saranno la terza e la quarta puntata.

Proprio come accadde lo scorso anno, quando la rete ripropose tutte le puntate dalla prima stagione, proponendo poi in chiaro per la prima volta la quarta stagione e agganciandosi così alla quinta che sarebbe iniziata per gli abbonati su Sky Atlantic.

Come molti già sapranno Gomorra la serie si ispira all’omonimo best seller internazionale di Roberto Saviano, edito Mondadori, uscito nel 2006. E racconta le vicende della famiglia Savastano, Pietro e Genny, che si intersecano con quelle di Ciro Di Marzio. Il quale finirà in rotta con loro fino a dichiarargli guerra e con altri clan contro cui la famiglia si scontrerà. In primis, il clan di Salvatore Conte.

In molti però si chiedono chi sono i personaggi di Gomorra nella realtà. Vediamo di seguito a chi si ispirerebbero i personaggi di tutte le stagioni.

Chi sono personaggi di Gomorra nella realtà

Gomorraweb ci indica a chi sono ispirati i protagonisti della serie Gomorra nella realtà.

Pietro Savastano chi è nella realtà

Non possiamo non iniziare da lui, il capo clan per eccellenza della serie, interpretato da Fortunato Cerlino. Nella realtà sarebbe Paolo Di Lauro, per molti “il boss invisibile”, poiché ha sempre pensato, proprio come i padrini di Cosa Nostra siciliana, che la vera forza di un capo sia quella di comandare senza farsi vedere.

Nel maggio del 2006 fu condannato a 3 ergastoli per traffico di droga, concorso in omicidio e associazione a delinquere. Sentenza alla quale si è giunti attraverso le dichiarazioni dei pentiti.

Gennaro Savastano chi è nella realtà

Interpretato da Salvatore Esposito, nella realtà si ispirerebbe al figlio di Paolo Di Lauro: Cosimo. E’ indicato come il regista e maggiore responsabile della faida che dal 2004 ha finito per ridimensionare lo strapotere del clan Di Lauro.

Ciro Di Marzio chi è nella realtà

L’immortale, interpretato da Marco D’Amore, è probabilmente ispirato a Gennaro Marino, il boss delle Case Celesti, poiché era il boss di una delle principali piazze di spaccio e tentò la scalata all’interno del suo clan. Per poi crearne una scissione fino alla realizzazione di un gruppo semi autonomo.

Tuttavia, diversi aspetti riconducono anche ad un altro personaggio: Ugo De Lucia. Il quale si macchiò di uno dei più cruenti omicidi, ovvero quello di Gelsomina Verde la cui storia è riproposta nella serie con l’uccisione della fidanzata di Danielino. E più si avvicina al personaggio che muove le fila di molti personaggi anche fisicamente.

Infine il soprannome l’immortale potrebbe provenire da un altro criminale realmente esistito e noto per essere scampato più volte a diversi agguati: Domenico Gargiulo.

Dunque, il personaggio di Ciro Di Marzio sembra più un mix di più personaggi, scelta forse voluta per non ricondurlo ad uno in particolare.

Salvatore Conte chi è nella realtà

L’amatissimo personaggio di Gomorra, soprattutto per le sue citazioni, interpretato da Marco Palvetti, sarebbe Raffaele Amato, detto ‘a vecchiarellaUn fedelissimo di Paolo Di Lauro, ma non godeva di ottimi rapporti con suo figlio Cosimo.

A causa di questi dissapori con Cosimo, Raffaele Amato decide di abbandonare Secondigliano e l’Italia volando in Spagna per proseguire lì i suoi traffici di droga. Fondando un vero e proprio impero, acquisendo il soprannome di lo Spagnolo e gli Scissionisti erano detti anche spagnoli.

Sangueblu chi è nella realtà

Il personaggio di Sangueblu – soprannome di Enzo Villa, interpretato da Arturo Muselli – è chiaramente ispirato al giovane ras del Don Guanella Walter Mallo. Il 26enne che osò sfidare il potere dei Lo Russo di Miano prima di venire arrestato.

Anche il padre del 26enne (come quello di Sangue blu in Gomorra) fu vittima di lupara bianca. In pratica il suo corpo non fu mai ritrovato. E nelle intercettazioni, Mallo veniva ripreso dalla madre, proprio come la sorella di Sangueblu, Carmela, fa con lui.

Tuttavia, secondo un’altra corrente di pensiero, Sangueblu sarebbe Emanuele Sibillo, il giovane capoclan della cosiddetta “paranza dei bambini” ucciso a 19 anni. Protagonista della terza guerra di Forcella, caratterizzata da omicidi e feriti innocenti. E’ qui che nasce il fenomeno della “stesa“, in cui i partecipanti ai raid sparano in aria o contro palazzi per dimostrare chi comanda in quella zona.

Ma in una di queste, Sibillo troverà la morte, colpito alla schiena in un contrattacco. Proprio come il nipotino di Enzo nella serie.

Dunque, anche qui abbiamo un mix di caratteristiche.

Scianel chi è nella realtà

Il personaggio interpretato da Cristina Donadio, nella realtà è ispirato a Maria Licciardi, alias a’ piccerella. Capo indiscusso della camorra nella Masseria Cardone.

Sorella di Gennarino detto a’ scigna, morto anni fa in carcere, la lady camorra ha occupato dal 1998 (anno della morte di quest’ultimo) fino all’arresto recente, una posizione di rilievo nella storica Alleanza di Secondigliano tra le famiglie Mallardo, Contini e Licciardi che da anni rappresenta il grande cartello camorristico della malavita a Napoli e in provincia.

Famoso il suo arresto nel 1998. Le forze dell’ordine le trovarono addosso al momento del fermo 300 milioni in contanti, con i quali voleva tentare di convincere il re delle sigarette, l’allora boss di Miano Costantino Sarno a non collaborare con la giustizia.

Il 12 luglio 2019 viene annullata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei sui confronti dopo essere sfuggita al maxi blitz della notte del 26 giugno. E’ stata la prima donna a finire in una lista di superlatitanti.

Famiglia Levante chi è nella realtà

Nella quarta stagione fa la sua irruzione la famiglia Levante, che appartiene a Genny in quanto la moglie del capoclan Gerlando è la cugina di sua madre. Nella realtà dovrebbero essere ispirati ai Nuvoletta di Marano. In quanto, come spiega don Aniello, zio dei Fratelli Capaccio: “So’ parient (…) ma don Pietro nun’ l’ha vulut’ verè cchiù aropp’ che i Levante si affiliarono che ‘e sicilian‘”.

I Nuvoletta, infatti, si allearono coi corleonesi di Totò Riina. Proprio il Capo dei Capi avrebbe trascorso parte della sua latitanza a Marano, infatti il clan camorristico formato dai fratelli Angelo, Ciro e Lorenzo Nuvoletta è stata uno dei pochi ad essere affiliati a Cosa Nostra.

Altro particolare che associa i Levante coi Nuvoletta sono le ambientazioni contadine. Infatti, i secondi possedevano una Masseria di Vallesana situata al confine con Napoli. Una struttura che si estende dal cimitero di Marano fino alle cave di tufo del parco delle colline (le cave sono proprio l’attività principale dei Levante). Ed è proprio qui che sarebbe stato sciolto nell’acido Luigi e Vittorio Vastarella, su ordine del boss Totò Riina. Nonché sarebbe stato deciso l’omicidio del cronista Giancarlo Siani.

Ci sono anche riferimenti a Terra di Lavoro, così come un tempo si chiamava la provincia di Caserta. Infatti, c’è stato un legame di sangue tra i Nuvoletta e il clan Lubrano di Pignataro Maggiore: Raffaele Lubrano ha sposato la figlia di Angelo Nuvoletta.

Infine, c’è un altro particolare che associa Don Gerlando a Lorenzo Nuvoletta: l’amore per gli animali. Don Gerlando ha una stanza piena di uccelli, tanto che anche il nipote Genny gli regala il raro esemplare lacreme ‘e Cristo. Il boss dei Nuvoletta ha avuto invece la passione per i cavalli, confermato da un maxi-sequestro risalente al 1991.

Patrizia chi è nella realtà

Patrizia, interpretata da Cristiana Dell’Anna (nota in precedenza per aver interpretato contemporaneamente il ruolo delle due gemelle in Un posto al sole), come riporta sempre Gomorraweb, dovrebbe essere ispirata a due donne. La già citata Maria Licciardi, ma anche a Nunzia D’Amico, la famigerata ‘Passillona’ del rione Conocal di Ponticelli.

Nunzia D’Amico ereditò il clan dai fratelli Giuseppe e Antonio soprannominati ‘Fraulella’. Carismatica, dispotica tanto da incutere timore anche nel marito Salvatore Ercolani detto Cernobyl come registrato in una celebre intercettazione.

I sicari dei De Micco, storici rivali dei D’Amico, la ammazzarono il 10 ottobre del 2015 nel suo Conocal di ritorno da un colloquio in carcere con uno dei suoi quattro figli. Prima di morire avrebbe gridato in faccia al suo sicario: “lievet’ stu cos’ ‘a faccia…fatti guardare in faccia, fammi vedere chi sei!”.

Valerio chi è nella realtà

Nella Terza serie e in parte nella Quarta, molto influente è anche il personaggio di Valerio ‘o Vocabolario, interpretato da Loris De Luna. Orbene, sarebbe stato ispirato da Mirko Romano. Ucciso nel 2012, ma i suoi assassini sono stati arrestati.

Proprio come Valerio, anche Mirko Romano non apparteneva certo all’ambiente della malavita napoletana, ma anzi, era un ragazzo di buona famiglia, che fino a 22 anni aveva vissuto con i genitori al Vomero. Mirko però inizia a frequentare camorristi e si trova presto a gestire una piazza di spaccio a Melito che gli fruttava più di 40mila euro mensili.

Considerato dai pentiti un uomo “di grande esperienza criminale e carisma” – nonostante non fosse cresciuto in un contesto malavitoso – Mirko Romano aveva tra i suoi punti di forza anche il fatto di essere acculturato e di parlare in italiano corretto.

Fu ucciso a tradimento dai suoi stessi compagni del clan Amato-Pagano perché considerato pericoloso e a rischio pentimento, sulla rampa di accesso all’asse mediano di Melito.

I Confederati chi sono nella realtà

I confederati rappresenterebbero l’alleanza dei clan Contini-Mallardo-Licciardi. Sebbene nella serie, anziché Secondigliano, sarebbero collegati ai quartieri Spagnoli, Porto e Forcella.

I confederati sarebbero la rappresentazione romanzata dei clan Mazzarella-Misso-Sibillo-Giuliano ed i clan dell’area Est di Napoli.

Il collegamento deriverebbe dal fatto che, proprio come all’inizio della Terza serie, prima dell’arresto del boss Paolo Di Lauro, sarebbe avvenuto, in una lussuosa villa del Napoletano, un incontro tra i capiclan più influenti della malavita campana, tra cui lo stesso Di Lauro. Sarebbe servita per discutere sulla guerra che in quel periodo aveva attirato troppa attenzione mediatica.

O’ Maestrale chi è nella realtà

Ci siamo occupati del personaggio che fa la sua irruzione, senza però farsi ancora vedere, nella quarta serie qui. E che avrà un ruolo fondamentale nella quinta.

I ragazzi del vico chi è nella realtà

Presenti dalla prima alla Terza serie, sarebbe ispirato ai Vanella Grassi, protagonisti della terza faida di Scampia. La storia della serie è molto simile a quella che ha visto protagonisti nella sanguinosa realtà napoletana Salvatore Petriccione e i nipoti Fabio Magnetti, Rosa­rio Guarino e Antonio Mennetta, che durante la faida del 2004-2005 costitui­vano l’originario gruppo di fuoco di Marco Di Lauro, passati poi con gli scissioni­sti nel 2010.

O’ nano chi è nella realtà

O’ nano, nomignolo di Rosario, è l’amico di vecchia data, nonché braccio destro, di Ciro Di Marzio, presente nelle prime due serie. Interpretato da Lino Musella. La sua morte lascia presumere che sia stato ispirato da Gaetano Marino, ucciso, proprio come o’ nano, sul lungomare di Terracina.

Marino, conosciuto nell’ambiente come Genny ‘o McKay, era uno degli esponenti più importanti del clan degli Scissionisti di Secondigliano e fu ucciso sul lungomare di Terracina il 23 agosto del 2012 davanti al lido balneare Serenella. Inoltre, nella settima puntata di Gomorra 2 appare per un breve periodo suo figlio Nicola, all’epoca bambino.

C’è anche una nota di gossip legata a Gaetano Marino: era sposato con Tina Rispoli, colei che nel 2019 ha sposato il cantante neomelodico Tony Colombo con una cerimonia che ha suscitato moltissime polemiche.

O’ nano viene ucciso perché accusato della morte di O’ principe, ucciso in realtà da Pietro Savastano per provocare una guerra interna tra gli alleati contro di lui.

Donna Imma chi è nella realtà

Donna Imma, moglie di Pietro Savastano, è ispirata a Concetta Buonocore, 58enne la quale assunse la guida del clan Belforte quando il marito Antonio Della Ventura era in prigione al 41bis.

Rispetto a donna Imma, però, che era libera, anche la Buonocore era detenuta ma non al carcere duro. Dal 2012 comandava la fazione del clan Belforte a Caserta, impartendo gli ordini al genero Michele Maravita. Nel 2017 la processione della Madonna fu deviata per porgere omaggio a lei e al marito.

Donna Imma è interpretata da Maria Pia Calzone.

Deborah chi è nella realtà

Deborah, interpretata dalla bella Pina Turco, non è collegata ad un personaggio reale in particolare. Ma pare voglia essere un omaggio a tutte le donne che ad un certo punto cercano di ribellarsi al proprio marito o compagno che fa parte del sistema. Finendo spesso essa stessa vittima.

Alberto Resta chi è nella realtà

Alberto Resta fa la sua apparizione fin dall’inizio di Gomorra 4. Interpretato da Andrea Renzi, è l’imprenditore a cui Genny si affida per il suo grande sogno: realizzare un grande aeroporto internazionale.

Nella realtà, Alberto rappresenta tutti quegli imprenditori che, presi dalla morsa di banche, si affidano alla malavita per ottenere capitali e il rilancio tanto agognato.

Don Vincenzo Galantommo chi è

Don Vincenzo Galantommo, come riporta Movie player, è interpretato da Antonio Ferrante. All’anagrafe Don Vincenzo Carignano, è il boss di un paese alle pendici del Vesuvio e comanda una vasta area con un modo di fare vecchio stampo. Basato più sulla parola d’onore che sulla pistola.

Data la geolocalizzazione del personaggio, il sito Contra-ataque suppone che sia ispirato a Raffaele Cutolo, boss di Ottaviano chiamato O’ Professore, fondatore della Nuova Camorra Organizzata morto di recente.

Difficile comunque confermare questa ispirazione, visto che Cutolo era un uomo di istinto, pronto a muovere guerra o allearsi con chiunque pur di raggiungere il suo scopo. O’ Galantommo è invece più razionale, crede nei vecchi valori della malavita.

O’ Munaciello chi è

Nella quinta stagione di Gomorra fa la sua comparsa anche O’ Munaciello, soprannome di Federico Maccauro, interpretato da Carmine Paternoster (il cognome suona come una ironia della sorte).

Sebbene nei panni di O’ Munaciello sembra irriconoscibile, in realtà ha già fatto parte del film Gomorra, dove interpretava il giovane galoppino di un imprenditore senza scrupoli. Deciso a sfruttare il traffico di rifiuti in Campania. Lui però decide di cambiare strada, preso dai rimorsi della coscienza.

Viene detto O’ Munaciello per il suo aspetto fisico, in particolar modo il taglio dei capelli e la postura che assume quando parla con qualcuno. Secondo Contra-ataque, però, non c’è una persona di preciso a cui questo personaggio si ispirerebbe. Ma rappresenterebbe, come avvenuto per altri personaggi, ad una sintesi di uno stereotipo di camorrista. Ossia quello che non crede più nei vecchi valori dell’onore e della fedeltà ma agisce solo per perseguire i propri interessi. Pronto a posizionare la propria bandiera in base all’andamento del vento.

Nella fattispecie, O’ Munaciello agisce sotto traccia, dietro le quinte, col suo aspetto da mediatore diplomatico. Ma che agisce solo perseguendo i propri fini ed è pronto a tradire se conviene.

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