Olio di palma, cos’è e come viene prodotto
Aiutandoci con un’interessante articolo di Wired, partiamo con la domanda più importante: cos’è olio di palma? Pur essendo di origine vegetale, rappresenta un’eccezione, dato che possiede una composizione in acidi grassi più simile al burro. E’ infatti costituito da grassi saturi (palmitico, stearico e laurico). Alle produzioni industriali fa molto comodo rispetto agli altri grassi vegetali. Innanzitutto, perché ha un costo nettamente inferiore rispetto ad essi. In secondo luogo, perché è praticamente insapore, pertanto non altera in alcun modo il sapore dei prodotti per cui utilizzato. Terzo, rispetto al burro garantisce una conservabilità maggiore dei prodotti, essendo più resistente alla temperatura e all’irrancidimento.
Come viene prodotto Olio di Palma? Mediante le palme da olio, principalmente coltivate nel Sud-Est asiatico. In particolare in Indonesia e Malesia. Ma anche in Sudamerica, dove si è assistito ad una graduale deforestazione dell’Amazzonia per fare posto a questo tipo di coltivazioni.
Olio di palma, perché si usa così tanto
Perché viene utilizzato in così tanti prodotti all’indomani dell’inasprimento delle normative dell’OMS sui grassi idrogenati, come le margarine. Ritenuta eccessivamente nociva per la salute dei consumatori. Paradossalmente, dunque, olio di palma va a sostituire un prodotto che sarebbe stato pure peggiore per il nostro organismo.
Perchè olio di palma fa male?
Questa è la domanda clou. E anche per questo prodotto vale la regola generale di tutti gli alimenti: dipende da quanto ne consumiamo. Trattandosi di un grasso saturo, va considerato alla stregua di burro o strutto. Pertanto, anche questi ultimi andrebbero trattati come il male assoluto tanto quanto olio di palma. Quello che ci dicono gli esperti in parole povere è: se pensiamo che la merendina industriale fatta con olio di palma faccia male, non dobbiamo escludere la stessa cosa per i dolci fatti in casa col burro.
IL PANE NERO FA DAVVERO BENE? COME STANNO LE COSE
Qual è dunque la soglia da non varcare? Il 10% massimo sul totale delle calorie giornaliere. Una quota che comprende però tutti i grassi saturi, sia quelli di origine vegetale che animale. Infatti, gli effetti sul corpo sono gli stessi. Si dice che questo olio vegetale anomalo faccia venire il colesterolo, il cancro e il diabete. Ma è davvero così?
Olio di palma fa venire colesterolo
Per capire se olio di palma fa venire colesterolo, bisogna innanzitutto dire che, a differenza dei grassi di derivazione animale, non contiene colesterolo. Tuttavia, due dei principali acidi grassi ivi contenuti sono responsabili dell’aumento del colesterolo ematico. In virtù di ciò, come afferma l’Istituto Mario Negri (dopo aver analizzato ben 51 studi) le diete che ne sono ricche possono aumentare il livello di colesterolo totale nel sangue più di quanto non accada in diete ricche di altri acidi grassi saturi. Tuttavia, al contempo non si è verificata una variazione significativa sui valori di colesterolo cattivo (definito con l’acronimo Ldl). Ma la scienza su ciò sta ancora discutendo.
Olio di palma fa venire cancro
Non esiste alcuna correlazione scientifica sul fatto che faccia venire il cancro. Si tratta di un’accusa infondata. Certo, l’obesità, spesso legata a un consumo eccessivo di grassi saturi, può essere correlata a un aumento nell’incidenza di alcuni tipi di cancro. Ma ciò non deve indurre a conclusioni semplicistiche. Una persona obesa può esserlo anche consumando altri tipi di grasso.
Olio di palma fa venire diabete
Stesso dicasi per l’accusa: Olio di palma fa venire diabete. Non esistono certezze scientifiche ma solo esperimenti in laboratorio. Il nostro sistema alimentare è ben diverso e più articolato rispetto al prendere una molecola e una cellula e vedere che succede. Non esistono posizioni ufficiali da parte di istituzioni autorevoli quali Oms, Autorità europea per la sicurezza alimentare, Ministero della Salute, Istituto superiore di sanità. Certo, che spesso siano silenti su certi fenomeni per favorire lobby alimentari o farmaceutiche, è fuori di dubbio. Ma dato il polverone che si è alzato su questo olio, una di queste istituzioni avrebbe detto qualcosa in merito. Non trovate?
Olio di palma e danni ambiente
Veniamo all’ultimo assunto: questo olio vegetale crea danni all’ambiente. Abbiamo detto che esso viene prodotto principalmente nel Sud-Est asiatico, in particolare in Indonesia e Malesia. Ciò ha come effetto l’abbattimento delle foreste tropicali per far spazio alle piantagioni. Ciò ha conseguenze nefaste sulla biodiversità (viene a mancare di fatto l’habitat di numerose specie, tra cui l’orango), ma anche conseguenze come l’aumento di gas serra nell’atmosfera e lo stravolgimento dell’assetto idrogeologico dei territori deturpati. Ad accelerare questi fenomeni negativi per l’ambiente anche il fatto che la deforestazione per produrlo sta riguardando anche altre aree del mondo, come Amazzonia e Congo.
Si parla altresì di violazione dei diritti per gli esseri umani. Ossia espropriazione dei contadini dalle proprie terre, deportazione di interi villaggi, sfruttamento e totale assenza di condizioni di sicurezza sull’ambiente di lavoro.
In effetti, più che i presunti o reali effetti sul nostro organismo, è proprio la tematica ambientale che sta demonizzando l’olio di palma e spingendo la massa a detestarlo. Ma anche in questo caso il discorso è vero fino in parte. Occorre infatti chiedersi: cosa succederebbe se al posto delle palme, dovremmo spremere lo stesso volume d’olio da altre piante? In pratica, occuperemmo ancora più spazio, poiché la produttività delle palme da olio è altissima rispetto alle alternative possibili. Basti pensare che da un ettaro di palme da olio si ottengono quasi cinque volte l’olio che produce un ettaro coltivato a piante di arachidi, e ben sette volte quello di un ettaro di girasoli.
Poi c’è anche il discorso relativo ai consumi d’acqua, all’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi. E se lo sostituissimo col burro? L’impatto ambientale sarebbe ancora più drastico. E poi siamo sicuri che la stessa indignazione riguarderebbe la produzione di massa di altri prodotti di largo consumo come girasoli, barbabietole, caffè o tabacco? Abusare dell’olio di palma fa sicuramente male e su più fronti. Ma come al solito, stiamo anche assistendo ad una demonizzazione generale istigata soprattutto da una vulgata popolare a mezzo social.
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