Perché a Roma ci sono i cinghiali? Le cause principali e come comportarsi

Perché a Roma ci sono i cinghiali? Le cause principali e come comportarsi

Perché a Roma ci sono i cinghiali

Sono anni ormai che vediamo cinghiali gironzolare per Roma, spesso simpatiche e numerose famigliole che si muovono in fila indiana. Immagini tenere e romantiche, sicuramente, ma di certo alquanto anomale. Visto che parliamo di una città, e, oltretutto, della capitale d’Italia. Ma perché a Roma ci sono i cinghiali?

Del resto, il problema cinghiali viene ogni volta tirato in ballo durante le elezioni, così come il pericolo fascista, il problema dei rifiuti e il degrado urbano. Vediamo i motivi principali della presenza dei cinghiali a Roma.

Diffusione a partire dal Secondo dopoguerra

Come sottolinea Vignachiarablog, dopo la fine della seconda guerra mondiale sono arrivati dall’Est Europa molti esemplari, spingendo alla nascita incontrollata di allevamenti destinati al ripopolamento. E così, la specie autoctona (che oggi sopravvive solo in Sardegna) dal peso massimo di 50-60 chili è stata sostituita da esemplari che arrivano ad un peso di oltre il doppo: tra i 120 e i 150 Kg. Peraltro pure molto prolifici, capaci di partorire anche 2 volte all’anno.

Svuotamento delle campagne col boom economico

Il boom economico ha spinto le persone ad abbandonare le campagne e i piccoli centri montani a partire dagli anni ’60, spingendosi così verso le città. E con essi si sono spinti verso le città anche i cinghiali.

Aree naturali anche nella stessa città

Un altro fattore importante sono anche le tante aree protette sorte lungo la penisola, che hanno reso più complicato lo svolgimento di determinate attività antropiche. Come lo stesso allevamento degli ovini, dove prima si svolgeva e che contenevano queste specie al di fuori delle città. Un altro esempio è la raccolta della legna, oggi più complicata.

A ciò occorre aggiungere anche gli enormi spazi verdi presenti a Roma, città che vanta quasi il 70% di zone green. Le quali offrono un naturale corridoio per i cinghiali, tra giardini, parchi e riserve. Inoltre, la campagna è molto prossima al centro urbano, quindi c’è una prossimità che rende l’ingresso molto facilitato.

Non a caso, la zona della Capitale più interessata al fenomeno è Roma Nord, dove è presente una cintura verde costituita dall’Insugherata, dalla Riserva di Monte Mario e da quella della Marcigliana che praticamente lambisce quartieri densamente popolati.

La città garantisce cibo

I cinghiali si spingono in città perché ci sono i rifiuti, che garantiscono quella alimentazione che l’eco-sistema non può fornire ad una specie così prolifica. Ancor di più in una città come Roma che da anni sta soffrendo un grave disservizio nella raccolta e nel riciclo dei rifiuti. Aggravatosi con la chiusura di Malagrotta.

Mancano predatori naturali

Come invece sottolinea Il Post, la proliferazione di cinghiali non è stata controbilanciata dalla medesima proliferazione dei loro predatori naturali, come lupi ed orsi.

Animale particolarmente adattivo

Il cinghiale è oltretutto un animale che si adatta velocemente al contesto in cui sceglie o è costretto ad abitare. Così come non è infastidito dalla presenza dell’uomo, per una convivenza sovente ritratta da immagini e video virali. Va da sé che la fame o la difesa dei cuccioli può portare il cinghiale ad atteggiamenti aggressivi, non mancano di fatti casi di morsi e atteggiamenti aggressivi verso l’uomo.

Quanti cinghiali ci sono a Roma?

Difficile, per ovvi motivi, fare una stima definitiva. Ci ha provato Coldiretti, che parla addirittura di 2-3 milioni, sebbene non abbia chiarito come sia stata ottenuta.

Quartiere di Roma con più cinghiali

Chi è preoccupato dal fenomeno, potrebbe anche porsi questa domanda qualora stesse decidendo di cambiare casa o debba trovarne una nella Capitale: qual è il quartiere di Roma con più cinghiali? La risposta più plausibile, anche per i motivi prima elencati, è il Municipio XIV. Il quale include le zone di Monte Mario e Balduina, il quartiere Primavalle e quasi tutta via Trionfale.

Motivo? E’ strettamente interconnesso con la Riserva naturale dell’Insugherata, il parco regionale di Veio e da lì alla Tuscia e alla Maremma. Quindi l’alto Lazio e la bassa Toscana.

Cosa fare quando si incontra un cinghiale

Parchi Lazio ha stilato un vademecum su cosa fare quando si incontra un cinghiale. Noi riportiamo solo ciò che può essere utile in caso di incontri in città, mentre per l’elenco completo (per esempio se si decide di visitare boschi o parchi) invitiamo a visitare il sito ufficiale.

  1. Il cinghiale preferisce muoversi all’imbrunire o di notte, quindi aggirarsi al buio è più pericolo
  2. Mantenere la calma. Scappare è inutile, i cinghiali corrono più veloci di noi”.
  3. Fare rumore per spaventare gli animali, i cinghiali tendono a essere paurosi e a scappare
  4. Tenere il cane al guinzaglio giacché lo riconoscono come un predatore minaccioso, associandolo al lupo o ai cani dei cacciatori. E dato che si tratta di un cane domestico (anche un pitbull o un doberman rischia grosso) ad avere la peggio sarebbe il cane. Dunque meglio evitare di usare il cane come arma di difesa personale, rischieremmo solo di ucciderlo

Problema non solo romano…

Il problema dei cinghiali non è però solo romano. Interessa anche Torino, Genova, Trieste, Firenze e Bari. Seppur in misura decisamente minore e non fa specie giacché non si tratta della Capitale.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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