PAUL GASCOIGNE, IL GEORGE BEST DEI GIORNI NOSTRI

L’EX ATTACCANTE INGLESE DI TOTTHENAM E LAZIO CONTINUA A PATIRE PROBLEMI DI ALCOLISMO, CHE GLI HANNO IMPEDITO UNA BRILLANTE CARRIERA
In campo ha dribblato tanti avversari, ma nella vita privata non è mai riuscito a saltare quello più dannoso: l’alcolismo. L’ex attaccante inglese Paul Gascoigne, che ha militato a inizio anni ’90 anche nel nostro campionato, continua a entrare e uscire da carceri e cliniche, travolto da quel vizio che lo ha completamente dissennato e impedito di avere una carriera che sarebbe stata invece brillantissima al cospetto del suo talento. Un po’ come accadde per il nordirlandese George Best, mito del Manchester United che comunque riuscì, nonostante le sue follie private, a prendersi belle soddisfazioni tra gli anni ’60 e ’70 con la squadra inglese.    

LA CARRIERA – Centrocampista offensivo dotato di un ottimo dribbling, Paul Gascoigne era in grado sia di operare come regista avanzato che di finalizzare l’azione con gol personali. Le sue doti tecniche erano accompagnate da un fisico possente che gli permetteva di resistere ai difensori avversari, e da un grande agonismo che lo spingeva ad interventi in tackle spesso eccessivamente duri.
Entrato a far parte delle giovanili del Newcastle United nel 1983, esordisce in prima squadra nel 1985. Con il Newcastle ha giocato 104 partite. Nel 1988 passa al Tottenham Hotspur, esordendo nella nazionale di calcio inglese contro la Danimarca. Proprio con la maglia della nazionale si mette in luce a livello mondiale grazie alla sua partecipazione al mondiale in Italia del 1990, tanto che nel 1992 è acquistato dalla Lazio per 15 miliardi di lire, pur essendosi infortunato nella finale di Coppa d’Inghilterra.
Arrivato in Italia nel 1992, in tre stagioni alla Lazio realizza 6 gol in campionato, il primo dei quali contro la Roma all’89’ del derby giocato il 21 novembre 1992, finito 1-1. I comportamenti da lui manifestati in Italia furono spesso riportati dalla stampa.
Nel 1995 torna nel Regno Unito, giocando per tre stagioni nel Rangers Glasgow che lo acquistano per 11 miliardi di lire. Partecipa agli Europei del 1996 e nel 1998 viene estromesso dal giro della Nazionale, non essendo stato convocato per i Mondiali del 1998, chiudendo così la sua carriera internazionale con 57 gare e 10 reti.
Passa proprio nel 1998 al Middlesbrough per due stagioni durante le quali continuano i suoi problemi di alcolismo, che ammetterà durante i due anni successivi all’Everton.[senza fonte]
Nel 2002 gioca un periodo al Burnley, quindi prova l’avventura americana (2002) e cinese (2003). L’ultima sfida della sua carriera è del 2004 quando tenta l’avventura di allenatore-giocatore al Boston United.
Nel settembre 2010 è stato ad un passo dall’essere nominato allenatore del Garforth Town, squadra che milita nella Evo Stik Division One North, l’ottavo livello della Struttura piramidale delle leghe calcistiche inglesi, ma alla fine, dopo numerosi colloqui, l’ex fantasista della Nazionale inglese rifiutò l’incarico.
I PROBLEMI DI SALUTE – Dopo vari alti e bassi il primo pesante problema di salute lo ha il 28 maggio 2007, quando viene operato d’urgenza allo stomaco per un’ulcera perforante.
Il 22 febbraio 2008, in base alla Mental Health Act (la legge sulla salute mentale che permette alla polizia inglese di fermare e portare in un posto «di pubblica sicurezza» le persone che presentano sintomi di disturbi psichici e possono rappresentare un pericolo per l’incolumità pubblica), gli agenti lo ricoverano coattivamente in un ospedale a causa di due incidenti avvenuti in altrettanti alberghi del Nord dell’Isola: prima all’Hotel Malmaison di Newcastle e poi all’Hilton Hotel di Gateshead. Resta per 72 ore in ospedale, dove viene tenuto sotto controllo medico. La sua situazione mentale peggiora sempre di più ed il 5 maggio seguente, affetto da manie depressive, tenta il suicidio in un lussuoso hotel di Londra.
Il 4 giugno 2008, viene internato in una clinica di Londra per tre mesi di cure obbligatorie e per disintossicazione dal consumo di Red Bull: raccontò di riuscirne a bere anche più di 60 al giorno. Il 3 settembre 2008) Gascoigne ha avuto delle allucinazioni dovute all’alcol, in seguito alle quali un medico ha dichiarato che l’alcol ha creato una situazione patologica, non escludendo una crisi epatica in atto. Precedentemente Gazza era stato cacciato da un concerto degli Iron Maiden in Ungheria perché ubriaco; quando gli fu intimato di tornare in Inghilterra sparì per alcuni giorni.
Il 18 settembre 2008 viene arrestato con il reato di danneggiamento perché avrebbe rotto di proposito un telefonino a un suo fan che gli aveva chiesto un autografo e per una lite con un fotografo.
Il 25 dicembre 2008 la sua famiglia ne perde le tracce dopo che era stato dimesso dalla clinica londinese per trascorrere le vacanze natalizie con i suoi parenti.Si rifarà vivo tre giorni dopo: completamente solo ed ubriaco, aveva alloggiato in un hotel a poche centinaia di metri dal centro di recupero di Minsterworth, dove era in terapia da tre settimane per sconfiggere la sua dipendenza dall’alcool.
A metà febbraio 2010 si rivolge al sindacato dei calciatori PFA in quanto dopo aver sperperato in pochi anni il patrimonio di 26 milioni di euro guadagnato in carriera, è divenuto ormai un senzatetto.
La notte del 21 ottobre 2010 è stato arrestato per possesso di droga. Il 10 febbraio 2013 è colto da una crisi cardio-respiratoria e le sue condizioni appaiono subito gravi, così viene ricoverato d’urgenza in una costosa clinica per la riabilitazione dall’alcol in Arizona grazie al finanziamento di 7500 sterline da parte di amici e ex calciatori tra i quali Gary Lineker. Subito dopo il ricovero le sue condizioni sono peggiorate e sarebbe persino entrato in coma. Dopo essersi ripreso promette d’impegnarsi per non fare la fine di Best.
Il 4 luglio viene arrestato per aver aggredito l’ex moglie e una guardia di sicurezza presso una stazione ferroviaria; trascorre una notte in cella prima di essere rilasciato su cauzione. L’8 luglio è rinvenuto a terra, ubriaco fradicio con due bottiglie di gin in tasca, davanti a un hotel di Londra da dove era stato buttato fuori per ubriachezza molesta. Da lì è stato raccolto da un’ambulanza e portato in ospedale.
Dopo essersi allontanato per 4 giorni dall’ospedale, senza lasciare tracce, il 13 luglio riappare e afferma di essere sobrio da 4 giorni, di voler combattere l’alcolismo e di essere certo di vincere. Ormai le volte che l’ha detto non si contano più. Peccato, talento bruciato.
Ecco un video del suo più bel gol alla Lazio. Meglio ricordarlo così:

(Fonte: Wikipedia)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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