Parthenope è il nuovo omaggio alla città di Napoli di Paolo Sorrentino. Raccontata metaforicamente attraverso le vicende di una ragazza.
Dopo averla lasciata in giovane età, per inseguire il sogno di diventare regista in quel di Roma, Paolo Sorrentino si è riconciliato con Napoli. O, almeno, è quanto si scorge nei suoi ultimi lavori cinematografici. Infatti, dopo E’ stato la mano di Dio, che racconta proprio la sua gioventù ai tempi del grande Napoli di Maradona, Parthenope è un nuovo omaggio alla città.
La quale viene raccontata metaforicamente attraverso la vita e le vicende di Parthenope, bellissima ragazza (interpretata da Celeste Dalla Porta da giovane e da Stefania Sandrelli da adulta). Sorrentino parla di Napoli, delle sue bellezze, della sua stravaganza, dei suoi problemi e difetti, riproponendo lo stesso taglio visto da La grande bellezza in poi. Ma con quel tocco grottesco in più (già visto però ne L’amico di famiglia) al quale è da sempre condannata Napoli nelle innumerevoli trasposizioni cinematografiche.
Di cosa parla Parthenope di Paolo Sorrentino
Attraverso Parthenope, nata nelle acque di Posillipo rievocando la sirena che avrebbe dato le origini alle città, vediamo la seduttività naturale che porta scompiglio e confusione, malattia (il colera degli anni Settanta) e infine il risanamento. Di una Napoli eternamente sospesa tra Bellezza e inferno, Miseria e nobiltà.
Ma il tema è anche quello della giovinezza, che fugge e sfugge, anche esso ormai presenza fissa nei suoi lavori. Rievocata con nostalgia dal regista, forse perché la sua fu brutalmente troncata dalla tragica morte dei genitori, uccisi dal monossido di carbonio di una stufa nella casa di famiglia a Roccaraso.
Per quanto il confronto con Fellini sia ormai noto ed evidente, in quest’ultimo lavoro c’è chi vede nel regista originario del Vomero anche il tocco dei migliori François Truffaut e Bernardo Bertolucci. Perfino uno “stupore spielberghiano“. Insomma, i paragoni con i grandi del passato o del presente si sprecano.
Sarà. Ma ormai Paolo Sorrentino ha un suo mood, un suo paradigma e prima o poi sentiremo di nuovi registi che lo ricordano. Nel frattempo, accogliamo a mano aperta e con delicatezza questa nuova perla.
Chi interpreta Pathenope nel film di Paolo Sorrentino?
Si tratta di Celeste Dalla Porta. Come riporta Mymovies, è nata a Milano nel 1997. Ha studiato danza e teatro-danza, con la coreografa americana Julie Anne Stanzak. Nel 2019 si trasferisce a Roma, dove si diploma al Centro sperimentale di Cinematografia.
Fa il suo debutto come attrice nel cortometraggio Cecità di Niccolò Donatini, per poi partecipare alla mini-serie Red Mirror, realizzata per Campari.
L’incontro con Sorrentino è avvenuto nel 2020, quando gira una scena di È stata la mano di Dio, che però sarà poi tagliata in fase di montaggio. Tuttavia, non sarà vana, anzi: il regista napoletano si ricorderà di lei quando inizierà la scrittura di Parthenope (2024). Scegliendola questa volta perfino come protagonista.