La “vittoria di Pirro” del centro-destra alle ultime elezioni regionali in Lombardia e Lazio stava per essere rovinata dalle parole dette alla vigilia del voto da Silvio Berlusconi. Il quale ancora una volta ha detto la sua sulla guerra in Ucraina.
Berlusconi ha infatti criticato la scelta della Premier Giorgia Meloni di recarsi a colloquio da Volodymyr Zelensky. All’uscita dal seggio Berlusconi ha infatti detto la sua sul presidente ucraino:
Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore
Poi il passaggio sulla Meloni
Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili
Le sue parole hanno imbarazzato tutto il centro-destra, in primis i suoi di Forza Italia. Proprio come avvenne in ottobre quando fu fatto circolare un audio. Lo stesso Zelensky ha avuto parole dure: “Berlusconi bacia le mani insanguinate di Putin“.
Ma il pensiero di Berlusconi è quello della maggioranza degli italiani, anche stando ai sondaggi.
Parole di Berlusconi su Zelensky
Come ricostruisce Il Corriere della sera e riporta Il Tempo, Berlusconi conferma di essere in sintonia con il pensiero della maggioranza degli italiani. Ciò che invece la pseudo-sinistra non riesce più a fare da un quarantennio (cioè da quando è morto Berlinguer), presa dai salotti e dal perbenismo interessato. Per dirla alla Guccini.
Infatti, il Cavaliere sa bene che secondo gli ultimi sondaggi 3 italiani su 4 sono preoccupati per le conseguenze della guerra. E se all’inizio del conflitto in Ucraina, il 55% era pro sanzioni e il 31 contrario, oggi i favorevoli sono scesi al 46 e i contrari saliti al 37.
Il trend proseguirà in questo modo, perché gli italiani si vedono sempre più con le tasche vuote. Comprendendo sempre meno le ragioni del conflitto.
Ecco il suo intervento completo, dove parla anche di una proposta di un Piano Marshall tra i 6mila e i 9mila dollari per l’Ucraina purché cessi le ostilità.
Inoltre, il pensiero di Berlusconi è in coerenza con quanto fatto quando era lui a guidare il governo. Intessendo un’amicizia personale con Putin prolifica anche dal punto di vista economico e commerciale per tutto il paese. Pur non disdegnando l’amicizia con gli americani.
L’Italia si era insomma posta come mediatrice tra i due blocchi, oltre che punto di riferimento sul mediterraneo (qui un approfondimento della politica estera berlusconiana).