Paranoia e potere: dopo 30 anni il disco dei Punkreas grida ancora il suo dissenso

Paranoia e potere: dopo 30 anni il disco dei Punkreas grida ancora il suo dissenso

Ecco la storia e le tracce dell’album Paranoia E Potere, uscito il primo marzo 1995 e ancora oggi tristemente attuale.

Se c’è un genere che ha avuto le più svariate, e in taluni casi anche opposte, sfaccettature, è il Punk Rock. Anarchia, Nazismo, Comunismo, Street, ecc. Fin dalla metà anni ’70, alla fontana di questo genere musicale si sono abbeverati tanti gruppi e musicisti. Alcuni solo di passaggio, altro segnando un’epoca. Ma il minimo comune denominatore è stato sempre lo stesso: ribellione al potere costituito e alla ideologia dominante.

Nato in Gran Bretagna per poi sbarcare negli Stati Uniti, vede in gruppi come The Stooges, Ramones, Sex Pistols, The Damned o Clash i suoi massimi esponenti. Anche l’Italia, seppur in ritardo come sempre accade, si è accorta del Punk, con alcune timide fiammelle in città del Nord quali Pordenone, Bologna, Milano, Pavia, Torino, Padova e Venezia. Sebbene si debba al centro sociale occupato Virus di Milano, attivo tra il 1982 e il 1985, l’epicentro del Punk italiano, grazie all’attivismo, tra gli altri, di Marco Philopat.

I migliori anni del Punk mondiale sono racchiusi nel ventennio metà anni ’70 – metà anni ’90 e tra i massimi esponenti del Punk italiano troviamo i Punkreas, il cui disco più rappresentativo compie in questi giorni trent’anni: Paranoia e potere. Diventato una sorta di manifesto per questo genere in Italia.

La storia di Paranoia e potere dei Punkreas

Come racconta Metal Italia, i milanesi Punkreas si erano già fatti notare a livello underground prima con il demo “Isterico” (1990) e poi con il debutto “United Rumors Of Punkreas” (1992).

La definitiva consacrazione arriva tre anni dopo appunto con “Paranoia E Potere”, uscito il primo marzo 1995. Il disco vendette oltre 50mila copie, cifra che assume ulteriore valenza se si pensa al fatto che a pubblicarlo fu un’etichetta indipendente: la T.V.O.R., etichetta della fanzine “Teste Vuote Ossa Rotte”.

Certo, erano anni diversi rispetto a quelli attuali, che rendevano questi successi ancora possibili. Parliamo di una musica ancora suonata e che aveva voglia di ribellarsi allo stato delle cose e alle storture del mondo. In generale, gli anni ’90, rispetto agli onirici, anche musicalmente parlando, anni ’80 (definiti del “riflusso” poiché, dopo le turbolenze socio-politiche del decennio precedente, quasi ci si rifiutava di affrontare certe battaglie), era tornato un certo fermento sociale.

Una voglia di arrabbiarsi, tanto che l’underground anche in Italia vivrà un decennio molto interessante. Ancora di più se si considera che al governo c’era per la prima volta la destra, ma quella borghese e padronale incarnata da Silvio Berlusconi, alla quale si aggiungeva quella leghista e post-fascista.

L’interesse per la musica fu rinverdito anche dal Compact disc, un supporto materiale che imperava in quegli anni e che offriva una qualità audio inarrivabile per i suoi predecessori, il vinile e la musicassetta. Ma che sarà soppiantato qualche anno dopo dalla pirateria via web.

Il Punk suona tutto il suo disprezzo, dissenso e dolore anche nel nostro paese e nonostante tutto, grazie a gruppi come Shandon, Persiana Jones, Porno Riviste, Derozer, Prozac + e molti altri. Ma, come detto, il disco manifesto resterà Paranoia e potere, con le sue 13 tracce, tra le quali primeggiano Aca toro, La canzone del bosco e Tutti in pista. Brani che suonano tutti tristemente attuali.

Dove ascoltare Paranoia e Potere dei Punkreas

Ecco l’album intero su Youtube:

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