Anche quest’anno si tiene il Palio di Siena, evento che trae le sue origini nel 1200, sebbene assumerà la forma attuale “soltanto” a metà 1600. Si svolge normalmente due volte l’anno: il 2 luglio si corre il Palio in onore della Madonna di Provenzano (festa della Visitazione nel calendario antico) e il 16 agosto quello in onore della Madonna Assunta. In occasioni speciali, sono anche indette edizioni straordinarie.
Ci si chiede però se, nel 2024, una simile manifestazione possa ancora esistere. Almeno nella formula originaria. Si è fatta la guerra alle corride, zoo e ai circhi, con buoni risultati. Ma per ora la sorte dei poveri cavalli del Palio di Siena non sembra avere la medesima fortuna.
Palio di Siena e maltrattamenti sui cavalli
A scrivere un interessante articolo di denuncia è Elena Rosselli, su Il fatto quotidiano. La quale ricorda come l’anno scorso, dopo che due cavalli si sono infortunati il 16 agosto, l’Oipa – Organizzazione Internazionale Protezione Animali – aveva richiamato l’attenzione sulla pericolosità della manifestazione.
In particolare, il presidente Massimo Comparotto commentava:
mette a repentaglio la vita dei cavalli e offende la sensibilità di chi ama e rispetta gli animali. La pista continua a mettere a rischio l’incolumità degli animali e degli stessi fantini
si tratta di tornei anacronistici che non hanno più ragione d’essere in un’epoca dove cresce e si consolida una sensibilità, sostenuta anche dagli orientamenti giuridici e giurisprudenziali, che non vuole usi e abusi sugli animali. Che poi qualcuno voglia addirittura il riconoscimento del Palio di Siena quale patrimonio culturale immateriale Unesco è surreale e grottesco
Comparotto ha anche ricordato come nel 2018 ci fu la morte di Raol, cavallo simbolo delle vittime del Palio. E il fatto che al Paio di Siena
se il cavallo si rompe la zampa malamente, non viene curato e riabilitato, ma soppresso
Difficile che con il governo in carica la sorte dei poveri cavalli del Palio di Siena possa cambiare. Infatti, il ministero della Cultura ha posto il vincolo su 17 bandiere e 6 tamburi delle Contrade senesi, considerati come “particolarmente significativi nella loro vita e nella loro storia”.
Stando alle poche statistiche a riguardo, sarebbero 51 dal 1975 al 2019 i cavalli morti per il Palio di Siena. Ma potrebbero essere di più se si contano anche gli incidenti. Nel 2022 gli spettatori hanno visto il fantino frustare almeno 15 volte il cavallo vincente.
Magra consolazione, dal 2022 la Rai ha rinunciato alla trasmissione dell’evento senese, passato a La7. E plastico è stato il commento del giornalista Guy Chiappaventi inviato della rete di Urbano Cairo, che così esaltava le nerbate:
Cavalcano senza sella, i fantini del palio, col nerbo di bue in mano per frustare il proprio cavallo ma anche quello degli altri, e i loro avversari, pagati come rock star: vincere un palio può costare centinaia di migliaia di euro alla contrada
Insomma, oltre a una tradizione che si perpetua da mille anni, è anche qui anche un fatto di soldi e scommesse. Sulla pelle degli indifesi animali.