Padre Pio, Santo o impostore? Le accuse principali rivoltegli

Padre Pio, Santo o impostore? Le accuse principali rivoltegli

Padre Pio, santo o impostore? Il frate originario di Pietrelcina è stato fin da quando era ancora vivo, oggetto di dibattito. Contesto tra devozione da un lato ma anche da dure accuse dall’altro. Anche dello stesso Vaticano.

Una contesa ancora oggi viva, tra milioni di fedeli che ogni anno si recano al suo capezzale San Giovanni Rotondo, provincia di Foggia, e giornalisti e vaticanisti che cercano di smascherare il personaggio.

Di seguito vediamo la storia di Padre Pio e le principali accuse rivoltegli.

La storia di Padre Pio

La figura di Padre Pio – al secolo Francesco Forgione – ha diviso l’opinione pubblica interna al Vaticano per tutto il corso del ‘900. Tra chi lo ha accusato, e pure inquisito, di essere un lestofante. E chi invece gli ha sempre creduto, sostenendo la sua testimonianza di fede e il culto creatosi intorno a lui. Ma ad essere spaccata intorno alla sua figura è l’opinione pubblica generale. Neppure la santificazione avvenuta vent’anni fa ha messo la parola fine a questa diatriba.

Nato a Pietrelcina in provincia di Benevento nel 1887, Padre Pio entrò in seminario a 16 anni, diventando frate cappuccino di ispirazione francescana. Guadagnandosi ben presto la fama di guaritore, ma divenne soprattutto famoso per le stimmate e per alcune violente lotti notturne con Satana che cercava di farlo cadere in tentazione.

A fargli visita, oltre che esponenti del clero anche per accertarsi da vicino di quanto si dicesse su di lui, anche personaggi famosi e, durante il fascismo, dei gerarchi.

Al momento della sua morte, avvenuta il 23 settembre 1968 presso il convento di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, era praticamente il sacerdote più popolare d’Italia ma anche l’unico azionista del più grande ospedale del Mezzogiorno: la Casa sollievo della sofferenza.

Come riporta Il Post, secondo un sondaggio realizzato da Famiglia Cristiana, gli italiani in una evocazione su tre a Santi fanno il suo nome.

Padre Pio è stato proclamato Santo il 16 giugno 2002, da Papa Wojtyla. Mentre nel 2016 le sue spoglie furono esposte in una teca a San Pietro, nel corso del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco. Mobilitando così una orda di fedeli e curiosi.

Le due località che gli hanno dato rispettivamente i natali e l’eterno riposo sono diventate una delle mete religiose più visitate al Mondo. E le economie locali – tra ristorazione, pernottamento e merchandising – ringraziano. Anche questi, in fondo, sono miracoli. Come quello di Medjugorje.

Il servizio di leva

Il libro inchiesta Beato impostore uscito nel 1999 e scritto dal giornalista Mario Guarino, poi diventato Beato impostore alla luce della santificazione del frate, ha mosso dubbi, tra le altre cose, sull’esenzione dubbia dal servizio di Leva di cui avrebbe beneficiato.

Come riporta Wikipedia, Guarino parte dalla salute precaria di Padre Pio fin da bambino, aggiungendo che essa, insieme ad una serie di raccomandazioni altolocate, gli consentirono di saltare la prescritta ferma del servizio militare. Fu di stesso dichiarato disertore dal distretto militare di Napoli, che ordinò di prelevarlo dal convento di Pietrelcina ed arruolarlo a forza nella X Compagnia di Sanità, caserma Sales. Ciononostante, non venne mai arrestato né processato.

Le stimmate di Padre Pio erano vere o una bufala?

L’oggetto del contendere principale tra le due fazioni agli antipodi riguardano soprattutto le stimmate. Ovvero, le ferite sul palmo delle mani del frate che rievocavano le atroci ferite del Cristo in Croce provocate dai chiodi.

Un libro del 2007 di Sergio Luzzatto – professore di storia moderna all’Università di Torino – dal titolo “Padre Pio. Miracoli e politica nell’Italia del Novecento. La verità sul frate delle stimmate” ha cercato di fare chiarezza su questo punto.

C’è da dire che Luzzatto è stato il primo storico ad avere pieno accesso ai documenti che la Chiesa raccolse negli anni su Padre Pio. Tra questi, un foglietto scritto dallo stesso frate di Pietrelcina in cui lui chiedeva a una sua amica di procurargli in segreto due o trecento grammi di acido fenico”. Si tratta di una sostanza in grado di tenere aperte le ferite, le stimmate appunto.

Il Vaticano inviò ispettori e condusse indagini diverse mediante l’organismo preposto a questo genere di controlli: il Sant’Uffizio. Due testimoni, interrogati dal vescovo di Manfredonia, uno dei più irriducibili critici di Padre Pio, riferirono che quest’ultimo aveva fatto richiesta di simili sostanze, accertandosi pure la consegna avvenisse possibilmente di nascosto ai confratelli. Indizi già spuntati negli ultimi anni della Prima guerra mondiale.

Un contesto particolarmente favorevole per il misticismo, alimentato da due eventi che spaventavano le persone comuni: la Grande guerra appunto e l’Epidemia della spagnola (un binomio oggi diventato nuovamente attuale, tra Covid-19 e Guerra in Ucraina). La chiesa cattolica fu molto favorita da questo contesto di incertezza, che molti si affidarono alla fede per esorcizzare le paure.

Alcune ispezioni compiute nel 1920 furono particolarmente severe. San Pio spiegò che aveva ordinato le sostanze chimiche per disinfettare alcune siringhe e per fare scherzi agli altri frati. Spiegazioni che però non convinsero gli inquisitori, tanto che Papa Pio XI ordinò che il frate venisse sospeso dal servizio.

Sospensione ritirata nel 1933 e quando nel 1939 diventò papa Pio XII, il culto di Padre Pio venne per la prima volta non solo apprezzato dalla Santa Sede, ma per fino incoraggiato.

Padre Pio e il Fascismo

Negli anni del fascismo la sua fama crebbe ulteriormente. Maria José di Savoia, moglie dell’erede al trono Umberto, si fece fotografare con lui nel 1938. Ma, come detto, diverse persone famose e potenti gli fecero visita.

Quanto ai rapporti del Santo con il regime fascista ci sono due opinioni diverse, tra chi lo ritiene non un complice ed anzi pure critico verso il regime (del resto il Vaticano fu generalmente morbido col regime, che usò la religione come proprio strumento di propaganda. Sebbene poi i rapporti si inclineranno gradualmente con l’alleanza tra Mussolini e Hitler, col secondo che invece avversava le religioni universali). Secondo altri, invece, pur non essendo un vero fascista, strinse accordi soprattutto con i dirigenti del partito fascista locale.

Quindi, non si può dire che Padre Pio fosse stato un vero e proprio filo-fascista, sebbene occorra ricordare che le prime due biografie su di lui vennero stampate proprio in quel periodo. E pure dalla casa editrice ufficiale del partito fascista. Ma, come detto, occorre sempre contestualizzare.

Nel succitato libro di Guarino si fa invece riferimento al cosiddetto “massacro di San Giovanni Rotondo“. Consumatosi in occasione delle elezioni amministrative del 1920 in cui si contrapponevano i socialisti e i popolari di don Luigi Sturzo, sospettati di complicità con la formazione clerico-fascista Arditi di Cristo.

Orbene, l’autore sostiene che Padre Pio si prodigò a farsi garante di questi ultimi. La vittoria dei socialisti scatenò tumulti e le forze dell’ordine spararono sulla folla uccidendo 14 persone e ferendone un centinaio. La responsabilità della strage fu attribuita proprio agli Arditi di Cristo, di cui – Guerino evidenzia – padre Pio faceva parte.

L’ospedale di Padre Pio

Finita la tragica Seconda guerra mondiale, il frate volle fortemente la costruzione della Casa sollievo della sofferenza, come detto l’ospedale più grande del Sud. Ne era l’unico azionista e per dispensa papale unico proprietario della struttura e delle migliaia di donazioni che riceveva.

Ciò ha alimentato un’altra accusa: quella relativa a truffe ed operazioni poco trasparenti. Sebbene occorra precisare che Padre Pio non fu accusato direttamente di essere corrotto. Oltretutto, pur essendo finanziariamente molto ricco, aveva preferito continuare a vivere nella cella del convento di San Giovanni Rotondo.

Padre Pio e le donne

Un’altra accusa che gli fu rivolta riguarda lo scambio di effusioni sessuali con delle donne. Sue strette collaboratrici. Si montò un vero e proprio scandalo, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, poiché venne registrato di nascosto mentre parlava con alcune di loro. E dalla registrazione sembrò che scambiasse con loro delle effusioni sessuali.

Il caso giunse all’orecchio di Papa Giovanni XXIII, già scettico sulla sua figura. Lo definì “un idolo di stoppa” e in un appunto preso nel 1960 scrisse parole severe per giudicare la sua figura:

un vastissimo disastro di anime, diabolicamente preparato, a discredito della S. Chiesa nel mondo, e qui in Italia specialmente

L’accusa venne smontata col fatto che quel rumore ambiguo altro non era che il rumore di un energico baciamano da parte delle fedeli. Inoltre, a scagionarlo sarebbe stata anche la sua anziana età, 75 anni. Giovanni XXIII non prese provvedimenti nei suoi confronti, pur preservando il proprio scetticismo.

C’è però da dire che, anche in questo caso, il libro di Mario Guarino Santo Impostore ci va più duro. Parla di donne definite “comari di vita“, le quali si riunivano a pregare persino durante la notte. Si fa riferimento ad un letto nella foresteria del convento, dove addirittura padre Pio avrebbe ricevuto queste donne.

L’iniziale scetticismo di Papa Francesco

I Papi che si sono susseguiti quando ormai era già morto sono stati tendenzialmente favorevoli intorno alla sua figura. Come detto, Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato santo nel 2002, mentre Papa Francesco ha all’inizio del suo sacerdozio mantenuto un certo scetticismo nei suoi riguardi. Via via assopito quando è diventato Papa, accortosi della grande fede intorno alla sua figura.

Del resto, Bergoglio appartiene ai Gesuiti, un ordine della chiesa cattolica in genere considerato piuttosto “cerebrale” e ostile ai fenomeni popolari e carismatici. Ai tempi in cui era arcivescovo di Buenos Aires, scoprì la diffusione del culto di Padre Pio nella sua città e mandò a Roma due inviati ad indagare sulla storia del frate. Ma anche sulle finanze che questa faceva circolare.

Diventato Papa, ha incontrato i gruppi di preghiera legati al santo, ha pure benedetto le statue. Come detto, nel 2006 ha anche acconsentito alla esposizione delle sue spoglie a San Pietro in occasione del Giubileo straordinario. Probabilmente, non ha potuto fare a meno di riconoscerlo, rendendo solo privati eventuali scetticismi che non ha mai nascosto, per esempio, intorno al fenomeno Medjugorje.

D’altronde, una Chiesa cattolica già in profonda crisi ormai da decenni, non può permettersi di spegnere fonti di avvicinamento ed entusiasmo per i fedeli. Ma la cosa è reciproca. In un mondo che cade a pezzi e che ha distrutto le nostre certezze, credere in qualcosa di ultraterreno per molti resta un’ancora di salvezza.

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2 Risposte a “Padre Pio, Santo o impostore? Le accuse principali rivoltegli”

  1. Le chiese cristiane sono nate sulla scia del paganesimo e ne conservano tutte le caratteristiche in modo particolare il cattolicesimo. Le statue, le processioni, anche gli stessi eventi religiosi ricalcano grosso modo le abitudini dei romani di pregare e affidarsi a qualcuno.
    Basti pensare a cosa portavano i romani in guerra davanti alle loro legioni, ossia i labari e come sempre un dio che poteva essere Giove o Marte poi sostituiti dalle processioni per i santi e le madonne delle varie feste patronali diffuse in tutti, e ripeto tutti i paesi d’Italia, dove pare un santo o un’apparizione non è mancata.
    Sono cambiati col tempo soltanto i nomi con qualche nuova entrata che non guasta mai, specialmente se ha un certo seguito soprattutto monetizzabile, come nel caso di padre Piglio come lo chiamo io, l’ennesimo caso di sfruttamento della credulità pagana dei presunti cristiani che pregano solo per sé stessi e mai per il prossimo, come ha insegnato il loro fondatore la cui unica celebrazione rituale è la sua morte, la stessa che alberga nei cuori cristiani da duemila anni.

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