No, non siamo di fronte ad una nuova epidemia di colera. Tuttavia, non bisogna prendere il fenomeno sotto gamba. Anche perché da fine ottobre, inizia a coinvolgere troppe scuole tra Napoli e provincia. Parlo dello Ossiuri, infestazione che ha come sintomo principale la presenza di vermi nelle feci.
Basta un solo caso in una scuola, che è facile che tanti altri bambini possano essere coinvolti. Anche perché la trasmissione è facile. Non a caso, grazie ai moderni gruppi delle mamme su WhatsApp, il passaparola e l’allarme subito scatta. Onde evitare che si verifichi una pandemia.
Vediamo di seguito i tanti casi che hanno coinvolto le scuole del napoletano, quali sono i sintomi dei vermi intestinali e come [sta_anchor id=”ossiuri”]difendersi[/sta_anchor].
Casi vermi intestinali in scuole Napoli
Il primo caso, come riporta Il Mattino, restando in quelli più recenti, ha riguardato il plesso Carlo Collodi dell’Istituto Comprensivo Statale “53 Gigante Neghelli”. La scuola dell’infanzia e secondaria si trova in via Luigi Rizzo a Cavalleggeri, nel quartiere Fuorigrotta. Per intenderci, lo stesso dove ricade lo Stadio San Paolo dove gioca il Napoli.
Le mamme dell’Istituto lamentano la mancanza di igiene. «Vogliamo garanzie da parte dell’istituto – dice un comitato di mamme – inerenti all’igiene e alla sicurezza dei nostri figli».
La richiesta dei genitori è stata quella di «disinfestare la scuola per evitare altri contagi» in quanto
«l’Istituto comprensivo Gigante Neghelli è popolato da oltre 300 bambini e bisogna evitare che un eventuale virus spossa esplodere rapidamente se si è ancora in tempo».
Una madre ha denunciato la situazione igienica inefficiente della scuola:
«I servizi igienici sono quasi tutti fuori uso, che se quei pochi che funzionano si sporcano ed i nostri bimbi per otto ore sono costretti a trattenerla o a farla nella più totale mancanza di igiene».
Ad inizio novembre, come riporta Fanpage, è toccato all’Istituto comprensivo Minniti, 91 esimo circolo didattico di Fuorigrotta (via Consalvo). Lì ci sarebbe stata, infatti, una possibile infestazione da vermi ossiuri a scuola.
È qualcosa di non gravissimo ma sicuramente di contagioso. Dunque molti genitori, appresa la notizia, com’è prassi in questi casi, hanno chiesto informazioni circa pulizia e profilassi.
Ben tre, invece, i casi di vermi intestinali (ossiuri) a Casoria. Comune a Nord di Napoli. Una è l’Istituto Maglione, l’altra è la Cimiliarco, la terza è la Settembrini. Come riporta Fanpage, tra l’altro, le madri denunciano anche una sottovalutazione del problema da parte dell’Asl locale.
Un caso anche nella vicina Casalnuovo. Alla Ragazzi D’Europa. Intervistate da NanoTv, le madri dei bambini denunciano il fatto che la Dirigente scolastica minimizza e dice che ha sentito l’ASL e se i casi non superano le 15 unità non bisogna preoccuparsi. Una mamma che ha avuto la sua bambina un mese all’Ospedale Santobono, non è affatto convinta ed è preoccupata ed arrabbiata per la lentezza e il mancato intervento delle Istituzioni.
L’unico messaggio di stima arriva per il Sindaco, che si è impegnato in prima persona sul caso, promettendo di fornire alle scuole il giusto necessario per disinfettarle a dovere.
Ossiuri cosa sono
Cosa sono gli ossiuri? Cosa sono i vermi intestinali? Come riporta TeleclubItalia, gli ossiuri sono dei parassiti intestinali di forma affusolata e di colore bianco/avorio diffusi soprattutto tra i più piccoli. Parassiti vermiformi lunghi circa un centimetro, gli ossiuri entrano nell’organismo attraverso la bocca, sottoforma di uova.
Gli ossiuri femmine sopravvivono nel colon per 5- 13 settimane. Gli ossiuri maschi, invece, per circa 7 settimane. Nel periodo di permanenza nell’intestino crasso, i maschi fecondano le femmine per produrre nuove uova.
Ossiuri come si trasmettono
L’infestazione, molto contagiosa, è di solito accidentale, cioè in seguito all’ingestione o inalazione delle uova annidate sotto le unghie, sopra gli oggetti, sul WC, tra le fibre degli indumenti o degli asciugamani. Sono noti come “vermi dei bambini”.
Ossiuri sintomi
Quali sono i sintomi degli ossiuri? Sintomo tipico di questa infestazione è il prurito della zona anale che induce, specie i bambini, a grattarsi continuamente il sederino.
Oltre al prurito della zona anale, che si manifesta soprattutto nelle ore notturne, altri segni tipici dell’infestazione da questi elminti consistono nei disturbi del sonno, enuresi, debilitazione della salute generale e malnutrizione. Raramente si può verificare l’infezione alle vie urinarie.
Nelle bambine l’irritazione e il prurito possono interessare anche l’area vulvare. Più raramente può comparire bruxismo (il bimbo digrigna inconsapevolmente i denti, soprattutto di notte).
Alcuni soggetti sono invece del tutto asintomatici.
Ossiuri come si scoprono
Come si scopre di avere gli Ossiuri? Sono fondamentali l’osservazione delle feci e della zona anale, oltre all’esecuzione di un Scotch test. Ossia apporre per qualche minuto lo scotch lungo l’ano per vedere se gli eventuali vermi o le uova si attaccano su.
I vermi bianchi di circa un centimetro possono essere visti nelle feci e sulla pelle vicino all’ano o sulla biancheria intima, pigiama, o asciugamani circa 2 o 3 ore dopo che l’ospite si è addormentato, quindi il primo mattino.
Ossiuri cura e rimedi
Come si curano gli Ossiuri? Quali sono i rimedi contro gli Ossiuri?
Dove e come mi curo fa sapere che l’infestazione da ossiuri è trattata con farmaci antiparassitari prescritti dal medico. La cura prevede, solitamente, due dosi da assumere a due settimane una dall’altra.
A causa della facilità di contagio, è fortemente raccomandato che vengano trattati anche tutti i familiari e conviventi, non soltanto il bambino. È importante inoltre disinfettare l’ambiente di casa, i vestiti e le lenzuola contaminati, così come coperte, biancheria intima e giocattoli.
I farmaci che possono essere impiegati sono: mebendazolo, l’albendazolo e il pirantel pamoato. La terapia è molto semplice. La sera si prende una compressa di antiparassitario e si ripete il trattamento dopo due settimane.
I farmaci vermifughi sono molto efficaci, ma non eliminano il prurito, che può durare anche per una settimana dopo che è stata assunta la terapia. In questi casi è possibile associare una crema per dare sollievo (molto buona la crema Anonet). In caso di nuovo contagio il trattamento va ripetuto.
Limitare l’assunzione di zuccheri e carboidrati può aiutare il successo della terapia. Proprio dal meccanismo d’azione di alcuni antiparassitari, si ricava l’importanza di limitare l’assunzione di zucchero. Coloro che consumano molti carboidrati (pasta, riso e dolci) sono infatti più vulnerabili all’infestazione parassitaria. I vermi spesso prosperano nello zucchero.
L’utilizzo di aglio, semi di zucca, buccia di limone, mallo delle noci, cannella e chiodi di garofano non hanno invece riscontro scientifico.
Come prevenire vermi intestinali
Gli ossiuri si possono prevenire grazie al costante igiene personale. Intima, delle mani, degli asciugamani e stando attenti alle toilettes che si utilizzano.
Ossiuri rischi
Quali rischi comportano i vermi intestinali? Come riporta My Personal Trainer, a parte i sintomi fastidiosi succitati, gli ossiuri restano tra l’intestino crasso, il retto e la zona anale.
Nelle donne, però, può capitare che, una volta fuoriusciti dall’ano per deporre le uova, si trasferiscano nei pressi della vulva e s’introducano nella vagina, invadendo l’uretra e, talvolta, perfino la cavità dell’utero, le tube di Falloppio, le ovaie e la cavità peritoneale in generale.
Quando tutto ciò avviene, sebbene ciò sia molto raro, gli ossiuri possono essere responsabili di vulvovaginite (infiammazione di vulva e vagina) e/o disturbi urinari simili a quelle delle infezioni urinarie.